2021-09-09
Di corsa verso la terza dose. Senza sapere né a chi né come
Francesco Paolo Figliuolo (Ansa)
Nonostante la prudenza dell'Ema e dell'Oms, l'Aifa aggiunge un'iniezione agli immunodepressi, agli anziani e ai sanitari. Perplessità sui dosaggi, sull'interazione tra farmaci, sui tempi e su come cambierà la carta verde.Parte il secondo round della campagna vaccinale con la somministrazione della terza dose che, nei piani del governo, seguirà questa agenda: a fine settembre si comincerà con la categoria dei fragili e dei soggetti immunocompromessi. Parliamo di una platea di circa 3 milioni di persone in cui ricadono ad esempio i trapiantati, gli immunodepressi per farmaci o per Hiv, o per problema congenito, e chi è sotto terapia oncologica. Entro fine anno - probabilmente a dicembre - il booster toccherà agli over 80, con precedenza agli ospiti delle Rsa, mentre all'inizio del prossimo anno - tra gennaio e febbraio - agli operatori sanitari in concomitanza con la scadenza del green pass. Il cronoprogramma, filtrato ieri da fonti del governo alle agenzie di stampa, è stato già deciso nonostante l'Agenzia europea del farmaco (Ema) non abbia ancora comunicato i risultati della valutazione della domanda per l'uso del terzo shot di Comirnaty, il vaccino Pfizer-Biontech, da somministrare sei mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore a 16 anni. Né sono ancora stati diffusi i dati sull'uso di una terza dose aggiuntiva dei vaccini mRna (Pfizer o Moderna) nelle persone gravemente immunodepresse. Per ora l'Agenzia europea ha solo spiegato che «è importante distinguere tra dosi di richiamo per le persone con un sistema immunitario normale e per quelle con un sistema immunitario indebolito». Senza dare indicazioni precise su dosaggi del booster e fare chiarezza su quanto duri per ogni singola persona che ha già ricevuto due dosi (o il monodose J&J) del vaccino. Non solo. Ieri Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, ha detto in conferenza stampa a Ginevra che chiederà un'estensione della moratoria sulla terza dose almeno fino alla fine del 2021, «per permettere a ogni Paese di vaccinare almeno il 40% della sua popolazione», sottolineando che «può essere necessaria per le fasce delle popolazioni più a rischio, come gli immunodepressi, dove viene registrato un calo dell'immunizzazione offerta dalle dosi iniziali», ma, «per ora, non vogliamo vedere un uso diffuso di richiami per persone sane che hanno completato il loro ciclo vaccinale».Eppure ieri si è già riunita la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa, l'Agenzia italiana, che avrebbe espresso un orientamento favorevole alla terza dose per le categorie prioritarie che abbiamo già indicato. Per quanto riguarda invece il resto della popolazione, l'Aifa attenderà le conclusioni dell'Ema, che potrebbero arrivare tra un mese. Insomma, per la prima volta non ci muoviamo perché ce lo chiede l'Europa ma perché ce lo chiediamo da soli. Nonostante molte domande siano ancora senza risposte chiare. Sia sul fronte logistico-sanitario, sia sul fronte operativo per quanto riguarda la durata del green pass. Facciamo l'esempio di un immunodepresso che si è vaccinato il 20 giugno, il certificato gli scadrà tra 12 mesi, ovvero il 20 giugno 2022. Quando riceverà il booster avrà un nuovo green pass valido per 12 mesi dalla data del terzo shot? Ma ci sono anche altri interrogativi. Come verrà fatta la terza dose? E con quale vaccino? Lo stesso delle prime due, quindi o Moderna o Pfizer (Astrazeneca non viene inoculato ai fragili)? Oppure si considereranno anche quelli nuovi come Novavax? E con quale dosaggio? Una dose intera o mezza? Non è chiaro l'intervallo di tempo che deve passare dalla seconda dose per poter fare la terza. Se questo intervallo è lo stesso per tutti oppure cambia in base agli anticorpi prodotti dopo i due shot. Verranno prima valutate le reazioni immunitarie con i test sierologici? E se spuntano nuove varianti i vaccinati nei primi mesi del 2020 che però non rientrano nelle categorie previste nel nuovo cronoprogramma, pensiamo a caregiver ma anche agli insegnanti, alle Forze armate e forze di polizia, dovranno comunque aspettare marzo? In quel caso andrebbe messa in piedi una «macchina» organizzativa di scorta da attivare in tempo zero se scatta l'emergenza per immunizzare di nuovo tutti gli italiani? Molti punti vanno ancora chiariti. Come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, andrà inoltre valutato l'aspetto logistico del secondo round vaccinale. Sarà a chiamata diretta? Quelle per i fragili sono dosi meno complesse da somministrare, parliamo di soggetti che sono seguiti in maniera specifica da ospedali e medici di famiglia e che già nel primo round della campagna vaccinale hanno ricevuto il vaccino in strutture diverse dagli hub. Idem per gli over 80 e per il personale medico in prima linea. Il problema vero arriverà dopo, quando andranno gestiti i richiami «annuali» per un virus che non è stagionale come l'influenza. Molti grandi hub verranno smantellati per farli tornare alla loro funzione originaria, come ha confermato ieri anche l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti. La struttura commissariale conta, infatti, su un maggiore coinvolgimento di medici di base, pediatri e farmacie. Saranno in grado di sostenere il «secondo giro»? Non solo. La somministrazione della terza dose dovrà essere messa a sistema con quella del vaccino antinfluenzale e si sommerà anche alla gestione delle vaccinazioni in età pediatrica, caricando le strutture di un compito extra. Senza sottovalutare il fatto che ancora non sappiamo come sarà l'interazione tra i diversi vaccini.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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