2021-10-16
«Criminalizzano noi di Fdi, ma è stata la Lamorgese ad agevolare i violenti»
Giorgia Meloni (Antonio Masiello/Getty Images)
La leader Giorgia Meloni: «Il ministro ha ammesso di essere stata almeno incapace: come fa Mario Draghi a tenerla lì? È in atto una deriva autoritaria: con la strategia della tensione mirano a screditare l'unica opposizione in Parlamento».Deriva fascista fomentata dagli «irresponsabili» sovranisti, o strategia della tensione, allestita all'uopo dal governo per screditare l'unica opposizione parlamentare? Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, non ci sta a passare per la sobillatrice che, in qualche modo, ha ispirato i disordini dell'estrema destra di sabato scorso, a Roma. Respinge ogni tentativo di delegittimazione e, anzi, ribalta le accuse: «È stato il governo a surriscaldare il clima». Onorevole, un'informativa di polizia dimostra che i militanti di Forza nuova erano stati autorizzati a sfilare verso la Cgil. «Quanto accaduto è gravissimo. E ancora più grave sarebbe se il ministro dell'Interno avesse mentito in Parlamento, rispondendo alla richiesta di spiegazioni di Fratelli d'Italia».In che senso?«Luciana Lamorgese non ha spiegato come sia stato possibile che soggetti sottoposti a Daspo e con il divieto di partecipare a manifestazioni pubbliche siano andati ad arringare la folla sul palco. Lo stesso ministro, che fa effettuare perquisizioni a casa di chi scrive dei post sui social contro il green pass, non ha reputato di fermare, la mattina prima dei disordini, questi delinquenti. Grazie anche alla Verità è ora venuta alla luce la gravissima circostanza che il corteo, finito con l'assalto alla Cgil, è stato concordato con i responsabili dell'ordine pubblico. Autorizzato, dopo che il leader di Forza nuova, Giuliano Castellino, aveva annunciato le loro intenzioni violente. Quindi le violenze non sono solo state solo permesse. Sono state agevolate».I giornali non hanno dato particolare risalto a quella carta. E chi ne ha parlato, l'ha usata per dire che non c'è alcuna regia dietro gli scontri, ma semplicemente degli «errori». «La linea di difesa sull'operato della Lamorgese è che non c'è stato un complotto e quindi sono solo incapaci. Non mi sembra il massimo». Il ministro dovrebbe dimettersi? «Il ministro si sarebbe già dovuto dimettere per l'incapacità dimostrata nel contrastare l'immigrazione illegale di massa, per la morbidezza dimostrata nei confronti di delinquenti e criminali mentre si usava il pugno duro nei confronti dei cittadini onesti, colpevoli solo di contestare le misure insensate del governo. Si sarebbe dovuta dimettere dopo lo scempio del rave illegale durato giorni e questo ultimo atto di piazza del Popolo è un ulteriore macigno sulla credibilità delle istituzioni italiane».Quindi?«Mi aspetto che il Pd, il M5s e la sinistra abbiano la decenza di ammettere i propri errori, di chiedere scusa per aver tentato di gettare sull'opposizione responsabilità che sono esclusivamente del governo, e di far dimettere la Lamorgese seduta stante. E mi chiedo anche come faccia Mario Draghi a tenere al Viminale un ministro del genere in quello che veniva definito “il governo dei migliori"».Perché lei è convinta che sia in atto una strategia della tensione? Chi l'avrebbe voluta? Il Viminale agirebbe in autonomia, o, a suo avviso, ci sarebbe l'avallo di Palazzo Chigi? «Non ho elementi per rispondere in modo così puntuale, ma sono una persona abituata a guardare i fatti e la realtà. Ci ritroviamo oggi con un fuoco di fila della sinistra contro l'unica opposizione al governo, usando come pretesto dei disordini consentiti e agevolati dal ministro dell'Interno. Questi sono i fatti che denunciamo».Ma l'obiettivo quale sarebbe? Influenzare i ballottaggi, o delegittimare l'opposizione al green pass? «Gli obiettivi purtroppo largamente raggiunti sono sotto gli occhi di tutti». Cioè?«In tutta questa campagna elettorale non si è parlato delle questioni concrete che interessano gli italiani. Non si è parlato di lavoro, di imprese in difficoltà, del Covid trasformato in un pretesto per ridurre le libertà fondamentali e per alimentare la solita mangiatoia della sinistra. Non si è parlato di rotoli di banconote ritrovate nelle cucce dei cani progressisti e si è parlato solo di un fantomatico pericolo fascista. Tutto questo con l'obiettivo di falsare ancora una volta le elezioni italiane, come è costume della sinistra, dalla discesa in campo di Berlusconi a oggi. A tutto questo si aggiunge un fuoco di fila mai visto prima contro l'unica forza di opposizione al governo e contro chiunque osi contestare le scelte governative. Criminalizzare l'opposizione in Parlamento e criminalizzare i cittadini che scendono in piazza è lo schema classico di qualunque deriva autoritaria».Oggi ci sarà la manifestazione della Cgil. «Mi aspetto che la Cgil, a partire dal segretario Maurizio Landini, chieda a gran voce le dimissioni della Lamorgese, che ha permesso l'assalto alla loro sede. Allora sarebbe una manifestazione che ha un suo perché».Anche qui vede una «manina» governativa? Insomma, i «cattivi» no pass devono essere relegati ai margini del centro storico, mentre sulla Cgil c'è quasi un bollino istituzionale. «Dopo i disordini di sabato consentiti dal ministero dell'Interno, l'esecutivo ha annunciato una stretta sul diritto di manifestare contro le scelte governative. Se, invece, si manifesta a favore, non ci sono restrizioni. Mi sembra che tutto torni».C'è chi annuncia che il pass sarà soppresso con l'85 o il 90% di vaccinati; chi crede che verrà prorogato fino a primavera; chi pensa che cesserà a fine dicembre. Il governo non dovrebbe indicare dei parametri precisi per la cessazione dello stato d'emergenza? «In uno Stato normale lo farebbe. Ma nulla di quanto stiamo vedendo sembra avere una giustificazione logica o scientifica. E alla fine mi pare che sia stato proprio il governo, prima con la confusione e poi con l'imperio che hanno caratterizzato la campagna vaccinale, a surriscaldare il clima nella nazione. Anche per questo Fratelli d'Italia continuerà a battersi in Parlamento dalla parte della ragionevolezza e del buonsenso».
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)