2025-08-01
Conte commissaria Ricci e umilia il Pd
Giuseppe Conte (Imagoeconomica)
Giuseppi conferma che sosterrà l’eurodeputato nelle Marche ma non si fida e impone «presidi per controllare il sistema degli affidi». Poi sferza il Nazareno: «Nessuna alleanza organica». Una tattica che paga: per i sondaggi, il M5s ruba voti ai dem nel campo largo.Più lo maltrattavano e più lui rispondeva: «Com’è umano, lei». La mitica affermazione del ragioniere Ugo Fantozzi descrive nella maniera migliore il rapporto tra Giuseppe Conte e il Pd. Il presidente del M5s sa di essere indispensabile perché il centrosinistra abbia qualche possibilità di vittoria, sia alle regionali sia alle politiche, e non perde occasione per umiliare i dem, i quali lo ringraziano e fanno un bell’inchino. È successo anche ieri, quando Giuseppi ha dato il suo (sofferto) via libera al sostegno del M5s a Matteo Ricci, candidato Pd alla presidenza delle Marche indagato nell’inchiesta «Affidopoli».Conte aveva congelato l’appoggio del M5s a Ricci in attesa degli interrogatori: visto che l’ex sindaco di Pesaro non si è avvalso della facoltà di non rispondere, l’ex premier ieri si è presentato in conferenza stampa è ha tirato fuori dal freezer l’alleanza, ma con affermazioni che un partito serio avrebbe respinto sdegnosamente al mittente in 30 secondi: «Abbiamo esaminato tutti gli elementi che riguardano il caso Ricci», ha detto Conte, «non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro. Abbiamo letto e riletto l’avviso di garanzia e possiamo riassumere che non ci sono elementi a carico che comprovino, allo stato, la consapevolezza di partecipare all’ipotesi accusatoria di patto corruttivo». Non è bastato leggerlo una volta sola, l’avviso di garanzia a Ricci, per dare il via libera. Conte dimostra una dose di sadismo politico non indifferente: «Abbiamo anche apprezzato», concede Conte il misericordioso, «che Ricci non si sia avvalso della facoltà di non rispondere. Noi riteniamo che questa facoltà spetti a tutti gli indagati, ma se hai un incarico pubblico il primo dovere di politico è la massima trasparenza». Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, però: «Se gli elementi dovessero cambiare», avverte Giuseppi, «ne trarremo le dovute conseguenze. Chiederemo a Ricci per l’adozione del protocollo di legalità: che vengano adottati presidi per un controllo più efficace del sistema degli affidi diretti». Già politicamente commissariato da Conte prima ancora delle elezioni, dopo essere stato congelato e scongelato, Ricci ringrazia tutto contento: «Ho molto apprezzato le parole di Conte sulle Marche», dice l’ex sindaco, «e concordo con lui nel rafforzare in Regione i presidi di legalità». Un «come è umano, lei» arriva pure da Elly Schlein: «Bene che anche il M5s abbia confermato il supporto a Ricci», commenta la segretaria del Pd, «adesso andiamo a vincere insieme nelle Marche».E la Toscana? Peggio ancora: «Sulla Toscana non imponiamo alcuna soluzione», argomenta Conte il temporeggiatore, «è in corso una riflessione dei gruppi. Bisogna riflettere e cercare di capire se ci sono le condizioni per portare avanti la candidatura di Eugenio Giani. Dopo esser stati all’opposizione nel governo della Regione, per noi entrare in giunta è un sacrificio notevole ma lo decideranno i territori se intendono sostenere o meno la sua candidatura». Un posto in giunta diventa un sacrificio: va dato atto a Conte di saper utilizzare i virtuosismi dialettici dei democristiani di rango. E Giani? Avete indovinato: risponde con un «Come è umano, lei»: «Leggo le parole di Conte», commenta Giani, «molto positivamente. Fino a qualche tempo fa vi era per il no, oggi si parla probabilmente di un indirizzo che, pur configurato come un sacrificio, in realtà dà per implicito l’esito positivo del percorso per far parte della maggioranza».Conte, già che c’è, conferma la richiesta di dimissioni di Giuseppe Sala a Milano e avverte che, per quanto riguarda il rapporto tra il M5s e gli altri partiti di centrosinistra, «l’idea di un’alleanza organica non è possibile. Noi siamo una forza politica progressista e indipendente perciò non ci si può legare mani e piedi con gli alleati. Nessuno metta in dubbio, però, la nostra autentica determinazione a creare una alternativa di governo. Ma dobbiamo chiarire: non vogliamo solo andare a Palazzo Chigi (frecciatona a Elly Schlein, ndr) ma capire cosa fare per non deludere gli italiani e per questo servono compagni di viaggio affidabili».Intanto Conte sale nei sondaggi ed Elly scende: secondo l’ultima Supermedia Agi/Youtrend, il M5s supera il 13% per la prima volta dalle europee, mentre il Pd scende sotto il 22% come non accadeva da tre mesi. Magari la tattica di farsi calpestare e ringraziare pure non soddisfa in pieno l’elettorato dem, ma potrebbe essere solo una nostra impressione.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)