2020-07-17
Cuciniamo insieme: vermicelli al melone
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Giriamo attorno al classico di prosciutto e melone, ma stavolta lo trasferiamo in un primo piato molto gustoso, capace di stupire gli ospiti dando un'interpretazione molto appetitosa del piatto base. Dovete solo avere un po' di accortezza nella cottura del melone che rischia di disfarsi. Dunque ai fornelli.Ingredienti - 320 grammi di spaghettoni di grano italiano, quattro o cinque fette di melone ben consistenti, uno scalogno, 100 grammi di prosciutto crudo (o speck), due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato, 4 cucchiai di crema di latte, un bicchiere di vino bianco, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, noce moscata e sale q.b., qualche foglia di basilico.Procedimento - Tritate finemente lo scalogno e fatelo imbiondire in una padella con l'olio extravergine di oliva. Fate a tocchetti il melone e passatelo in padella con lo scalogno a temperatura bassa per qualche minuto. Cuocete gli spaghettoni al dente. Nel frattempo unite al melone in padella il prosciutto tagliato striscioline e sfumate col vino bianco. Saltate gli spaghettoni in padella aggiungendo la crea di latte,la noce moscata, il parmigiano reggiano e aggiustando di sale. Servite con qualche foglia di basilico sminuzzata.Come far divertire i bambini - Date loro il compito di guarnire il piatto con il basilico.Abbinamento - Un Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene o di Asolo, una Passerina spumante.
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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