2022-05-21
Convegno sui reati online moderato dall’inquisito del Pd... per reati online
Il presidente del Consiglio comunale di Valmontone deve rispondere di diffamazione. Ha pubblicato un video spinto, ritenuto un falso, su un avversario. All’evento anche il capo della Procura che l’ha mandato a processo.Lo sfoggio dell’eloquio accomuna molti tra magistrati e politici. Convegni e tavole rotonde sono i luoghi ideali che permettono ai primi di mostrare la loro preparazione alla platea e ai secondi di incrementare la propria autostima, se mai ne avessero bisogno. L’ultimo episodio di questo genere è andato in scena lo scorso 16 maggio presso il palazzo Doria Pamphilj di Valmontone (Roma). Tra i relatori dell’incontro «L’uso intelligente dei social», organizzato per alcuni studenti di scuola media della città laziale, c’era il Procuratore capo di Velletri, Giancarlo Amato. Fin qui nulla di strano. Peccato però che approfondendo un po’ si scopre che il moderatore dell’evento, Mirko Natalizia (del suo ruolo politico parleremo più avanti), sia sotto processo proprio a Velletri. E quale reato gli viene contestato? La diffamazione «attraverso la rete Internet e, in particolare, diffondendo video e scritti, utilizzando il proprio profilo Facebook, intraprendeva una campagna denigratoria nei confronti di Massimiliano Bellotti», scrive il pubblico ministero Vincenzo Bufano. Sembra una vicenda fantasiosa, a tratti irreale, ma non lo è, dato che La Verità ha potuto visionare le carte che confermano questa storia. Come se non bastasse l’oggetto della presunta condotta diffamatoria è «un video a sfondo sessuale che ritraeva il medesimo Bellotti mentre si masturbava davanti alla webcam posta sul pc, situato all’interno dell’ufficio del Comune di Valmontone», dove all’epoca dei fatti, era il 2016, ricopriva il ruolo consigliere comunale di opposizione. Secondo la tesi difensiva quel filmato, che ha avuto una diffusione virale tra la comunità di riferimento, sarebbe un fake realizzato con lo scopo di screditare la parte offesa. Ad oggi del video sui social non c’è più traccia. Dunque riassumendo gli scolari degli istituti comprensivi Zanella e Giorgi hanno partecipato all’incontro e con ogni probabilità assimilato nozioni sull’uso rispettoso dei social, però il moderatore e attuale presidente del consiglio comunale di Valmontone in quota Pd, Natalizia, è sotto processo per diffamazione «attraverso la rete Internet». Neanche il romanziere con la più fervida immaginazione si sarebbe spinto così avanti. Inoltre, come detto, tra i relatori c’era il procuratore capo di Velletri (sede del procedimento a carico di Natalizia), Amato. Un magistrato che in carriera è stato titolare di fascicoli importanti: strage di Piazza della Loggia, l’omicidio dei giornalisti della Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e rappresentante della pubblica accusa nel processo d’appello al clan Fasciani di Ostia e Roma. Occorre precisare che Amato all’epoca dei fatti al centro dell’inchiesta a carico di Natalizia non era al vertice della Procura veliterna. Eppure, sullo sfondo permane un certo grado di perplessità sull’accaduto, tanto che alcune domande sono inevitabili. Amato sapeva che l’incontro sarebbe stato moderato dal presidente del Consiglio comunale attualmente alla sbarra? Invece qualora la risposta fosse affermativa ha cercato di disdire il suo impegno? Tutto ciò è stato inoltre sigillato dalla locandina dell’evento, promosso dal comune laziale, e al quale tra gli altri hanno partecipato anche il comandante dei Carabinieri di Colleferro Vittorio De Lisa, il sindaco di Valmontone Alberto Latini, Monica Sansoni (Garante dell’Infanzia del Lazio), la consigliera regionale Eleonora Mattia (Pd) e la delegata all’Istruzione del Comune di Valmontone, Laura Mujic. Un evento tenuto in grande considerazione dal sindaco e dalla sua maggioranza, però tra alcuni dei suoi consiglieri serpeggerebbe il malumore per aver coinvolto l’imputato Natalizia.Ai giovani studenti sono stati illustrati numerosi esempi e rischi, specialmente la dipendenza, che si corrono utilizzando i social e la rete in generale: uno su tutti, vista anche la giovane età degli ascoltatori, il cyberbullismo. Forma di violenza che può portare all’ammonimento del Questore o all’intervento della magistratura minorile. E proprio sull’importanza della prevenzione si sarebbe concentrato l’intervento del Procuratore Amato. In particolare, si legge dalle cronache locali, «il magistrato ha richiamato l’attenzione dei ragazzi, oltre che sulle possibili conseguenze penali che potrebbero un giorno influire sulla ricerca del lavoro, sull’importanza di “non fare agli altri ciò che non si vorrebbe fosse fatto a se stessi”».A questo punto non resta che sperare che chi favoriva la dialettica dell’incontro, come riportato dalla cronaca locale della Nuova Tribuna, sia stato «particolarmente interessato al tema del convegno». Forse, in vista della prossima udienza del 24 giugno, a Natalizia risulterà utile.