2022-01-09
Democrazia? Un lusso. Miozzo vuol la galera per chi rifiuta il siero
Per l’ex capo del Cts l’ emergenza sovrasta ogni diritto: coloro che violano l’obbligo, meritano di essere sbattuti in prigione.«In galeraaa! In galeraaa!» gridava ossessivamente l’indimenticabile Catenacci, la pittoresca macchietta inventata tanti anni fa da Giorgio Bracardi. Ma stavolta a parlare così non è un personaggio comico o una figura di fantasia, e nemmeno un passante, o un avventore al bar, o un intervistato per strada di quelli intercettati casualmente da un microfono e una telecamera. A esprimersi nel modo che vedremo tra pochissimo è nientemeno che l’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo. Sentito ieri dal Corriere della Sera, Miozzo non si è trattenuto. Alla domanda su quale sanzione vorrebbe in caso di violazione dell’obbligo vaccinale, il professore ha risposto così: «Anche l’arresto. Perché grazie a chi vuole correre pericoli, e li fa correre agli altri, ci sono morti. Molti finiscono nelle terapie intensive, dove un giorno di ricovero costa 1.500 euro. C’è chi ci rimane 20 giorni. Si può partire da lì». Parendogli poco l’arresto, Miozzo ha dunque insistito anche sulla bastonatura economica, facendo, come abbiamo visto, un esempio ipotetico da ben 30.000 euro, e poi - si fa per dire - attenuando l’importo della maximulta: «Una sanzione equivalente a un giorno di terapia intensiva non sarebbe sbagliata».E con ciò si entra di diritto in una concezione punitiva del rapporto tra Stato e cittadini, in cui i «buoni» vengono premiati e i cattivi «sculacciati». Il cittadino, ridotto a suddito, non ha più libera scelta, ma ha solo l’opzione imposta dal governo pro tempore. E se non si adegua, arrivano punizioni umilianti ed esemplari, par di capire. Attendiamo i prossimi passi: forse la criminalizzazione dei fumatori se avranno problemi polmonari o degli obesi se accuseranno guai cardiocircolatori? Molti sostenitori dello Stato etico applicato alle questioni sanitarie nemmeno si rendono conto di questa assurda deriva: ma le conseguenze perverse di un simile approccio sarebbero proprio di questo tipo. Laddove - invece - in un sistema minimamente improntato a criteri liberali, il compito della mano pubblica sarebbe quello di offrire servizi, opportunità e soprattutto piena informazione al cittadino: rimanendo quest’ultimo sovranamente libero di prendere le sue decisioni in modo informato e consapevole. Nel resto dell’intervista, Miozzo recita il repertorio più prevedibile, ma con altre perle disseminate qua e là: «Io metterei l’obbligo assoluto totale» perché «nell’emergenza in cui siamo non ci è permesso essere democratici». Avete letto bene: la democrazia diventa una sorta di lusso che non possiamo concederci. Ma Miozzo, una volta presa la rincorsa, non si ferma più: «Tutti abbiamo parlato di guerra. E in guerra decide il comandante». Altrettanto sconcertante è la parte in cui Miozzo ammette candidamente, parlando dei mezzi pubblici, che non si è «fatto nulla per renderli più sicuri». E se ne accorge solo a gennaio del 2022? L’intervistato è pesantemente critico anche sulle nuove regole relative alla scuola: «Auspicavo un sistema di tutela sanitaria scolastica». Quanto al protocollo, «è un caos. Faccio fatica a raccapezzarmi io. I direttori degli istituti non si prenderanno la responsabilità di chi è vaccinato, chi no, chi è a casa 7 giorni chi 10. Chiuderanno le scuole».Ma il cuore dell’intervista, e cioè la sgangherata richiesta di arresto, non è sfuggito a Franco Corbelli (Diritti Civili) che ha subito chiesto al governatore calabrese Roberto Occhiuto «l’immediata rimozione di Miozzo dall’incarico di consulente per la sanità. «Chiedo al presidente della Regione - ha dichiarato Corbelli - di revocare immediatamente l’incarico di consulente a tale Agostino Miozzo, che oggi, superando ogni limite e imitando il presidente delle Filippine, ha chiesto di arrestare i no vax. Un personaggio che fa un’affermazione del genere, ignorando i drammi che stanno vivendo milioni di persone che, per una comprensibile paura e motivi di salute, non si sono potute vaccinare (e per questo continuano ad essere brutalmente privati di tutti i loro diritti, ricattati e perseguitati) e tutte le tragedie di chi ha perso la vita dopo l’inoculazione di un siero sperimentale (estorto con un consenso informato), non può assolutamente continuare a ricoprire un incarico importante e delicato come quello di consulente per la sanità calabrese. Chiedo a Occhiuto di rimuoverlo immediatamente. O andrò a protestare a Catanzaro, alla Cittadella, davanti alla sede della Regione Calabria, come ho fatto in altre occasioni». A noi resta una piccola curiosità. Da mesi, a ogni livello istituzionale, si ascoltano prediche e ammonimenti contro l’«odio». Stavolta qualcuno alzerà la voce verso la forma e i contenuti delle dichiarazioni di Miozzo? Oppure nei confronti del capro espiatorio dei non vaccinati ogni rituale di degradazione diventa ammissibile?
(Totaleu)
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