La comunità internazionale guarda ancora al Sultano per il suo ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina. Ma questo tavolo è solo l’ultimo che vede la Turchia come perno nelle mediazioni delle crisi, dal Caucaso al Medio Oriente, dai Balcani fino al Corno d’Africa.
Il leader di Hamas era in un bunker sotterraneo. Netanyahu: «Presto entreremo a Gaza».
Putin: 72 ore di cessate il fuoco dall’8 maggio per ricordare la vittoria sul nazifascismo. Bruxelles apprezza il pressing Usa sullo zar. Kiev «più calma» apre sulla Crimea.
I soldati inglesi temono un Iraq 2.0. Ma Londra: «Non chiederemo deroghe dalla Cedu».
Usa pronti a dare la penisola a Mosca, i «volenterosi» si oppongono. Persino il sindaco della capitale ucraina evoca la cessione. Il tycoon: «Zelensky capisce, oggi potrei parlarci». Witkoff da Putin: «Siamo più vicini».