2021-08-25
Dazn risponde alle critiche: «Svolta epocale»
La società dopo le polemiche per i problemi durante Inter-Genoa: «Picco di traffico poi risolto. Il nostro è un progetto di cambiamento senza precedenti che allarga audience e copertura territoriale». Annunciati anche altri interventi tecnici.È successo di tutto: una tempesta di parole ha agitato i social, tra sfoghi e fiumi di faccine arrabbiate. Si è mossa la Lega calcio, che ha chiesto chiarimenti; sono insorte le associazioni dei consumatori, pretendendo rimborsi; persino la politica è intervenuta, manifestando un dissenso bipartisan. Un fuoco di polemiche ha scosso Dazn, accusata di momenti di blackout, immagini a singhiozzo, qualità non proprio esaltante delle partite della prima giornata di Serie A. Chiaro che la sacralità della materia (il calcio in Italia) spinga e giustifichi reazioni esasperate. Trascorso qualche giorno è però arrivata anche la posizione di Dazn che per prima cosa spiega la novità. La trasmissione di un intero turno in streaming, tramite Internet come canale principale e non accessorio al satellite, con picchi di tifosi assembrati sul medesimo contenuto, è stato un fatto inedito. E se la prima non è stata buona, ha dato segnali di miglioramento in corso d'opera. La piattaforma è stata la prima a non sottrarsi, ad ammettere l'accaduto: «Nel corso della partita tra Inter e Genoa», si legge in una nota diffusa ieri, «si è registrato un picco di traffico risolto nel giro di pochi minuti e che ha avuto un impatto limitato su gruppo di utenti che hanno poi potuto assistere alle altre partite». A ruota, le scuse: «Siamo ovviamente dispiaciuti, consapevoli dell'alto valore del campionato di calcio di Serie A Tim, delle squadre impegnate e della grande passione di tutti i tifosi». Ma già nelle gare successive, inclusa quella dell'amatissima e seguitissima Juventus, la situazione si è assestata su disagi ridotti. Al punto che i cinguettii velenosi sono diminuiti di moltissimo. Mentre a tutti gli altri abbonati le cose devono essere andate in maniera accettabile (varie testimonianze dirette raccontano impeccabile), perché è noto che si ricorre alla tastiera per lagnarsi, mai o quasi per congratularsi. Una precisazione va fatta rispetto a quanto è stato spesso scritto, o urlato, in questi ultimi inquieti giorni: il paragone con altri servizi in streaming, semplicemente, non tiene. Sia quelli di film e serie televisive, perché nemmeno le prime visioni più attese attraggono tanti spettatori tutti in una volta. Sia le applicazioni per veicolare contenuti sportivi, perché la maggior parte dell'audience tendeva a usare il satellite o il digitale terrestre. Dazn parla di «svolta epocale». E non a caso, anche perché «sono stati raggiunti ottimi risultati quali l'incremento dell'audience cumulata rispetto agli anni precedenti e una maggiore copertura territoriale». In altri termini, una possibilità d'accesso a chi prima era tagliato fuori.Una cosa è certa e sarebbe parziale tacerla: non andrà tutto a posto per miracolo, ci vorrà del tempo. Né Dazn potrà fare tutto in autonomia: «Continuiamo a lavorare», sottolineano dalla piattaforma stessa, «proseguendo nel costante dialogo e collaborazione con l'Autorità e i partner, fondamentali in questo progetto di cambiamento senza precedenti, così come nello sviluppo e nel potenziamento di Dazn edge, la cache proprietaria per la gestione del traffico e nell'ulteriore ottimizzazione dei processi con le Cdn globali». Tecnicismi per dire che c'è un aggiustamento tecnologico in corso. E ci sono stati sforzi economici in questa direzione: «Significativi investimenti tecnologici che Dazn ha messo in campo assieme ai suoi partner per incentivare la digitalizzazione, eguagliare gli standard europei, colmare il gap esistente e portare l'Italia a essere un Paese estremamente competitivo anche su questo fronte».L'accaduto, peraltro, dovrebbe risultare familiare ai tifosi in primis: «Quando si gestisce una squadra con un nuovo assetto tattico non si può pensare di partire a mille subito. Ci sono assestamenti da prendere in considerazione» ha detto nei giorni scorsi un veterano del pallone, Claudio Lotito, il presidente della Lazio. «Ritengo», ha aggiunto, «che il calcio stia dimostrando che alcune infrastrutture siano obsolete e vadano aggiornate». Dalla piattaforma, sul punto, insistono: «L'impegno di Dazn in questo processo è assoluto e incondizionato». Staremo a vedere quali saranno i frutti. Di sicuro, l'Italia ha già vinto scommesse che sulla carta parevano infattibili, come far stramazzare o almeno stordire la pirateria musicale e quella cinematografica, convincendo il pubblico a pagare per ascoltare e guardare tutto a volontà. Il calcio in streaming ha lanciato la sua missione improbabile. Un passo alla volta sta diventando possibile.
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