2022-09-22
Conte a caccia di voti fa la piroetta sul vaccino coatto
L’ex premier rinnega il diktat: «Provai a dissuadere Speranza e Draghi». E ciancia sui lockdown: «Noi modello per altri Paesi».Ahinoi, non aver avuto ancora premier il pentastellato Giuseppe Conte. Fosse stato per l’avvocato di Volturara Appula, l’obbligo vaccinale agli over 50 non sarebbe mai stato imposto. Dichiarazioni da ultimi giorni di campagna elettorale, fornite con la consueta sfacciataggine di Giuseppi durante la puntata di martedì scorso della trasmissione Fuori dal coro, su Rete4. Il leader del M5s in realtà si è fatto pregare, prima di rispondere alla domanda secca sull’obbligo. «Lei è il presidente dei divieti», gli ricordava Mario Giordano, mostrandogli una clip dove si susseguivano i proclami di Conte che annunciava lockdown, attività sospese e restrizioni. «Io non l’ho seguita molto perché ero tanto impegnato, però so che lei è stato particolarmente virulento», contro le misure adottate, chiosa l’ex premier, minacciandolo scherzosamente con una mano. Si è pentito di qualche cosa? Incalza, il conduttore. «Abbiamo sempre lavorato con gli esperti accanto», elude il presidente dei 5 stelle, sostenendo di aver preso decisioni «con base scientifica». Però martedì doveva essere il giorno delle rivelazioni. «Oggi ci sono io, e lo dico», quello che Giordano non avrebbe mai detto «nelle sue trasmissioni», prosegue l’avvocato, agitando questa volta il ditozzo. «Siamo stati un modello per tantissimi Paesi». Riprende a cianciare di «adeguatezza e proporzionalità», delle misure adottate, nega che l’Italia abbia avuto il più alto numero di morti per Covid malgrado le tante chiusure, perché in realtà saremmo «il Paese con il maggior numero di anziani e di patologie pregresse».Continua a non rispondere sull’obbligo vaccinale. Incalzato, alla fine gonfia il petto e dichiara fiero: «Ho impostato una campagna vaccinale sul binomio libertà e responsabilità. Ne ho parlato a lungo con il ministro Speranza e alla fine ho convinto tutti che era bene offrire spontaneamente i vaccini». Ma che bravo, e poi che cosa è successo? «Il 7 gennaio di quest’anno il governo attuale in carica ha deciso di introdurre l’obbligo vaccinale. Pubblicamente non l’ho attaccato perché era una fase complicata, c’erano proteste in tutto il Paese anche a tratti violente e non ho voluto alimentare disordini che c’erano», tenta di salvare la faccia l’ex premier. «Però attenzione», aggiunge, per mostrare quanto coscienzioso sarebbe stato. «Ho chiamato Draghi, ho chiamato Speranza e prima che adottassero questo provvedimento li ho dissuasi dall’adottare l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni». Il motivo? «Non si doveva rompere il patto sociale».Il Conte delle misure drastiche mai viste prima in Italia, il presidente del Consiglio che il 9 marzo 2020 annunciò il lockdown totale, «Stiamo lontani oggi per abbracciarci più forte domani», che inaugurò la sciagurata consuetudine dei dpcm in diretta tv, con nuove restrizioni e zone rosse, lo scorso settembre non vedeva male la puntura imposta a tutti. «Se come extrema ratio si dovrà ricorrere all’obbligo vaccinale, non lo escludiamo affatto», affermò durante la trasmissione Agorà su Rai 3. In un’altra occasione ribadì: «Manteniamoci aperti a tutte le soluzioni che garantiscano la sicurezza dei cittadini». Adesso va a caccia di voti, facendo credere che l’obbligo gli faceva orrore ma rimase zitto per amor di patria. Temeva di diventare il paladino dei no vax? «L’ammissione di colpa del leader del M5s giunge in ritardo abissale, a dieci giorni dalle elezioni politiche, ma la dice lunga su come chi ha governato negli ultimi due anni era consapevole della incostituzionalità della norma», ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sindacato dei professionisti dell’istruzione e della ricerca. «Ognuno di noi conta», proclama Conte sul sito del comitato elettorale dei 5 stelle, chiedendo donazioni. Ha permesso pure lui, che i non vaccinati senza lavoro e senza stipendio non contassero.