2023-07-04
Disney+ lancia «Full Monty» la serie
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Disney+ ha deciso di lanciare mercoledì 5 luglio Full Monty, non film ma serie televisiva. Sequel, pure. Lo show, com’è diventata ormai prassi, è stato costruito così da mostrare come il tempo abbia cambiato il gruppo di spogliarellisti amatoriali: come abbia influito sulle loro vite, quali segni abbia lasciato, che progresso abbia portato.Era il 1997, Full Monty un film «rivoluzionario». L’idea che potessero essere degli uomini a spogliarsi per soldi, la leggerezza sofisticatissima della sceneggiatura, il gioco di ruoli e stereotipi fece vincere tre Bafta alla pellicola, un Oscar e la simpatia del pubblico. Un pubblico che, a ventisei anni di distanza, non avrebbe voluto vedere quel che, invece, dovrà. Disney+ ha deciso di lanciare mercoledì 5 luglio Full Monty, non film ma serie televisiva. Sequel, pure. Lo show, com’è diventata ormai prassi, è stato costruito così da mostrare come il tempo abbia cambiato lo scalcagnato gruppo di spogliarellisti amatoriali: come abbia influito sulle loro vite, quali segni abbia lasciato, che progresso abbia portato. Risposte a domande che nessuno avrebbe posto. Risposte per le quali si è stravolto, e non per il meglio, il tono del film.Full Monty versione televisiva, pur scritto dallo stesso Simon Beaufoy che ai tempi si occupò della pellicola, non ha saputo ritrovare l’equilibrio di fine anni Novanta, il compromesso fra commedia e tragedia, alleggerito dalla promessa di svago che balli e balletti sanno portare con sé. Peggio. Quel compromesso lo ha tradito, riscrevendo la storia di Gaz e compagni in chiave super-politica: una denuncia che non riesce, però, a farsi penetrante.Full Monty - La serie, nei suoi otto episodi, ritrova gli uomini del film. Sono cresciuti i disoccupati del 1997, hanno altri drammi per le mani, altri problemi. I ventisei anni intercorsi non hanno giovato al gruppo e non c’è uno, fra i protagonisti di allora, che stia meglio di quanto non stesse nella pellicola. Disabilità, suicidio, povertà. La vita si è abbattuta sul gruppo sgangherato, ma non lo ha cambiato. Gaz, ancora interpretato da Robert Carlyle, è l’uomo di sempre, non più padre ma nonno. Dave, cui è Mark Addy, di nuovo, a prestare il volto, è ancora sposato con Jean. Lomper è rimasto fedele ai propri piccioni da corsa, Horse si è scoperto malato. Vivono a Sheffield, come ventisei anni fa. Ed è la stessa anche Sheffield, solo più indistrializzata di come appariva nel film. A trasfigurarsi, non è stata la città, e nemmeno lo spirito di chi la abiti. È stata l’intenzione degli sceneggiatori. Il loro tocco. La volontà manifesta di calcare la mano sulle (sacrosante) rivendicazioni sociali, dimenticando però di bilanciarle con l’ottimistico slancio che il progetto spogliarello ha saputo dare al film.Gli otto episodi scorrono lenti, con una certa noia di fondo. Poco importa che ad un certo punto parta la musica e qualcuno balli. La scena nuova dello spettacolino non ha la magia del 1997. Suona nostalgica, di quella nostalgia che sembra costringere a riti e formule fisse. Una nostalgia nemica della spontaneità, della bellezza, una nostalgia venata di tristezza.
Ecco #DimmiLaVerità del 31 ottobre 2025. Ospite il senatore di FdI Guido Castelli. L'argomento del giorno è: " I dettagli della ricostruzione post terremoto in Italia Centrale"
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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