2023-10-31
I pm di Messina aprono un fascicolo sui rimborsi d’oro del rettore fantino
Salvatore Cuzzocrea (Imagoeconomica)
Indagine per abuso d’ufficio sugli oltre 2 milioni incassati da Salvatore Cuzzocrea tra il 2019 e 2023.A Salvatore Cuzzocrea, l’ormai ex rettore dell’università di Messina, le dimissioni dalla guida dell’ateneo (e dalla presidenza della Conferenza dei rettori delle università italiane) presentate lo scorso 9 ottobre, a seguito dello scandalo sui rimborsi milionari raccontato anche dalla Verità, potrebbero non essere bastate per mettersi al riparo dai guai giudiziari. La Procura di Messina ha infatti aperto un fascicolo sulla vicenda dei 2.217.844 euro di rimborsi incassati da Cuzzocrea negli anni tra il 2019 e il 2023, con l’ipotesi di reato di abuso di ufficio. I nomi degli indagati per adesso sono top secret, ma è trapelato che nei giorni scorsi la Guardia di finanza ha acquisito documentazione sui rimborsi sia al rettorato che in altri uffici dell’ateneo messinese. Del resto, l’apertura di un procedimento penale era nell’aria, visto che le spese pazze dell’ex rettore erano state oggetto di esposti, sia all’Autorità nazionale anti corruzione (Anac), che alla Corte dei conti, che appunto alla Procura. Pochi giorni prima delle dimissioni La Verità aveva rivelato che tra i rimborsi presentati quest’anno da Cuzzocrea all’ateneo messinese emergevano due trasferte che si incrociavano pericolosamente con impegni personali del rettore, in entrambe le occasioni impegnato, negli stessi giorni, anche nella partecipazione a concorsi ippici. Dal giornale di cassa del dipartimento Chibiofarm dell’ateneo emergevano infatti due rimborsi relativi ad un soggiorno a Roma tra giovedì 25 e domenica 28 maggio 2023. L’importo complessivo dei rimborsi di 2.408 euro, di cui 390 per «spese di rappresentanza» e di 2.018 euro per spese di «pernottamenti». Non è noto quali fossero gli impegni istituzionali che hanno portato l’ex rettore dell’ateneo di Messina in trasferta nella Capitale. Negli stessi giorni Cuzzocrea, provetto cavallerizzo, ha partecipato all’evento equestre internazionale che si è svolto, come ogni anno, a Roma in Piazza di Siena a Villa Borghese, scendendo in pista cinque volte, due il 25 maggio e altre tre il 27. A settembre, un altro evento ippico si era incrociato con una trasferta istituzionale di Cuzzocrea. Nella documentazione che La Verità aveva visionato emergeva infatti un altro rimborso per «missione» indicato con «Epitech 2023» (nome che rimanda a una società di farmacologia biologica) relativo ad un soggiorno a Taranto e Bari tra sabato 16 e domenica 17 settembre 2023 per un importo complessivo di 1.027 euro. Negli stessi giorni, Cuzzocrea aveva ancora una volta partecipato ad un concorso ippico, la Coppa due mari, organizzata dall’Horse club terra jonica. L’allora rettore era sceso in pista la prima volta il 15 settembre (il giorno prima dell’inizio della trasferta) sul percorso allestito dagli organizzatori a San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto, a pochi chilometri dal capoluogo. Sul portale internet equiresults.com Cuzzocrea risulta aver cavalcato Lawinium anche il 16 e il 17 settembre, giorni in cui, come detto, secondo il riepilogo del rimborso erogato dall’Università di Messina, si sarebbe trovato in trasferta a Taranto e Bari, distante però 110 chilometri dal luogo della manifestazione. L’accademico era sceso in pista con i colori dell’associazione sportiva La cuadra, che gestisce un maneggio a Viagrande, nel Catanese. Nella stessa località ha sede la Divaga, società agricola, finita anch’essa nel mirino della Procura. L’azienda, che dal 20 gennaio di quest’anno al 28 settembre ha ricevuto 14 pagamenti che vanno da un minino di 600 a un massimo di 17.900 euro, per un importo complessivo di 122.300 euro, risulta infatti di proprietà dell’accademico e della moglie, rispettivamente per 80% e per il 20%. Amministratore unico è la madre dell’ex rettore, che adesso, nonostante il passo indietro di tre settimane fa, dovrà probabilmente spiegare questi intrecci agli inquirenti.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».