2025-04-09
L’Ue prepara la vendetta in 3 mosse per evitare di farsi troppo male
Parlamento europeo (iStock)
Al voto oggi il piano di contro dazi: nuove tariffe ad aprile, maggio e dicembre. Balzelli al 25% su Harley e jeans, esentati latticini e bourbon. C’è tempo per trattare. Chiusura, al momento, sulla revisione del Patto di stabilità.Lo chiamano «bazooka» il piano di contro dazi dell’Unione Europea per rispondere all’offensiva commerciale lanciata dagli Stati Uniti di Donald Trump. Un piano che prevede l’introduzione di nuove tariffe in tre fasi: il 15 aprile, il 16 maggio e il primo dicembre e che verrà votato oggi dai Paesi membri in sede di comitato tecnico in seno alla Commissione europea. Votato il piano, Bruxelles notificherà entro il 15 aprile la decisione al Consiglio per gli scambi di merci dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto).Il piano di Ursula von der Leyen prevede l’introduzione di dazi fino al 25% su una lunga lista di prodotti statunitensi. Rispetto alle proposte inizialmente formulate dalla Commissione europea nella bozza del testo spicca l’esenzione dai dazi nei confronti di vini, latticini e del bourbon. Tra i prodotti che invece restano nella lista, vengono colpiti i simboli della manifattura americana come le moto Harley-Davidson e i jeans Levi’s. Nel mirino dell’Ue anche prodotti dal valore «politico», indirizzati soprattutto a colpire gli Stati a maggioranza repubblicana, come la carne bovina, il pollame (con dazi al 25% già da metà maggio) e la soia (anch’essa con dazi al 25%, ma solo a partire dal inizio dicembre). Presenti anche beni industriali come frigoriferi, congelatori, forni (compresi microonde). Tra le materie prime, dazi anche per acciaio e diversi prodotti tessili e in legno. Nella lista sono state inserite anche le uova di pollame, carenti su territorio americano (dazi al 25%): Donald Trump aveva promesso più volte in campagna elettorale di voler lavorare per abbassarne il prezzo, che però finora ha continuato a crescere. Colpiti infine anche tabacco, diamanti e filo di ferro alcuni dei prodotti con i maggiori volumi di scambio tra le due sponde dell’Atlantico. I dazi che invece erano solo «congelati» torneranno in vigore da metà aprile. Un estremo rimedio per alcuni come il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che si augura «non si usi nessun bazooka» perché la priorità resta «trovare un accordo con gli Stati Uniti». Tra le priorità italiane resta la revisione del Patto di stabilità ma Tajani precisa: «è un argomento su cui si sta discutendo. Penso che il Patto di stabilità possa essere sempre esaminato e rivisto in caso di emergenza, venne sospeso quando ci fu il Covid, vediamo cosa succede, è un tema su quale discutere. Se ne parlerà con i commissari competenti. Non abbiamo fatto nessuna proposta ufficiale». Su questo ci pensano alcune fonti a chiarire che sarebbe «un po’ presto per discutere se attivare la clausola generale di salvaguardia, che sospende l’obbligo di rispettare le regole del patto di stabilità». Inoltre va sempre tenuto presente che la clausola «serve a dare maggiore flessibilità ai Paesi membri nell’utilizzare lo spazio di bilancio che hanno a disposizione, ma «non lo crea, se non c’è». Spiega un alto funzionario Ue a Bruxelles, in vista della riunione dell’Eurogruppo che si terrà venerdì prossimo a Varsavia.«La guerra commerciale che l’amministrazione americana sembra portare avanti ci mette davanti a un “punto di svolta”» ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Stephane Séjourné in audizione alla Commissione per il mercato interno al Parlamento europeo. «La Commissione si rammarica della decisione improvvisa e ingiustificata di imporre dazi doganali all'Unione europea. Ricordiamo i veri ordini di grandezza: l’Ue è una delle economie più aperte al mondo. Con oltre due terzi delle importazioni a tariffa zero. Non vogliamo alcuna escalation commerciale e vogliamo ridurre al minimo l’impatto sugli europei. Risponderemo con contromisure rapide, ferme e proporzionate. Siamo pronti a ritirarle altrettanto rapidamente, se i negoziati daranno i loro frutti. Continueremo inoltre a proteggere il nostro mercato dagli effetti indiretti. Come annunciato dal presidente, sulla base di una task force di monitoraggio delle importazioni». Sui dazi un capitolo a parte riguarda i prodotti farmaceutici, già ampiamente colpiti dalle carenze negli ultimi anni a causa dello shortage delle materie prime dovute alle politiche green, al Covid e infine alla guerra. Von der Leyen ieri ha ospitato un dialogo ad alto livello con i rappresentanti dell’industria farmaceutica per discutere le implicazioni dei potenziali dazi statunitensi sui prodotti farmaceutici. I partecipanti hanno sottolineato il valore strategico di questo settore per l’Ue, hanno espresso forti preoccupazioni per le ampie ramificazioni dei dazi statunitensi, che danneggerebbero entrambe le sponde dell’Atlantico, con implicazioni per le catene di approvvigionamento interconnesse a livello globale e la disponibilità di farmaci per i pazienti europei e statunitensi. Infine, hanno espresso il loro sostegno «all’impegno della Commissione europea per raggiungere una soluzione negoziata con gli Stati Uniti».Intanto la Svezia è riuscita a negoziare un’eccezione ai dazi europei contro gli Stati Uniti per l’importo del caolino, un materiale essenziale per l’industria della carta che ha un peso importante sull’economia della Svezia.La Svezia avrebbe chiesto l’eccezione anche per altri due prodotti importati dagli Usa ma su questi ultimi ha ricevuto parere contrario da Bruxelles.
Jose Mourinho (Getty Images)