2025-11-04
        Il disastro ai Fori diventa diplomatico. Mosca: «Date soldi a Kiev e crollate»
    
 
        Il crollo di una parte della Torre dei Conti (Ansa)
    
Un operaio vivo ancora sotto le macerie dopo la frana della Torre dei Conti di Roma. Aperta indagine. La Russia ne approfitta e attacca l’Italia per il sostegno all’Ucraina. Antonio Tajani convoca l’ambasciatore.Prima la paura per un crollo in due fasi poi lunghe ore di ansia per salvare un operaio intrappolato dalle macerie della Torre dei Conti, ai margini dell’area archeologica dei Fori imperiali. Mentre il giornale va in stampa, le operazioni di soccorso del sessantaseienne romeno Octay Stroici sono ancora in corso. Intorno alle 17 di ieri i soccorritori sarebbero riusciti a scambiare alcune parole con l’uomo. L’ambasciatrice della Romania Gabriela Dancau è giunta ai Fori per seguire i soccorsi, insieme alla moglie dell’operaio sotto i detriti. «Seguo con profonda apprensione l'evolversi delle operazioni di soccorso. Il mio pensiero e la mia più sincera vicinanza vanno alla persona che in queste ore sta lottando per la vita sotto le macerie e alla sua famiglia, a cui auguro con tutto il cuore che questo dramma si concluda con un esito positivo», ha commentato il premier Giorgia Meloni. Il prefetto di Roma Lamberto Giannini l’aveva anticipato: «Sarà un’attività molto lunga, perché bisogna cercare di salvare l’operaio, sempre vigile, e al tempo stesso attenuare, non dico eliminare, ma ridurre i rischi enormi che corrono i soccorritori impegnati nelle operazioni». Il primo cedimento di uno dei simboli più antichi e suggestivi di Roma medievale è avvenuto ieri mattina intorno le 11,30 e ha interessato uno sperone degli anni Trenta, poi alle 12,50 dopo una pioggia di calcinacci, l’implosione di un’altra parte della torre mentre la squadra dei Vigili del fuoco stava effettuando i primi soccorsi. Undici le persone che erano al lavoro sul posto, cinque quelle rimaste coinvolte nell’incidente: il più grave un operaio di 64 anni, trasportato all’ospedale in codice rosso per trauma cranico ma non in pericolo di vita, mentre altri due, che erano al lavoro sulle impalcature di sostegno ed erano rimasti bloccati dopo il crollo, sono stati recuperati dai vigili del fuoco con un’autoscala riportando traumi lievi tanto da rifiutare il ricovero. Sul posto, appena saputa la grave notizia sono arrivati anche il sindaco Roberto Gualtieri e il ministro della Cultura Alessandro Giuli.La Procura di Roma ha aperto un’indagine per disastro colposo e lesioni colpose. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Antonino Di Mai e dal pm Mario Dovinola. Gli inquirenti disporranno una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica e le cause del cedimento strutturale del manufatto un tempo al centro di sgomberi per l’occupazione abusiva di vani interni e che nel corso dell’ultimo secolo aveva ospitato alcuni uffici comunali. Intanto la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali ha chiarito che «Prima dell’avvio delle opere sono state effettuate indagini strutturali, prove di carico e carotaggi per verificare l’idoneità statica della struttura, che avevano attestato le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai». I carabinieri avrebbero identificato una decina di lavoratori che si trovavano nell’area del cantiere al momento del primo crollo dipendenti della EdilErica e della Picalarga srl. La Torre, in fase di ristrutturazione per un importo di 6,9 milioni di euro, il secondo più importante per entità economica del programma Caput Mundi, è finanziata con fondi Pnrr. Dal 2006 (anno dello sgombero degli uffici pubblici) la Torre, come si legge nel sito di Roma Capitale, non è stata più utilizzata né manutenuta, motivo per il quale essa versava in uno stato di totale abbandono, causa del suo degrado sia all’esterno che all’interno. Mentre erano ancora in corso le operazioni di salvataggio dell’operaio è arrivato il commento irridente sul proprio profilo Telegram della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «Finché il governo italiano continuerà a sprecare inutilmente i soldi dei propri contribuenti, l’Italia crollerà, dall’economia alle torri, completamente. Vorrei ricordarvi che a maggio di quest’anno il ministero degli Esteri italiano ha riferito che “il sostegno italiano all’Ucraina, compresi gli aiuti militari e i contributi versati attraverso i meccanismi dell’Ue, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro”».All’attacco propagandistico è arrivata immediata la reazione della Farnesina: «Parole squallide, preoccupanti quelle della portavoce russa. Perché confermano l’abisso di volgarità in cui è piombata la dirigenza di Mosca. Come Italia esprimeremo sempre e comunque solidarietà e amicizia per i più deboli, per chi è in difficoltà, per chi è sotto attacco. Per questo appoggiamo il popolo ucraino. Perché siamo italiani». La Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo Alexey Paramonov per procedere con richiamo formale dopo le parole della Zakharova.Per il vicepremier leghista Matteo Salvini «Quando c’è un operaio ancora sotto le macerie, bisogna stare vicino ai soccorritori, portare silenzio e rispetto. Di politica estera si parlerà da domani in avanti, sicuramente mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina è una priorità, sicuramente non possiamo andare avanti per altri 50 anni a mandare soldi e armi all’Ucraina».
        Valerio de Gioia (Imagoeconomica)
    
        Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)