2020-05-25
Conte arruola 60.000 spioni
Giuseppe Conte (Riccardo Pareggiani/NurPhoto via Getty Images)
Dopo aver provato a scaricare sui baristi il compito il dirigere il traffico nelle ore in cui migliaia di persone si riversano nei luoghi più glamour delle città per l'happy hour, il governo ha deciso di assumere 60.000 assistenti al brindisi. Al contrario degli assistenti al traffico, costoro non dovranno multare chi ha parcheggiato dove non dovrebbe, intralciando marciapiedi e pubbliche vie, ma sanzionare coloro che non rispettano il distanziamento sociale, vale a dire il metro per il cin cin e, soprattutto, chi bevendo in compagnia non lo fa travisato dall'apposita mascherina protettiva. Già le vediamo queste nuove figure di poliziotti anti movida, muniti di metro e pettorina, che armati di paletta e taccuino notificheranno le infrazioni a chi, dimentico delle misure anti Covid, si avvicinerà troppo all'amico o alla fidanzata. «Favorisca i documenti», diranno ai reprobi gli agenti addetti alla sorveglianza degli aperitivi, «lei era a soli 80 centimetri dal vicino». A fare le spese di questo nuovo controllo sociale, oltre ai clienti saranno anche i proprietari, ai quali sarà contestata molto probabilmente l'accusa (...)(...) di non aver transennato i tavolini per evitare l'avvicinamento sociale. Se agli sbevazzoni verrà elevata una multa di alcune centinaia di euro, a chi li ha serviti senza metterli al loro posto, cioè ad adeguata distanza, potrebbe arrivare una sanzione di migliaia di euro e, tanto per non farci mancare nulla, in caso di reiterazione del «reato» magari pure un'ordinanza di chiusura del locale.Prima che scenda in campo Roberto Burioni, il censore dei no vax oggi trasformatosi per esigenze di copione televisivo in censore dei no mask, vogliamo però precisare che noi siamo favorevoli alle mascherine e pure alle distanze sociali. Non vogliamo mettere in discussione alcun dogma della prevenzione. Anche noi, come Burioni, consigliamo cautela dato che il coronavirus è tuttora in circolazione. A dire il vero lo consigliavamo anche quando Burioni e i suoi compagni dicevamo che non c'era da preoccuparsi perché il Covid da noi non sarebbe mai arrivato e comunque al massimo si sarebbe comportato da semplice influenza. Ciò premesso, come abbiamo già scritto alcuni giorni fa dopo aver ascoltato Giuseppe Conte alla Camera, a noi non sembra che sia necessario istituire dei vigilantes anti spritz, perché riteniamo sufficiente che i sindaci facciano i sindaci. Da Padova a Brescia, da Bergamo a Palermo, da Napoli a Milano, basterebbe che i primi cittadini dei capoluoghi citati, invece di dedicarsi alle dirette Facebook, si occupassero delle dirette conseguenze della mancanza di vigili nelle aree più affollate. Sui Navigli, in piazzale Arnaldo e pure sulla spiaggia di Mondello oltre all'assembramento di molte persone spiccava chiara l'assenza delle forze dell'ordine. In particolare, mancavano gli agenti della polizia municipale, i quali saranno lesti ad appioppare le multe quando il municipio ha bisogno di fare cassa, ma quando c'è da governare la folla hanno una straordinaria capacità di eclissarsi. Ovviamente non vogliamo dire che i ghisa (così li chiamano a Milano) o i pizzardoni (il nome gergale usato nella Capitale) s'imboschino quando c'è bisogno di loro. Lungi da noi: semplicemente ci permettiamo di far notare che quando in una città si registra un ingorgo, di auto o di persone, si mandano i vigili, non gli assistenti civici. Se le persone si affollano là dove non dovrebbero, a dover intervenire sono gli agenti della municipale, altrimenti non si capisce bene a che cosa servano. Sala, Gori, Orlando, Del Bono, tanto per restare ai sindaci di Milano, Bergamo, Palermo e Brescia (tutti rigorosamente del Pd) invece di lamentarsi basterebbe che usassero gli strumenti di cui dispongono, e la legge e le precauzioni sarebbero rispettate senza istituire i controllori del gin tonic. Anche perché ci permettiamo di segnalare che in Italia già esistono 306.000 agenti, ossia 453 addetti alle forze dell'ordine ogni 100.000 abitanti, quando la media europea si ferma a 355. E dunque non si sente l'esigenza di 60.000 nuove persone specializzate nel vigilare sui cocktail. Anche perché, nonostante la proposta arrivi da un noto barman del calibro di Francesco Boccia, ministro agli Affari regionali, il nuovo proibizionismo non sarebbe gratis. È vero che il reclutamento dei vigilantes al Negroni avverrebbe fra disoccupati, percettori del reddito di cittadinanza e cassa integrati, ma immaginiamo che il lavoro non sarebbe gratis, ma retribuito. Se fosse così, gli assistenti civici verrebbero pagati per fare ciò che già dovrebbe garantire un'amministrazione civica? Sarebbe un doppione che garantirebbe un po' di soldi in tasca ai 60.000 controllori dell'happy hour, ma un po' di soldi in meno nelle casse dello Stato. Uno spreco che nell'ora in cui il governo non trova i fondi neppure per aiutare le aziende in difficoltà ci appare un modo per contribuire ad andare a fondo.
Operazioni di soccorso dopo il crollo ai Fori Imperiali (Getty Images)
Una donna in preghiera in una chiesa nei pressi di Lagos, Nigeria (Getty Images)