2024-10-23
Csm, il renziano con le toghe rosse
Ernesto Carbone (Imagoeconomica)
Ernesto Carbone sta con gli esponenti della sinistra nel chiedere una «pratica a tutela» dei colleghi romani. Una mossa bocciata da centrodestra e Magistratura indipendente.Al comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura sono arrivate già due richieste con lo stesso oggetto ma dal contenuto diametralmente opposto.Il tema è l’apertura di una pratica a tutela della magistratura dopo il caos prodotto dalla mail inviata il 19 ottobre nella chat dell’Associazione nazionale magistrati dal sostituto procuratore della Corte di cassazione, Marco Patarnello, aderente a Magistratura democratica e con un lungo trascorso da giudice a Roma, che nel commentare le recenti decisioni del tribunale di Roma in tema di immigrazione conteneva un passaggio sulla premier: «Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e, quindi, non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione». Parole che nel governo sono state lette come un tentativo di una parte della magistratura «politicizzata» di ostacolare l’operato dell’esecutivo sul tema dell’immigrazione. E mentre i laici di centrodestra puntano all’attivazione di un’azione disciplinare con eventuale trasmissione della pratica alla Prima commissione per l’applicazione del trasferimento d’ufficio del magistrato, «anche al fine di tutelare l’autonomia, l’indipendenza e il prestigio dell’ordine giudiziario e della maggioranza dei suoi componenti che appaiono lesi dalle gravissime e inopportune affermazioni innanzi richiamate», le correnti di Area, Md e Unicost e gli indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda (con l’assenza di Magistratura indipendente), difendono i colleghi più ideologizzati.«Le critiche alle decisioni giudiziarie non possono travalicare il doveroso rispetto per la magistratura», si legge nella richiesta di apertura della pratica a tutela, nella quale si citano «le dichiarazioni di queste ore da parte di importanti rappresentanti delle istituzioni» che «alimentano un ingiustificato discredito nei confronti della magistratura». Le firme in calce al documento sono 16, ovvero la maggioranza del Consiglio. Ai quali si sono aggiunti i laici Michele Papa in quota Movimento 5 stelle e Roberto Romboli del Partito democratico. Incredibilmente è comparsa anche una firma che non è passata inosservata, quella di Ernesto Carbone, esponente di Italia viva, che con un clamoroso testacoda questa volta sembra aver invertito la linea politica renziana nel Csm. Carbone deve aver condiviso anche questi passaggi, nonostante solo 24 ore prima proprio Matteo Renzi avesse dichiarato che «quando il magistrato Nello Rossi scrisse nella rivista di Magistratura democratica che si doveva stringere un cordone sanitario attorno a Renzi, non ho ricevuto la solidarietà di Giorgia Meloni. Nonostante questo, non ho paura a dire che se nella scelta politica sull’Albania la premier è indifendibile, i magistrati ideologizzati che la attaccano sbagliano quanto lei, più di lei». I due non devono proprio essersi sincronizzati.Ma il fronte di difesa sostiene anche che «applicare e interpretare le leggi di fonte nazionale e sovranazionale nei singoli casi non significa occuparsi di politiche migratorie o di altro genere. I provvedimenti attaccati, sui quali non si esprime alcuna valutazione di merito, si fondano sulle decisioni della Corte di giustizia europea, vincolanti per i giudici nazionali, e sulle informazioni predisposte dallo stesso ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale». E ancora: «Le ordinanze del tribunale di Roma, se non condivise, possono essere impugnate innanzi alla Cassazione, come peraltro avvenuto in un caso similare di qualche mese fa e riferito alla cauzione prevista dal cosiddetto decreto Cutro».Magistratura Indipendente, invece, ha scelto una terza strada, percorrendo la quale ha anche polemizzato non poco con la maggioranza: «Nella richiesta manca la necessaria presa d’atto della inopportunità delle dichiarazioni pubbliche in precedenza rilasciate da un componente della sezione immigrazione, firmatario dei provvedimenti, con le quali era già stata più volte manifestata una precisa e netta posizione di contrarietà alla normativa da applicare». Il riferimento, esplicito, è alle dichiarazioni rilasciate in passato dall’esponente di Magistratura democratica, Silvia Albano, la quale aveva criticato il piano del governo per i trasferimenti dei migranti in Albania per poi firmare il provvedimento che ne ha riportati 12 in Italia. Ma non è finita. Gli esponenti di Mi hanno aggiunto anche che «le critiche su provvedimenti giudiziari sono legittime, ma devono essere ispirate a criteri di continenza e ancorate alla motivazione giuridica». Per loro Patarnello, insomma, si sarebbe lasciato andare. D’altra parte anche Luciano Violante ha definito «una frase grave» quella che indica la Meloni come «più pericolosa di Berlusconi», dandole questa interpretazione: «Quasi si auspicasse che qualcuno apra un’indagine penale sul presidente del Consiglio. Un errore inaccettabile». Ma se la richiesta dei laici del centrodestra è molto specifica e implica un’azione precisa nella procedura del Csm (l’azione disciplinare e l’eventuale trasferimento), quella «a tutela» chiesta dalla maggioranza è più simbolica e potrebbe concludersi con il solito proclama d’autodifesa della categoria contro le presunte interferenze politiche.La palla passa al Comitato ai tre membri del Comitato di presidenza, Fabio Pinelli (vicepresidente del Csm), Margherita Cassano (primo presidente della Corte di cassazione) e Luigi Salvato (procuratore generale della Suprema corte). Non resta che aspettare.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.