2020-05-04
Dietro il Salvini fake c’è un albanese
I finti profili Twitter dei leghisti, rilanciati dai fan delle sardine, in 9 mesi hanno diffuso 30.000 tweet osceni. Il loro creatore, un geometra residente a Genova, rischia tre anni di carcere.Aveva creato un account twitter @salvinimi con cui prendeva le sembianze del leader della Lega, Matteo Salvini, o di parlamentari leghisti, come Giulio Centemero, Giancarlo Giorgetti o Claudio Borghi. Dal 20 settembre al 14 aprile aveva prodotto più 30.000 tweet con gli insulti più disparati, per una media di 148 post al giorno. Per di più ammetteva, sempre su Twitter, di essere scambiato per i personaggi che personificava, traendo in inganno gli utenti. Per questo motivo Centemero, difeso dall'avvocato Roberto Zingari, ha sporto denuncia e nella querela depositata al tribunale di Milano è emersa l'identità di chi in questi mesi ha continuano a diffondere «fake news e messaggi denigratori» contro la Lega. Si tratta di K.G., un cittadino albanese residente a Genova, di professione geometra. Ora rischia fino a 3 anni di carcere. Grazie a un perito del politecnico di Milano, infatti, Carlo Tagliabue, è stato ricostruito l'Ip (codice identificativo) del soggetto in questione e persino la marca di cellulare del produttore di fake news. L'account è stato sospeso a metà aprile ma ora K.G. rischia di rispondere dei reati di diffamazione e di sostituzione di persona. L'account falso su Centemero era corredato nel nome anche dalla dicitura «fan parody». Eppure, secondo l'avvocato Zingari, non basta per giustificare la condotta satirica del geometra. Anche perché, si legge nella querela, «il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero trova un limite nel nostro ordinamento e si deve arrestare nel momento in cui l'obiettivo non è la critica ma l'aggressione gratuita e distruttiva dell'onore e della reputazione del soggetto interessato, attraverso accostamenti volgari e ripugnanti o attraverso la deformazione dell'immagine della persona in modo da suscitare disprezzo e dileggio». Gli account falsi, infatti, mettevano nel mirino anche la vita privata dei politici presi di mira. Quando aveva le sembianze di Salvini, a ottobre, durante le elezioni in Umbria, aveva invitato i suoi follower, circa 7.000, a scrivere il numero di cellulare sulla scheda elettorale in modo da far annullare il voto. Non solo diffamazione. La sostituzione di persona sarebbe giustificata da una sentenza della Corte di Cassazione del 23 aprile del 2014, dove si stabilisce che «la creazione e utilizzazione di un account su un social network con un nickname di fantasia, associandolo tuttavia all'immagine di una persona reale costituisce un contegno sufficiente per attribuirsi l'identità della persona offesa, inducendo altresì in errore coloro i quali comunichino con il falso profilo tramite chat». Ora sarà la Procura a decidere come procedere. Restano diversi aspetti da approfondire, tra cui l'enorme mole di post che K.G. produceva durante il giorno, una vera e propria tempesta, anche mediante più account. Tra le interazioni ci sono soprattutto quelle con account che in questi mesi hanno sostenuto il popolo delle sardine. Da #facciamorete a facciamo diffamazione il passo è molto breve.