2022-06-12
«Cruciani è pronto a tornare brand di lusso»
Nel riquadro il direttore commerciale di Cruciani (www.cruciani.net)
Riccardo Antonioni, direttore commerciale dello storico marchio umbro di cashmere: «Vogliamo riposizionare e rinvigorire la maison. Il suo cuore pulsante batte nello stile e nella produzione. Vantiamo una eccezionalità dei materiali e un’immagine sempre attenta e sofisticata».Il salone fiorentino dedicato al vestire maschile in calendario dal 14 al 17 giugno.Lo speciale contiene due articoli.Sarà Pitti Uomo, la più grande manifestazione mondiale di moda dedicata all’abbigliamento maschile, a tenere a battesimo la svolta totale di Cruciani, brand nato nel 1992 nel cuore dell’Umbria ed emblema di una lunga tradizione familiare nel settore tessile made in Italy. Il nuovo corso è firmato da una holding internazionale, una grande nuova impresa per consacrare il brand in ottica lifestyle. Cruciani riparte sotto la guida di Orlean Invest Holding, che ha l’obiettivo di consolidare il celebre marchio di cashmere nel mercato haut de gamme. Il Gruppo che fa capo al fondatore e chairman Gabriele Volpi, ideatore degli Oil Service Center, evoluzione della logistica portuale integrata, ha rilevato a marzo 2022 il controllo totale di Maglital, azienda umbra che detiene l’iconico marchio di maglieria luxury e la label Cruciani C, celebre per i braccialetti in pizzo macramè. «Tra i piani di sviluppo, una forte attenzione al know-how produttivo della storica azienda umbra, una accurata strategia incentrata sul canale e-commerce e sulle nuove tecnologie digitali e l’attenzione a una distribuzione selettiva, che comprenderà nel breve periodo la presenza di Cruciani in fashion multibrand di fascia alta a livello europeo. Lo sviluppo di Cruciani sarà sempre più improntato a un’ottica lifestyle, anche mediante lo sviluppo di nuove aree merceologiche e collezioni», spiega alla Verità, Riccardo Antonioni, direttore commerciale.Qual è, di preciso, il suo compito?«L’obiettivo è quello di riposizionare il brand e rinvigorirlo per riportarlo a quello che era un tempo, per ora, si è solo appannato. Si mette mano da un punto di vista organizzativo a partire dai fondamentali oltre che da quelli commerciali. Il cuore pulsante batte nella parte dello stile e della produzione. Qui abbiamo ancora 28 macchine straordinarie che significa avere tutta la capacità produttiva per qualsiasi tipo di filati e maglieria, a conferma che questa è un’impresa manifatturiera ed è qui che la si vuole riportare guardando all’efficacia e all’efficienza. Abbiamo strategie che applicheremo nei prossimi 18 mesi». Ripartite dal know how di Cruciani, voi cosa portate in più?«Quello che abbiamo in animo di costruire è quel lifestyle che è il valore riconosciuto dal mercato. In più ci sono una eccezionalità dei materiali e una immagine attenta e sofisticata. Il brand si porta addosso una storia di alta qualità mai scalfita. Con la prossima stagione invernale, quella più importante in termini di materiali, e tenendo conto che l’inverno è il nostro mondo, ripartiremo da una speciale capsule donna. Ma un focus nuovo di prodotto è già nell’estivo. Nonostante i tempi, siamo riusciti a presentare il nuovo percorso senza cambiare il dna del brand ma con una nuova contemporaneità anche in termini di gusto». Da un punto di vista dell’organizzazione?«Prevediamo una nuova rete di vendita in Europa e in Italia a partire da Milano. Ci ripresentiamo con una forza organizzativa che permetterà al marchio di farsi nuovamente apprezzare». Lei mette mano anche alla collezione?«Con molta attenzione, sì. La logica è quella di dare una svolta partendo dal prodotto e quindi con un coordinamento legato al prodotto stesso che si avvale di figure professionali di designer la cui idea di stile è affine al mondo di Cruciani. Il cashmere resta il filato principale ma con diverse scelte cromatiche, verso un mondo più naturale. Guarderemo alla parte fashion con questo gusto». Cosa presenterete al Pitti?