Le ciliegie sono la vera primavera. In Italia ne produciamo di ottime e le varietà sono tantissime, dalla moretta, alla ferrovia, alla cristallina che ha forma a cuore, passando per i duroni, per l'etnea e la pistoiese e ci sono alcune capitali come Marostica, come Vignola, come Turi, come Pistoia o Catania senza trascurare le altre zone di coltivazione. Noi abbiamo inteso dedicare a questi gioielli della campagna una ricetta semplice e gustosa che farà felici soprattutto i bambini.
Le ciliegie sono la vera primavera. In Italia ne produciamo di ottime e le varietà sono tantissime, dalla moretta, alla ferrovia, alla cristallina che ha forma a cuore, passando per i duroni, per l'etnea e la pistoiese e ci sono alcune capitali come Marostica, come Vignola, come Turi, come Pistoia o Catania senza trascurare le altre zone di coltivazione. Noi abbiamo inteso dedicare a questi gioielli della campagna una ricetta semplice e gustosa che farà felici soprattutto i bambini. Bisognerebbe girare un colossal intitolato Il tempo delle ciliegie come già si fece con un altro frutto per significare che esiste un'età, meglio una stagione, della felicità: è quella che porta questi effimeri (durano relativamente poco: da maggio a luglio) doni della primavera. Le ciliegie sono da sempre sinonimo di scorpacciate, di giorni in campagna, di scoperte birichine dell'adolescenza, di passione visto che tingono le labbra di un rosso ardore, di dolcezza asprigna. Le ciliegie sono la vera primavera. In Italia ne produciamo di ottime e le varietà sono tantissime, dalla moretta, alla ferrovia, alla cristallina che ha forma a cuore, passando per i duroni, per l'etnea e la pistoiese e ci sono alcune capitali come Marostica, come Vignola, come Turi, come Pistoia o Catania senza trascurare le altre zone di coltivazione. Ogni ciliegia ha un suo tempo, un suo colore, un suo profumo. Quanto allo spettacolo dei fiori (ora decaduti: ci sono i frutti!) sapete che è un fuoco d'artificio della natura (in Giappone una rappresentazione unica e sacra) grazie a questo particolare Prunus che è il ciliegio. Noi abbiamo inteso dedicare a questi gioielli della campagna una ricetta semplice e gustosa che farà felici soprattutto i bambini. Ingredienti - 200 grammi di ciliegie ben mature, 130 grammi di zucchero, 50 grammi di fecola di patate, 150 grammi di farina, 100 millilitri di olio di semi di girasole alto oleico spremuto a freddo, 2 vasetti di yogurt alle ciliegie (o se preferite bianco), 3 o 4 uova (a seconda delle dimensioni) una bacca di vaniglia, la buccia di un limone non trattato, una presa o una bustina di lievito (meglio quello per preparazioni dolci), un cucchiaino da caffè di sale, un ricciolo di burro, un cucchiaio di zucchero a velo. Una confezione di panna da montare già zuccherata. Procedimento - Meglio se avete una planetaria, altrimenti attrezzatevi con una ciotola dai bordi un po' alti e le fruste elettriche. Cominciamo spaccando le uova nel "bicchiere" della planetaria o nella ciotola, aggiungiamo il contenuto della bacca di vaniglia (va aperta e raschiata) la buccia del limone grattugiata, lo zucchero e la presa di sale. Frullate alla massima potenza per almeno 5 minuti. Ora aggiungiamo a filo l'olio continuando a montare. In un piatto fondo mescoliamo lievito, fecola di patate e tre cucchiai di farina setacciati. Aggiungiamo queste polveri all'impasto e montiamo ora a velocità bassa. Dopo due minuti uniamo sempre montando a bassa velocità lo yogurt. Una precauzione: lo yogurt deve essere non freddo, ma a temperatura ambiente. Montiamo altri due minuti e alla fine incorporiamo la restante farina montando ancora a velocità bassa per 5 minuti. Avremo un impasto spumoso e liscio. Ora denoccioliamo le nostre ciliegie e in parte le incorporiamo nell'impasto e in parte le teniamo per guarnizione. Imburriamo uno stampo da plumcake e versiamo l'impasto nel contenitore. In superficie guarniamo con le ciliegie denocciolate e tagliate a metà e andiamo in forno statico a 190 gradi per una ventina di minuti, poi abbassiamo a 170° e continuiamo la cottura per un'altra mezzora. Controllate sempre con uno stecchino che il dolce sia cotto al centro (basta infilare lo stecchino e quando ritirandolo non sarà bagnato la cottura è perfetta). Sforniamo e sformiamo e facciamo almeno intiepidire Nel frattempo avremo montato la panna. Spolveirizziamo di zucchero a velo il plumcake, aggiungiamo qualche ciliegia fresca denocciolata e un ciuffo di panna e serviamo. Come far divertire i bambini - Toccherà a loro se grandicelli denocciolare le ciliegie con l'apposita pinza se più piccoli fate guarnire a loro il dolce. Abbinamento - Noi abbiamo tirato fuori dalla cantina una rarità: un passito a base di vernaccia nera, ma si può benissimo optare per un ottimo Recioto della Valpolicella, per un Sagrantino passito, oppure per un "vino" di visciole. Un abbinamento delizioso e spumeggiante è con il Brachetto d'Aqui.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».






