2022-06-16
Corrado Cominotto: «Contro l’inflazione una strada c’è: obbligazionario e Paesi emergenti»
Il responsabile gestioni patrimoniali di Banca Generali: «I mercati sono segnati da tassi in crescita e volatilità. Per cui occorre diversificare. L’economia cinese però sta per ripartire e potrebbe trainare tutti gli altri listini».Puntare su obbligazionario, Paesi emergenti e una grande diversificazione in Borsa. È questa, secondo Corrado Cominotto, responsabile gestioni patrimoniali quantitative di Banca Generali, la strategia da seguire oggi per far fronte all’inflazione che galoppa e alla mancanza del bazooka lanciato quando Mario Draghi era alla guida della Bce. Cosa succederà ai mercati ora che la Bce ha interrotto la sua politica accomodante?«L’annuncio delle nuove politiche sui tassi della Bce ha avuto forti ripercussioni sui mercati. I listini europei hanno ceduto in tre sedute più del 7%, mentre il rendimento del decennale tedesco è incrementato di circa 20 punti base. A gravare sia sul comparto azionario che su quello obbligazionario è in particolare il carattere d’urgenza dell’intervento della Bce, la quale dopo aver ritenuto per molti mesi l’inflazione come transitoria e dovuta unicamente a dei colli di bottiglia nelle catene di fornitura derivanti dal periodo pandemico, è scesa ora velocemente ma tardivamente in campo per contrastarla. Le proiezioni dell’inflazione che sono state rielaborate, vedono ora una media del 6,8% nel 2022, del 3,5% nel 2023 e del 2,1% nel 2024. In tale contesto il risparmiatore si troverà nella situazione di poter vedere delle perdite a cui non assisteva da anni sul fronte obbligazionario e a fasi di volatilità elevata sui mercati azionari».Quale sarà il riflesso sull’azionario?«Le prospettive per i risparmiatori da qui in avanti si basano molto sulla possibilità che si verifichi o meno una recessione nei prossimi 12 mesi a causa dell’elevato livello di inflazione che potrebbe compromettere la crescita. Riteniamo quindi che nel breve periodo si possa assistere ancora a forte volatilità sui mercati azionari a livello globale, almeno fino a quando non si vedranno i primi segni di un rallentamento delle pressioni inflazionistiche. In tale contesto riteniamo più attraenti i settori “value” (contraddistinti da un prezzo di mercato inferiore all’ipotetico valore di equilibrio, ndr) rispetto a quelli “growth” (che hanno un prezzo superiore al valore d’equilibrio, ndr). Le società ad alto tasso di crescita sono infatti correlate negativamente all’aumento dei tassi di interesse. Inoltre, vista l’elevata pressione sui prezzi, prediligiamo l’investimento in società a grande capitalizzazione che riescono in questi momenti a scaricare l’aumento dei prezzi sul cliente finale. Non vanno inoltre dimenticati investimenti tematici legati a innovazione e sostenibilità che nel medio e lungo periodo beneficiano di trend favorevoli rispetto alla crescita degli utili». E sull’obbligazionario? È la fine del reddito fisso?«A nostro avviso questo periodo storico può essere visto non come la fine bensì come un nuovo inizio per il reddito fisso. Solo a inizio anno il 60% circa delle obbligazioni presenti in Europa aveva un rendimento negativo. A distanza di pochi mesi tale percentuale è scesa a livelli prossimi allo zero. Questo a testimonianza di come in futuro il mercato obbligazionario tenderà a una normalizzazione che consentirà nuovamente ai risparmiatori di trovare del rendimento nel comparto a reddito fisso. Questo varrà sia per i titoli governativi, dove ad esempio il decennale tedesco rende ormai l’1,60% dopo anni in cui trattava sotto lo zero, ma anche per i titoli corporate dove gli investitori torneranno a essere remunerati in modo congruo rispetto al rischio associato».Come deve cambiare il portafoglio di un risparmiatore ora che siamo schiacciati da inflazione, costo materie prime alle stelle e senza il bazooka della Bce?«In questa nuova fase sui mercati azionari caratterizzata da elevata inflazione e tassi al rialzo, il portafoglio dei risparmiatori può iniziare di nuovo, gradualmente e selettivamente, a guardare con interesse ad alcune emissioni obbligazionarie. Inoltre, la diversificazione sarà fondamentale in quanto bisognerà comprendere quanto durerà la nuova politica monetaria adottata dalle banche centrali. Queste ultime si sono mosse per contrastare l’elevata inflazione, ma presto capiremo se ciò avrà un impatto sulla crescita e di quale dimensione». I mercati emergenti potrebbero essere un’alternativa? Come investirvi?«I mercati emergenti hanno sottoperformato nel corso dell’ultimo periodo a causa soprattutto della forza del dollaro, trainato dal rialzo dei tassi negli Stati Uniti e da una fase di generale avversione al rischio sui mercati finanziari, scatenatasi anche a causa di fattori geopolitici come il conflitto in Ucraina. A pesare sui ritorni azionari dei Paesi emergenti è stata inoltre la performance negativa fatta registrare dal mercato azionario cinese. Da qui in avanti riteniamo che il mercato cinese possa rappresentare un’opportunità di investimento sia per la parte azionaria che per quella obbligazionaria presente nei portafogli globali. È evidente che va sempre tenuto presente il contesto di forte volatilità che caratterizza questo tipo di mercati. La riapertura dell’economia cinese sarà inoltre da stimolo anche alla crescita nel resto del mondo».E nel caso degli Stati Uniti?«Sul mercato azionario statunitense pesa l’inflazione al di sopra dell’8%, registrata ormai dallo scorso marzo, e la politica restrittiva della Federal reserve. A essere particolarmente colpiti sono i titoli tecnologici, tradizionalmente correlati negativamente all’andamento dei tassi di interesse. Crediamo che sull’azionario americano si possa assistere nel prossimo futuro ancora a situazioni di forte volatilità mentre riteniamo attraente per i risparmiatori guardare con attenzione i treasury a breve termine».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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