2024-09-25
Caro direttore, per il Pd io e te siamo pericolosi balilla
Giuseppe Cruciani (Imagoeconomica)
Caro direttore, mi sono ritrovato all’improvviso a far parte di un battaglione neofascista che vuole marciare su Torino. Peggio: ho scoperto che ne fai parte anche tu. Secondo il Pd e la sinistra versione Salis (Avs) il sottoscritto, il capo della Verità e altri avrebbero l’intenzione di «spingere il nazionalismo» (oddio, ma che reato è?), e sarebbero persino all’opera per fare «propaganda balilla nelle scuole».Il tutto in combutta e in alleanza con noti sostenitori della destra eversiva italiana: il bombarolo Moni Ovadia, scrittore già appartenente alla X Mas, il colonnello in riserva dei reperti d’assalto neri Giulio Cavalli, e l’incursore ex Iena Dino Giarrusso, di provata fede mussoliniana. Non solo: con noi c’è anche un prete. Un sacerdote, ti rendi conto? Sacrilegio, pericolo dittatura, vergogna. Costui si chiama Ambrogio Mazzai e sai di quale grave reato lo incolpano? Si è opposto alla legge Zan e dice che masturbarsi porta alla dipendenza: fascismo puro, da galera. Ma non è finita: leggo che nei prossimi giorni nel capoluogo sabaudo si terranno delle sessioni speciali di rinvigorimento dei corpi per prepararsi al golpe. Le prove? Un manifesto - quello che pubblicizza l’iniziativa fascistissima in questione - su cui compare un discobolo. Ma come si permettono? Cosa nascondono? Che trame ci sono dietro? Mens sana in corpore sano è uno slogan da regime fascista, e il discobolo è significativo, sostiene preoccupata una consigliera regionale piddina. Allarmi. La cosa è talmente grave che si terranno anche dei convegni sul corpo e sulla guerra, anche qui con protagonisti altri personaggi già segnalati alle forze dell’ordine per la loro pericolosità sociale: una direttrice d’orchestra, Beatrice Venezi, già accusata di melonismo e un istruttore dei parà, Daretti, un militare della Repubblica che è talmente in odore di colpo di stato che ha fatto l’istruttore di un reality, La caserma, andato in onda sulla Rai qualche anno fa: roba da chiamare i carabinieri. Siamo al ridicolo.Di cosa parliamo? L’amico e collega Francesco Borgonovo mi chiama qualche tempo fa e mi chiede: vuoi venire a parlare del tuo libro e di libertà di espressione in occasione di un festival che organizziamo a Torino? Con piacere, gli rispondo. Non è importante, ma lo sottolineo: in giro per l’Italia è pieno di iniziative simili, con il sostegno (finanziario) importante delle istituzioni locali. Se c’è una cosa importante che fanno Regioni e Comuni è proprio questa: sostenere la diffusione delle idee e della cultura. Ma torniamo a noi. La Regione Piemonte promuove una manifestazione e la sinistra progressista si scatena nel suo sport preferito: cercare i fascisti immaginari. Una storia che si ripete: quando non si ha nulla da dire, si accusano i nemici politici di nostalgia per il Ventennio e per il Pelatone. Ora, capisco il giochetto, per carità, ma c’è un limite oltre il quale si cade nell’idiozia. «Tornano i balilla», sostiene uno dei capi del Pd nazionale, tale Chiara Gribaudo. Alcuni sindacati scrivono di «tentativo di orientare le giovani generazioni in senso militare e militarista». Per Linkiesta, giornale online, il festival GiovaniAdulti, di questo parliamo, sarebbe in realtà «un corso di formazione e addestramento per aspiranti patrioti» (levateje er vino). Ma questi sanno cos’è la libertà? Tornino a scuola, oppure vengano a Mirafiori a confrontarsi che forse non sono più abituati. Con deferenza, direttore, il tuo balilla d’assalto, Giuseppe Cruciani.
A Fontanellato il gruppo Casalasco inaugura l’Innovation Center, polo dedicato a ricerca e sostenibilità nella filiera del pomodoro. Presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, l’amministratore delegato di FSI Maurizio Tamagnini e il presidente della Tech Europe Foundation Ferruccio Resta. L’hub sarà alimentato da un futuro parco agri-voltaico sviluppato con l’Università Cattolica.
Casalasco, gruppo leader nella filiera integrata del pomodoro, ha inaugurato oggi a Fontanellato il nuovo Innovation Center, un polo dedicato alla ricerca e allo sviluppo nel settore agroalimentare. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la competitività del Made in Italy e promuovere un modello di crescita basato su innovazione, sostenibilità e radicamento nel territorio.
All'evento hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, l’amministratore delegato di FSI Maurizio Tamagnini, il presidente della Tech Europe Foundation Ferruccio Resta e il management del gruppo. Una presenza istituzionale che sottolinea il valore strategico del progetto.
Urso ha definito il nuovo centro «un passaggio fondamentale» e un esempio di collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni. Per Marco Sartori, presidente di Casalasco Spa e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, l’hub «non è un punto d’arrivo ma un nuovo inizio», pensato per ospitare idee, sperimentazioni e collaborazioni capaci di rafforzare la filiera.
L’amministratore delegato Costantino Vaia parla di «motore strategico» per il gruppo: uno spazio dove tradizione e ricerca interagiscono per sviluppare nuovi prodotti, migliorare i processi e ridurre l’impatto ambientale. Tamagnini, alla guida di FSI – investitore del gruppo – ricorda che il progetto si inserisce in un percorso di raddoppio dimensionale e punta su prodotti italiani «di qualità valorizzabili all’estero» e su una filiera sostenibile del pomodoro e del basilico.
Progettato dallo studio Gazza Massera Architetti, il nuovo edificio richiama le cascine padane e combina materiali tradizionali e tecnologie moderne. I mille metri quadrati interni ospitano un laboratorio con cucina sperimentale, sala degustazione, auditorium e spazi di lavoro concepiti per favorire collaborazione e benessere. L’architetto Daniela Gazza lo definisce «un’architettura generativa» in linea con i criteri di riuso e Near Zero Energy Building.
Tra gli elementi distintivi anche l’Archivio Sensoriale, uno spazio immersivo dedicato alla storia e ai valori dell’azienda, curato da Studio Vesperini Della Noce Designers e da Moma Comunicazione. L’arte entra nel progetto con il grande murale di Marianna Tomaselli, che racconta visivamente l’identità del gruppo ed è accompagnato da un’esperienza multimediale.
All’esterno, il centro è inserito in un parco ispirato all’hortus conclusus, con orti di piante autoctone, una serra e aree pensate per la socialità e il benessere, a simboleggiare la strategia di sostenibilità del gruppo.
Casalasco guarda già ai prossimi sviluppi: accanto all’edificio sorgerà un parco agri-voltaico realizzato con l’Università Cattolica di Piacenza, che unirà coltivazioni e produzione di energia rinnovabile. L’impianto alimenterà lo stesso Innovation Center, chiudendo un ciclo virtuoso tra agricoltura e innovazione tecnologica.
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Da sinistra in alto: Piero Amara, Catiuscia Marini, Sergio Sottani e Luca Palamara (Ansa)
Ansa
A Chisinau gli azzurri faticano a sfondare il muro moldavo e sbloccano solo negli ultimi minuti con Mancini e Pio Esposito. Arriva la quinta vittoria consecutiva della gestione Gattuso, ma per la qualificazione diretta al Mondiale si dovrà passare dai playoff di marzo.