2024-11-24
La Costituente di Conte prende il via fra le proteste e lo spettro di Grillo
L’ex premier accolto da contestatori con la maglia del comico che gli urlano: «Siete peggio del Pd». Oggi si vota sulla riforma del movimento, ma nessuno sa se l’Elevato comparirà per fare il guastafeste.Quando è salito sul palco del palasport di Roma dove si assiepano - malcontati e tenendo conto delle file che ci sono all’esterno - in tremila, Giuseppe Conte aveva l’aria più da Marchese del Grillo che non da Beppe Grillo col tono da «io so io e voi non siete un c…», con quel che segue nella sceneggiatura di Mario Monicelli. Quello che si annuncia in questa adunata - pomposamente ribattezzata la Costituente Nova - di ciò che resta del movimento pentastellato è un dialogo tra sordi. Una cosa è certa: tra Conte e Grillo stasera, che è la giornata decisiva, ne resterà uno solo. Ci fosse stato Alberto, il Sordi vero, si sarebbero fatte delle risate ironiche. Invece ieri pomeriggio si è rischiata la rissa. Perché appena l’ex presidente del Consiglio ha preso la parola «i figli delle stelle» hanno assediato il palco per poi fare all’esterno un flash-mob intitolato «la Supernova». Una ventina di manifestanti vestiti con le magliette con il ritratto dell’Elevato e di Gianroberto Casalegno hanno fatto irruzione gridando «trasparenza, trasparenza, dimissioni dimissioni. Siete come il Pd: no due mandati. Avete dimenticato tutto, siamo nati tra i banchetti, non in un teatro. Siamo nati per strada e oggi ci portano in teatro. Noi siamo con i principi e con i valori del Movimento 5 stelle: avete cancellato 70.000 iscritti per avere il quorum: vergognatevi». A domanda rispondono: «La fine è cominciata con la scissione voluta da Di Maio». Il riferimento è a Giggino ’a gazzosa che non ha sconfitto la povertà se non la sua e da Pomigliano d’Arco ora è negli Emirati del Golfo come rappresentante speciale dell’Ue. Giuseppe Conte ha colto l’occasione della contestazione per «arringare» la folla. «C’è tanto entusiasmo... davvero benvenuti a tutti», esordisce, per poi apostrofare i dissenzienti: «Il processo costituente è stato assolutamente partecipato, il più ampio possibile, abbiamo aperto anche a persone che hanno tentato di contestare e delegittimare sin dall’inizio: lo avevamo previsto, è fisiologico. Noi siamo aperti anche al dissenso perché siamo una forza politica sana. Se ci sono 90.000 persone che discutono, ci possono essere anche persone che la pensano diversamente». In realtà i contiani -che sono di fatto tutti i parlamentari desiderosi di veder abolito il limite del secondo mandato e stretti stretti a Conte per farsi riconfermare - hanno un incubo: che la consultazione on line a cui sono iscritti un po’ meno di 89.000 «militanti» non arrivi al quorum di 44.000 voti sui 12 punti di riforma o di fondazione del nuovo movimento. In quel caso la Costituente nata Nova sarebbe da rottamare. Perciò Giuseppe Conte ha rincarato: «Mi permetto solo di osservare che per un Movimento nato sulla partecipazione democratica, invitare a non votare e mettersi contro un processo di confronto è la contraddizione più forte che ci possa essere». Su questo punto Giuseppe Conte si è appoggiato per fare una mozione degli affetti. Richiamando Gianroberto Casaleggio - il fondatore- ha scandito: «La nostra storia parte dall’intuizione e dalle competenze di Gianroberto Casaleggio, che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulla piattaforma digitale, ma oggi stiamo andando oltre. Ciascuno di noi può decidere sul futuro di M5s, abbiamo rovesciato la piramide, è la base che è in alto e che sta decidendo». E poi ci ha tenuto tanto a far sapere che l’assemblea è aperta anche ai minorenni che votano. Su questa adunanza c’è un secondo incubo: è il fantasma di Beppe Grillo. Tra i dodici quesiti c’è anche l’abolizione del Garante - il ruolo di Grillo - con relativa caduta di appannaggio e prerogative. L’Elevato nei giorni scorsi ha duramene polemizzato con Conte: «Dopo le elezioni suggerisco un nuovo nome: Movimento 5 per cento». Non ha fatto sapere però se ci sarà. Si dice che sia all’Hotel Forum, la sua residenza romana, ma non si sa se interverrà a Nova con un videomessaggio o se si presenterà sul palco. In quel caso la sua capacità di fare show potrebbe assestare un durissimo colpo a Giuseppe Conte. A minare le magnifiche sorti e progressive dell’avvocato di Volturara Apula ci ha pensato l’erede diretto di Gianroberto, Davide Casaleggio che a La 7 ha commentato: «Questa iniziativa è figlia di un fallimento elettorale dopo l’altro. Hanno pubblicato quanti sono, anzi quanti dovrebbero essere, gli iscritti: sono dimezzati rispetto a quando sono uscito, tre anni fa. Questa gestione dall’alto non funziona, è in declino. Il M5s è nella vecchiaia avanzata. Questo evento certifica la fine di un sogno. Mi sembra l’eclissi finale». Di certo c’ è il rebus delle alleanze. Giuseppe Conte - fortemente sponsorizzato dall’ex presidente della Camera Roberto Fico - ha escluso un rapporto organico col Pd. Alessandra Todde - presidente della Regione Sardegna, unica vincente del Movimento che parlerà stamane - insiste invece per l’alleanza con Elly Schlein e il campo largo. Giuseppe Conte ha però tracciato un confine: «Da presidente del M5s ho lavorato a una Carta dei principi e dei valori di chiara natura progressista in antitesi alle politiche di questa destra. Se gli iscritti andassero in una direzione opposta, potrei solo farmi da parte». Ma, ha ribadito Conte, se il Movimento torna indietro si condanna all’irrilevanza. Per saperlo mancano poche ore: alle tre di oggi pomeriggio, domenica, si dovrebbe avere il risultato della consultazione on line sui dodici punti fondativi del neo-Movimento. Poi parlerà Conte. Chissà se avrà ancora l’aria di chi pensa: perché io so io e voi non siete…
Jose Mourinho (Getty Images)