2019-07-28
Di Maio prova a bacchettare Salvini. Ma così demolisce anche la sua sindaca
Il grillino: «A Roma sicurezza precaria». La città però è guidata da Virginia Raggi. E Paolo Gentiloni rimuove il tweet sui «due nordafricani».C'era una volta l'isola felice di Prati, quartiere-bene di Roma, fortino dell'alta borghesia capitolina dove i prezzi degli appartamenti sono da capogiro ma la qualità della vita, negli ultimi anni, è precipitata. «Sono anni», dice alla Verità un professionista del luogo, «che qui a Prati siamo ostaggi di delinquenti, ma nessuno se ne occupa. Si parla solo del degrado delle periferie, ci voleva l'omicidio di un carabiniere per accendere i riflettori anche su questo quartiere». Qui, infatti, aggressioni e risse sono ormai all'ordine del giorno. Qui è stato ammazzato il carabiniere Mario Cerciello Rega, vittima di un intreccio da Romanzo criminale, con tanti buchi neri ancora da chiarire.Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, subito dopo il delitto, intervenuta ad Agorà estate su Rai 3, si è lamentata: «La polizia locale a servizio di Roma capitale cerca di presidiare il territorio in ogni modo. Noi dobbiamo essere molto concreti: a Roma mancano ancora 2.000 agenti, e probabilmente non saranno comunque sufficienti a coprire la città in maniera significativa. Abbiamo la necessità di aumentare il numero delle nostre forze di polizia. Al momento», ha aggiunto il sindaco, «anche se noi non ci occupiamo di sicurezza, cerchiamo di aiutare le forze dell'ordine: tutti i nostri agenti pattugliano le strade. I numeri che ci vengono restituiti dalla questura ci fanno capire che gli agenti stanno facendo un buon lavoro, ma episodi come questo ci fanno ricadere nel baratro e nello sgomento».Parole che sono suonate come una critica al ministero dell'Interno, e quindi a Matteo Salvini. «La richiesta di 2.000 agenti», ha precisato poi il Campidoglio, «ribadita questa mattina dalla sindaca Virginia Raggi, è riferita alle esigenze della polizia municipale per le operazioni legate alla gestione del traffico, del decoro urbano e al contrasto all'abusivismo. L'organico della polizia di Stato è invece stabilito dal ministero dell'Interno al quale spetta la gestione della sicurezza delle città».Per andare in soccorso della compagna di partito Raggi, Luigi Di Maio ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno il retrogusto di un attacco al collega vicepremier Salvini: «Chi conosce città come Roma», ha detto Di Maio, «sa benissimo che ci sono condizioni precarie di sicurezza interna, che questi giri di droga, spaccio, violenza, purtroppo, sono all'ordine del giorno in certi quartieri e anche in centro. Si poteva evitare tutto questo? Io dico di sì. O perlomeno», ha aggiunto il capo politico del M5s, «si deve fare di tutto perché questi eroi dimostrino il loro valore con la vita e mai con la morte».Incredibile ma vero, sembra che la colpa di quanto accaduto l'altro ieri sia del leader del Carroccio. Leggete quale livello di strumentale propagandismo raggiunge il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro: «Il ministro dell'Interno», ha dichiarato Fornaro, «è responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica ed è l'autorità nazionale di pubblica sicurezza. Salvini faccia il ministro dell'Interno e non il ministro della paura e della propaganda. Ci vogliono meno comizi», ha aggiunto Fornaro, «dirette Facebook e attacchi contro le Ong che salvano vite umane e più impegno quotidiano contro microcriminalità e grandi organizzazioni mafiose».Fornaro finge di non sapere che da quando Salvini si è insediato al Viminale il contrasto alla criminalità, organizzata e non, ha fatto registrare successi clamorosi. Tra arresti di latitanti pericolosissimi, clan sgominati, sequestri di sostanze stupefacenti, inasprimento delle leggi sulla sicurezza, contrasto all'immigrazione clandestina e così via, il ministero dell'Interno targato Salvini dovrebbe essere preso a esempio per l'infaticabile lotta al crimine. Ma la sinistra altro non sa fare che strumentalizzare: prendiamo tutto quanto è stato scritto contro gli esponenti di destra che avevano battezzato come nordafricani gli assassini del carabiniere. Non hanno fatto altro che commentare le prime notizie circolate sui giornali. Esattamente come ha fatto Paolo Gentiloni, presidente del Pd, che subito dopo la notizia dell'omicidio, alle 9.48 dell'altro ieri, su Twitter, ha scritto: «Aveva 35 anni, faceva il carabiniere, Mario Cerciello accoltellato a morte stanotte. A Roma in pieno centro, durante un controllo su due sospetti nordafricani». Appena si è appreso che non c'era certezza sulla origine degli assassini, Gentiloni ha cancellato il tweet. Nessuno dei soloni di sinistra, ovviamente, lo ha criticato.
Jose Mourinho (Getty Images)