2025-12-01
Corsi sull’utero in affitto in asilo nido: «Imposti senza alcuna spiegazione»
La denuncia di Fdi, che raccoglie le proteste dei genitori: «Nessuno ci ha coinvolti».«Ai nostri bambini all’asilo hanno dato delle Scosse: sono gli attivisti di un’associazione che così si chiama che illustrano a bambini quasi neonati libretti che parlano di genitori omosessuali, di utero in affitto. L’educatrice è entrata ha fatto una lezione su questi temi incomprensibili per i nostri figli che frequentano il nido. Abbiamo chiesto spiegazioni, ma niente: un muro di gomma». Accade a Roma, ma purtroppo in tutta Italia. E poi ci si chiede perché la famiglia nel bosco è finita sotto la lente della giustizia e le «cure» (si fa molto per dire) delle assistenti sociali. La risposta è elementare quanto inquietante: se la famiglia primo nucleo della società come recita l’articolo 29 della Costituzione - presidente Sergio Mattarella se c’è batta un colpo su questo invece di mettere in «ridicolo» i provvidenziali scossoni di Garofani - si fa carico dell’istruzione e della trasmissione di valori culturali e identitari crollano le impalcature ideologiche. A cominciare da quelle gender o da quelle che pretendono di sconfiggere il patriarcato somministrando con i biscottini Plasmon anche lezioni di sesso ai poppanti. La denuncia assai preoccupante viene da una iniziativa promossa da Fratelli d’Italia a Roma che ha chiamato a raccolta i genitori, gli insegnanti, gli educatori e i cittadini in un incontro svolto a piazza Bologna. Chiara Iannelli, del dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili, e Sandra Bartucci, consigliere per Fdi del II municipio capitolino dove si è svolta l’iniziativa, hanno raccolto alcune testimonianze. I genitori della seconda media dell’istituto comprensivo del terzo municipio hanno avuto a che fare pure loro con le Scosse ed ecco cosa è successo: «I temi sempre quelli, omogenitorialità, utero in affitto, famiglie alternative e elementi di educazione sessuale. Come genitori abbiamo chiesto informazioni, abbiamo anche domandato se era possibile non aderire e la risposta che c’è stata data è: non esiste un’alternativa didattica, e l’unica opzione sarebbe ritirare il ragazzo da scuola durante gli incontri». Ben otto «lezioni» tenute da operatori esterni di cui nessuno sa nulla, ma che sono irrinunciabili. Siamo all’indottrinamento coatto che viene confermato anche da Giovanni, padre di quattro figli. Già nel 2015 - racconta - il Comune di Roma aveva finanziato un progetto Gaynet Roma, nato come percorso sui diritti umani, ma poi ampliato alla lotta agli stereotipi di genere, coinvolgendo anche i nidi. Giovanni sottolinea che spesso la libertà educativa delle famiglie viene sminuita o ridicolizzata, e che occorre riaffermare il ruolo centrale della famiglia come pilastro della comunità e tutelare i genitori nel loro diritto a essere informati e coinvolti. Cosa che - stando a queste testimonianze non avviene. Sostiene una madre di tre gemelli che al nono municipio capitolino i genitori sono stati anche presi in giro. «Ci hanno presentato il progetto bee free con il pretesto che i genitori non hanno competenze su temi delicati (come l’educazione sessuale), ma che ne venivamo infornati e potevamo dire la nostra. E invece il progetto è stato adottato in consiglio d’istituto senza che i rappresentanti delle famiglie potessero votare». La conclusione a cui arriva Fdi di Roma è una sola: «Hanno deciso che col cavallo di Troia dell’educare al rispetto di tutte le persone, introducono nelle scuole un’ideologia estremista, come quella portata da alcune associazioni del transfemminismo, che negano il binarismo sessuale». E poi come stupirsi se alla sinistra la casa nel bosco va di traverso.
Francesca Albanese (Ansa). Nel riquadro il murales che la ritrae con Greta Thunberg, abbracciate da un miliziano di Hamas, e lo stesso graffito vandalizzato
Nella quarta e ultima puntata, il Maestro Muti ci introduce al capolavoro mozartiano, in costante equilibrio tra gioco diabolico e tragedia. La luce sinistra del libertino illumina la scena. Quando svanisce gli altri personaggi non si sentono sollevati, ma smarriti.
Benjamin Netanyahu (Ansa)