«I nuovi cotoni distillati sono frutto della ricerca della maison, possiedono infatti delle proprietà uniche che lo rendono fresco, performante e originale: nato da un’inedita combinazione fra il più puro cotone egiziano e i filati compatti di nuova generazione, azzera ogni residuo di lavorazione della fibra. Una impalpabile camicia di maglia, frutto di un sapiente lavoro artigianale con know-how antico di ricerca e avanguardia tecnica: la fibra versatile, leggera e resistente a qualunque lavaggio, conferisce a questa giacca un timbro frizzante e prezioso. Il blazer doppiopetto destrutturato in cotone peso piuma realizzato con un approccio innovativo e sostenibile».Quindi, grandi cambiamenti.«Non c’è bisogno di strafare, abbiamo una velocità di crociera, prima presentazione al Pitti per far vedere l’inizio di un nuovo corso. Siamo alla ripartenza di un concept in modo da vedere di nuovo Cruciani in un’area lusso». Cruciani è sì cashmere ma anche azienda di pizzi, quella parte che fine ha fatto?«Parliamo di Cruciani C, l’area che ha avuto il picco di notorietà con i famosi braccialetti. Anche l’allineamento di questo mondo dovrà rimettersi sulla strada di un concetto lusso. Cancelleremo il wholesale e lavoreremo in un’area digitale. Qui troviamo un heritage fantastico dal quale andare a attingere e sarà quello il secondo momento che ci vedrà impegnati. In questa fase, per noi il core business è Cruciani. Dobbiamo ripartire in maniera chiara e forte».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/cruciani-pronto-tornare-brand-lusso-2657495546.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="pitti-uomo-riparte-con-640-aziende-e-punta-su-selezione-e-qualita" data-post-id="2657495546" data-published-at="1654969363" data-use-pagination="False"> Pitti Uomo riparte con 640 aziende e punta su selezione e qualità «La gente viene al Pitti e non perde tempo, sa che trova roba ben fatta, buoni fornitori, creatività continua, aggiornamenti, servizi». Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine non ha dubbi. Pitti Uomo, in calendario dal 14 al 17 giugno, ha diverse marce in più per una serie di fattori che solo la manifestazione fiorentina, la più importante al mondo per quanto riguarda il vestire maschile, sa offrire. Un’isola ideale nel mare magnum della moda tanto che il tema di questa edizione ha preso il titolo di Pitti Island (a cura del creative director Angelo Figus e di Narente, Lucio Aru e Franco Erre), filo conduttore dell’estate 2022. «Un’isola immaginaria, collegata con tutto il mondo in uno scambio reciproco e costante. Una terra dalla botanica selezionata, socievole e aperta, a volte divertente, riflessiva e coinvolgente, sensibile alle idee, per incontrarsi, per stare insieme prima di riprendere, ciascuno, il proprio viaggio», spiega Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine. Protagonisti di questa edizione targata 102, sono 640 brand (280 provenienti dall’estero, 41% del totale), presenti in Fortezza da Basso ma anche sulla piattaforma digitale Pitti Connect. Quattro giorni intensi per scoprire novità, trend e progetti speciali. Come i 70 anni di Roy Rogers e il progetto speciale di Superga con Emily Ratajkowski. Guest Designer di Pitti Uomo è Grace Wales Bonner, talentuosa stilista di origini anglo-giamaicane Ann Demeulemeester sarà invece la Guest of Honour. Dopo il rinvio del gennaio scorso, Pitti Uomo e Firenze celebrano lo stile iconico della maison con un progetto speciale alla Stazione Leopolda, curato dalla stessa designer belga. «Finalmente Firenze e Pitti Immagine sono pronti a celebrare lo straordinario lavoro di Ann Demeulemeester - dice Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine - una storia iniziata quarant'anni fa ad Anversa e oggi rafforzata dal nuovo corso avviato in seguito all’acquisizione del brand da parte di Claudio Antonioli: un approccio che, tra recupero e autonomia, mette in risalto i caratteri distintivi e persistenti della moda Ann Demeulemeester, soprattutto una sensibilità verso il proprio tempo sviluppata senza ansie di omologazione e la capacità di rinnovarsi lasciando inconfondibili le intuizioni e le forme iniziali». A Pitti Uomo 102 va in scena la quinta edizione di S|Style sustainable style, il progetto espositivo di Fondazione Pitti Discovery che ad ogni nuova edizione presenta un accurato lavoro di scouting tra le realtà giovani e i designer più cool che creano e producono seguendo criteri di