2022-03-07
Denunciati in Procura i due broker della vendita di armi di D’Alema
I falsi documenti per accreditare Emanuele Caruso e Francesco Amato sono stati segnalati alle autorità. La vicenda della compravendita di armi gestita da una strana banda di intermediari in affari con Massimo D’Alema è finita in Procura come annunciato ieri dalla Verità. L’ufficio giudiziario prescelto dall’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (Apm), organismo che tesse relazioni diplomatiche tra i Paesi che si affacciano sul Mare nostrum, è quello di Napoli dove la Apm ha la propria sede ufficiale. A far scattare la denuncia sono stati i documenti farlocchi pubblicati dal nostro giornale e utilizzati per accreditare sia presso le istituzioni colombiane che presso le aziende italiane (Leonardo e Fincantieri) due strani broker: i pugliesi Emanuele Caruso, 42 anni, e Francesco Amato, 37. Entrambi, a partire dal settembre scorso, hanno iniziato a lavorare a una trattativa che aveva l’obiettivo di vendere alle forze armate colombiane armamenti made in Italy del valore di oltre 4 miliardi di euro e per l’esattezza due fregate Fcx30, due sommergibili Trachinus e 24 caccia da addestramento M-360. Ma Caruso e Amato per raggiungere il risultato hanno iniziato a stampare nomine con il ciclostile in fantomatiche organizzazioni internazionali, tutte, sembra, partorite dalla fantasia della strana coppia. A onor del vero Amato con noi ha scaricato sul socio la responsabilità di quel fiorire di enti e incarichi, mentre ha ammesso di aver coinvolto nell’affare, grazie ai suoi ganci colombiani, i due sanguinari ex paramilitari Edgar Ignacio Fierro Florez e Oscar José Ospino Pacheco. Amato, che dice di vivere in Spagna, sarebbe entrato in confidenza con potenti famiglie sudamericane di latifondisti da responsabile per l’acquisto di frutta esotica (avocados in particolare) di un importante marchio della grande distribuzione. La Apm di fronte alle lettere di patrocinio tarocche ad associazioni come la Polizia del Mediterraneo e la Camera EuroMediterranea per l’industria e le imprese ha deciso di rivolgersi alla magistratura, come ci aveva anticipato il segretario generale Sergio Piazzi. Ieri è stato diramato un comunicato ufficiale: «L’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo ha presentato sabato 5 marzo una denuncia presso la Procura di Napoli, città in cui ha sede il Segretariato dell’Apm, a carico del sedicente Emanuele Caruso e altri soggetti ignoti in relazione a quanto emerso da due articoli pubblicati dal quotidiano La Verità su presunte intermediazioni per la vendita di armi in Colombia», si legge nel comunicato. Che prosegue così: «In questi articoli si dava conto di presunti rapporti tra l’Apm e alcuni soggetti, da noi immediatamente denunciati all’autorità giudiziaria per tutelare la nostra organizzazione. Nella denuncia è stato chiarito che ogni informazione pubblicata risulta palesemente falsa, come correttamente riportato dal quotidiano La Verità, che ha ricevuto esaustive spiegazioni da parte del Segretario generale dell’Apm, ambasciatore Sergio Piazzi». L’atto d’accusa contro i due broker (in particolare contro Caruso) termina così: «Inoltre, come precisato sia a mezzo stampa, che ribadito nella denuncia, non è mai esistito nessun rapporto, né abbiamo mai avuto notizia di persone, associazioni e fatti descritti nei suddetti articoli. Abbiamo quindi denunciato tali circostanze all’autorità giudiziaria al fine di punire gli autori materiali dei reati commessi, ma anche per ribadire l’immediata presa di distanza da vicende che risultano essere le più lontane possibili dalla missione dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, che agisce nel pieno rispetto delle norme legislative nazionali e internazionali per promuovere azioni di diplomazia parlamentare, volte a costruire iniziative di pace e sicurezza nell’area Euro-Mediterranea e nel Golfo». Adesso Caruso ed Amato la loro pila di carte e titoli dovranno mostrarli ai magistrati.
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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L'amministratore delegato e direttore generale di Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma premiato a Washington
L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha ricevuto il Premio Dea Roma della National Italian American Foundation per il contributo alla modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e alla crescita sostenibile del Paese.
La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come leader nell’eccellenza ingegneristica per la crescita nazionale e l’infrastruttura sostenibile.
La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
«È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese». ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%.
Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
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