2020-01-27
Bonomi è ancora il favorito per Confindustria. Pasini avanza da Nordest
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Licia Mattioli potrebbe essere la terza via. Andrea Illy è ancora in corsa? L'industriale dell'acciaio bresciano spacca il Veneto e si prende metà regione. Sabato l'appuntamento a Torino per i 110 anni dell'associazione di industriali con Romano Prodi e Vincenzo Boccia. Da Comin a Image Building fino a Community Group, le agenzie che seguono i candidati alla presidenza. Lo speciale contiene due articoliC'è una calma apparente intorno alla battaglia per la successione a Vincenzo Boccia in Confindustria. Dopo la nomina dei tre saggi Andrea Tomat, Andrea Bolla, e Maria Carmela Colaiacovo, che dovranno valutare entro il 5 febbraio le autocandidature, continuano gli incontri sul territorio degli aspiranti presidenti. Settimana scorsa sono incominciati i primi veleni. A farne le spese Andrea Illy di cui è stato annunciato il ritiro dalla corsa. In realtà la sua candidatura è ancora in piedi se qualcuno vorrà presentare le firme necessarie entro la fine del mese. E' improbabile, ma non impossibile. Gli altri contendenti, Giuseppe Pasini, Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Emanuele Orsini, proseguono il loro tour elettorale.Tra gli appuntamenti più attesi in viale dell'Astronomia c'è quello di sabato prossimo a Torino (1° febbraio), quando Confindustria festeggerà i 110 anni dell'associazione degli industriali italiani. E' attesa la presenza di tutti i candidati (a salire sul palco ci sarà anche l'ex premier e aspirante al Colle Romano Prodi) ma soprattutto si aspettano le parole di Boccia, in uno dei suoi ultimi interventi. A molti non è sfuggito che le celebrazioni si svolgono in casa della Mattioli e di Confindustria Piemonte, a conferma che la vecchia nomenklatura «bocciana», quindi anche il direttore generale Marcella Panucci, spinge l'unica donna in campo. Non solo. A quanto pare proprio i vertici attuali e in scadenza di viale dell'Astronomia stanno portando avanti una campagna di consensi tra le grandi partecipate statali, il cui peso non è indifferente. Un esempio? Lunedì scorso Bonomi, che ha già raccolto le firme e sta aspettando l'endorsement ufficiale da parte di Assolombarda, ha ricevuto un'accoglienza molto calorosa in Unilazio, la territoriale dove sono iscritte molte aziende controllate dallo Stato. Chi ha partecipato ha notato l'assenza di Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste e quella di Francesco Starace di Enel. Non solo. L'evento ha creato qualche malumore anche tra i Giovani imprenditori, perché il presidente Alessio Rossi ha esplicitato il suo appoggio a Bonomi: qualcuno avrebbe voluto prima ascoltare tutti i pretendenti. Come Rossi anche Luigi Abete e Filippo Tortoriello hanno deciso di appoggiare Bonomi. Ma la situazione sembra molto fluida. Se Bonomi è il grande favorito, mentre Mattioli sembra la terza via, anche Pasini, unico vero industriale in campo con un'azienda (Gruppo Feralpi) da 1,3 miliardi di euro, può contare su alcune zone strategiche. Se Mattioli è forte in Piemonte, mentre Bonomi raccoglie in Lombardia, è in Veneto che Pasini rischia di scompaginare le carte in tavolo. Si era parlato nei mesi scorsi del supporto unanime di Veneto Centro proprio all'attuale presidente di Assolombarda, ma a quanto risulta le territoriali sono molto divise. L'accordo dipendeva proprio da una promessa fatta al presidente Maria Cristina Piovesana di fondere insieme Venezia Rovigo con Padova Treviso per creare una confederazione Veneto Orientale di cui lei stessa dovrebbe assumere la presidenza. Ma il fatto che la Piovesana non riesca ad avere il consenso unanime neanche in Veneto Centro sulla sua figura fa pensare che il supporto unanime per Bonomi sia tutt'altro che certo. Non è improbabile, soprattutto, che il Veneto voglia un presidente che alla presidenza vada qualcuno che sia capace di avere una visione multi-centrica e non consideri il Nord Est e il Nord Ovest come grandi periferie di Milano, Brianza e Brescia. In questo senso la Mattioli ha forse molte più carte di quanto si pensi. Nel resto dello stivale la situazione è sempre a favore di Bonomi, ma oltre a una guerra dei lunghi coltelli in Emilia Romagna, dove c'è una corsa per le vicepresidenze, spicca il caso Toscana, con la territoriale del Nord a favore del numero uno di Assolombarda mentre a Sud con Mattioli. E intanto si inizia a ragionare anche sul dopo. Proprio in via Pantano, al posto di Bonomi (che se non ce la facesse in Confindustria potrebbe conquistare la presidenza di Fiera Milano con l'appoggio anche della Lega in regione Lombardia), potrebbe arrivare Andrea Dall'Orto o anche Antonio Calabrò. Mentre per sostituire l'uscita di Rossi dai Giovani ci sarebbe già Eugenio Calearo, figlio del presidente di Federmeccanica Massimo. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/confindustria-bonomi-e-favorito-ma-la-battaglia-e-ancora-aperta-2644929165.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="gli-spin-doctor-della-battaglia-di-viale-dell-astronomia" data-post-id="2644929165" data-published-at="1758062254" data-use-pagination="False"> Gli spin doctor della battaglia di viale dell'Astronomia La battaglia di Confindustria passa anche attraverso i comunicatori che stanno seguendo i candidati per prendere il posto di Vincenzo Boccia. Il tema è rilevante, perché la macchina comunicativa è fondamentale per veicolare i programmi delle candidature. Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, si affida a Image Building che lo aveva già sostenuto nella battaglia per via Pantano. Licia Mattioli, invece, si affianca a Comin and Partners di Gianluca Comin, ex direttore relazioni esterne di Montedison ed Enel che ha appena aperto anche un ufficio a Milano. Giuseppe Pasini, il presidente del gruppo Feralpi, ha dalla sua Auro Palomba di Community Group. Palomba segue anche la territoriale Veneto Centro che potrebbe appoggiare Bonomi. Andrea Illy, infine, si avvale della consulenza di Vento & Associati e, come ricorda anche Lettera43 sua storica portavoce Giovanna Gregori, già direttore della comunicazione del gruppo Illy.