2023-10-22
«Cresciamo nello sport con la Compagnoni»
Stefano Beraldo (Imagoeconomica)
Stefano Beraldo, l’amministratore delegato del marchio d’abbigliamento Ovs: «Con Altavia, la linea invernale di cui la campionessa azzurra di sci non è solo testimonial ma anche sviluppatrice, abbiamo la nostra punta di diamante. Anni fa eravamo essenziali, ora siamo poesia».Stefano Beraldo, secondo la rivista Capital, è tra gli imprenditori più coraggiosi d’Italia. Amministratore delegato di Ovs, gruppo leader del mercato dell’abbigliamento italiano con i marchi Ovs, Upim e Stefanel, ha dimostrato con i fatti di meritarsi l’appellativo di coraggioso avendo impresso una svolta decisiva alla storica azienda veneta, investendo capitali in prima persona e trasformandola in un gruppo leader tanto da diventare il più grande produttore e rivenditore di abbigliamento in Italia. Duemila negozi tra Italia e estero, oltre 8.000 dipendenti, Ovs sta evolvendo sempre più verso una logica di phygital marketplace, che ospita private label e marchi esterni (compresa una ricca linea beauty) tra cui brand iconici internazionali e proposte innovative. Per dirla in soldoni, si entra da Ovs e si trova tutto quello di cui ha bisogno una famiglia in fatto di vestire e non solo. Lucidità e audacia, il coraggio non le manca. «La proprietà non c’era più, l’azienda stava per fallire. Sono subentrato con un private equity, ho investito soldi miei e su questa base è nata una collaborazione che mi ha dato mano libera. Gestisco con autonomia, la proprietà è estranea alla conoscenza del business: il fondo raccoglie soldi da investitori e si affida a un amministratore delegato che ci mette soldi, con la delega di guidare l’azienda. In consiglio si discutono le decisioni e gli aspetti finanziari più rilevanti».Filosofia di Ovs è quella di aprire sempre più alle collaborazioni con marchi diversi per soddisfare tutte le esigenze. L’ultima nata è quella con Deborah Compagnoni, progetto sci, di cui fa parte la collezione Altavia by Deborah Compagnoni. È questa la strada? «Ho visto in Deborah la volontà di non collaborare esclusivamente come volto ma di mettersi in gioco aiutandoci a sviluppare un prodotto di assoluta qualità per i nostri clienti, con un rapporto qualità-prezzo al meglio di quanto si possa trovare attualmente sul mercato. Quando abbiamo pensato a lei stavamo cercando un connubio con un personaggio che dicesse molte cose, in modo naturale e credibile e che, con la sua esperienza di sportiva, portasse delle competenze di carattere tecnico. La collezione si troverà nei negozi Ovs fra una decina di giorni. Deborah ci ha lavorato molto e, tra l’altro, ci ha dato tanti suggerimenti. Per lo sci, c’è anche quella di Piombo per sportivi che Deborah ha definito più stilosi. E una, di Maui, dedicata alla snowboard».Avete una particolare attenzione allo sport, quindi. «In effetti, Altavia by Deborah Compagnoni, si inserisce all’interno del più ampio progetto di Ovs dedicato alle attività sportive, Ovs Active, nel quale finiscono diverse discipline. Comunque, per noi, significa soprattutto stare all’aria aperta con capi per un mondo outdoor dove lo sci diventa la punta di diamante». Da dove parte l’idea delle collaborazioni? «Quando sono arrivato, Ovs era molto diversa da quella di oggi, a me non piaceva. Parliamo di diciassette anni fa. Prezzi bassi, prodotti onesti, brutti negozi, l’assortimento era molto sbilanciato su capi basici di primissima necessità, dove il bello era una opzione quasi non rilevante. Contava che tutto costasse poco e fosse ben fatto. Tutte la mamme andavano a comperare per il bambino ma non per loro, acquistavano le mutande e le canottiere per il marito e le camicie. Ovs era un’azienda che aveva il 2% di quota di mercato e produceva e vendeva capi onesti senza porsi il tema del piacere ma solo quello del “mi servono”. Ho cercato di liberarmi da una serie di cose che la rendevano un po’ troppo essenziale, portando in azienda dei talenti». Ad esempio? «La prima vera forte collaborazione è stata con Elio Fiorucci, ma non una capsule. Ci siamo conosciuti, ho immaginato che Elio, diventato anche un amico, potesse fare per la nostra azienda cose interessanti e utili, di lungo e non di breve termine, con un senso non opportunistico, non transitorio. Se una persona non mi piace non ci lavoro, devo cercare persone brave che sappiano fare ciò che non so fare io. Il ruolo di un capo è quello di circondarsi di gente più brava nelle singole cose che decidiamo, perciò, di affidare loro. Quella con Fiorucci non è stata una collaborazione temporanea ma è durata quattro anni, iniziata nel 2006. Baby Angels è cominciata per le ragazzine. Gli dissi subito che noi non sapevamo parlare alle adolescenti, eravamo bravi a vendere il bambino, gli abiti da uomo. Aiutami, gli dissi, a dare quel tocco di poesia». Altre collaborazioni? «Per esempio, quella con Ennio Capasa, Eequal, durata almeno quattro stagioni. Avevamo talmente bisogno di migliorare i nostri prodotti che sarebbe stato fuori logica chiedere a uno stilista il proprio imprinting per poco tempo. Non ci serviva qualche collezione dallo stilista famoso di turno, come abbiamo visto in alcune note grandi catene straniere, ma di creare un vero e proprio nuovo segmento moda dai prezzi equi, con prodotti molto creativi e di qualità, con un proprio corner di 40-50 mq all’interno del negozio Ovs. La più importante è quella con Massimo Piombo, arrivato ormai da quattro anni e che ora ha anche la responsabilità creativa di Ovs ed è parte dell’azienda. Una pluralità di clienti, tante risposte sotto lo stesso tetto».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.