eco-responsabilità. I giorni di Pitti Uomo sono anche una piattaforma privilegiata per promuovere i talenti della moda del futuro, con una serie di iniziative delle scuole di moda e delle istituzioni che fanno formazione sul fashion design. Polimoda presenta «Carpe Noctem, a celebration of talents. Final graduation show 2022», dove sfileranno le collezioni dei migliori talenti. Ied presenta Reflect in Piazza Ognissanti, una selezione di capsule collection realizzate dagli studenti Ied di Fashion Design. Istituto Marangoni Firenze presenta «Everywhere, here, nowhere». Lasciatasi alle spalle il 2020, la moda maschile italiana ha prontamente assistito a un cambio di passo nel corso del 2021: il commercio con l’estero è tornato infatti interessato da dinamiche molto favorevoli, anche se non si può affermare di essere ai livelli pre-pandemia. Ora però a pesare sui mercati è il conflitto in Ucraina. «Quello che sta succedendo tra l’Ucraina e la Russia», ha dichiarato Raffaello Napoleone, «incide sulle nostre vite e chiaramente anche anche sull’industria, portando da una parte ad aumenti dei costi energetici e di tutta la logistica, e dall’altra - e questa è la cosa che a noi preoccupa di più - ad avere meno gente in Italia.
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Giorgetti ha poi escluso la possibilità di una manovra correttiva: «Non c'è bisogno di correggere una rotta che già gli arbitri ci dicono essere quella rotta giusta» e sottolinea l'obiettivo di tutelare e andare incontro alle famiglie e ai lavoratori con uno sguardo alle famiglie numerose». Per quanto riguarda l'ipotesi di un intervento in manovra sulle banche ha detto: «Io penso che chiunque faccia l'amministratore pubblico debba valutare con attenzione ogni euro speso dalla pubblica amministrazione. Però queste sono valutazioni politiche, ribadisco che saranno fatte solo quando il quadro di priorità sarà definito e basta aspettare due settimane».
Continua a leggereRiduci
Il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il direttore de La Verità Maurizio Belpietro
Toto ha presentato il progetto di eolico offshore galleggiante al largo delle coste siciliane, destinato a produrre circa 2,7 gigawatt di energia rinnovabile. Un’iniziativa che, secondo il direttore di Renexia, rappresenta un’opportunità concreta per creare nuova occupazione e una filiera industriale nazionale: «Stiamo avviando una fabbrica in Abruzzo che genererebbe 3.200 posti di lavoro. Le rinnovabili oggi sono un’occasione per far partire un mercato che può valere fino a 45 miliardi di euro di valore aggiunto per l’economia italiana».
L’intervento ha sottolineato l’importanza di integrare le rinnovabili nel mix energetico, senza prescindere dal gas, dalle batterie e in futuro anche dal nucleare: elementi essenziali non solo per la sicurezza energetica ma anche per garantire crescita e competitività. «Non esiste un’economia senza energia - ha detto Toto - È utopistico pensare di avere solo veicoli elettrici o di modificare il mercato per legge». Toto ha inoltre evidenziato la necessità di una decisione politica chiara per far partire l’eolico offshore, con un decreto che stabilisca regole precise su dove realizzare i progetti e investimenti da privilegiare sul territorio italiano, evitando l’importazione di componenti dall’estero. Sul decreto Fer 2, secondo Renexia, occorre ripensare i tempi e le modalità: «Non dovrebbe essere lanciato prima del 2032. Serve un piano che favorisca gli investimenti in Italia e la nascita di una filiera industriale completa». Infine, Toto ha affrontato il tema della transizione energetica e dei limiti imposti dalla legislazione internazionale: la fine dei motori a combustione nel 2035, ad esempio, appare secondo lui irrealistica senza un sistema energetico pronto. «Non si può pensare di arrivare negli Usa con aerei a idrogeno o di avere un sistema completamente elettrico senza basi logiche e infrastrutturali solide».
L’incontro ha così messo in luce le opportunità dell’eolico offshore come leva strategica per innovazione, lavoro e crescita economica, sottolineando l’urgenza di politiche coerenti e investimenti mirati per trasformare l’Italia in un hub energetico competitivo in Europa.
Continua a leggereRiduci