2021-08-01
Condannati al silenzio gli scienziati che hanno dubbi sulle vaccinazioni
Uno di loro: «Pensavo che, con le mie credenziali, mi avrebbero ascoltato. Invece mi hanno attaccato personalmente. Se i governi sono tanto sicuri del fatto loro, perché tanta aggressività e tanto veleno?»Le truppe cammellate degli «intellettuali» di regime moltiplicano le loro incursioni in territorio nemico. Vincitori di prestigiosi premi letterari adornano una prosa da grandi occasioni con battute degne di manganellatori in camicia nera. Luminari che si autodefiniscono filosofo (o filosofa) accusano di immoralità chi non avrebbe sufficiente rispetto per la salute altrui mostrando al tempo stesso di non avere nessun rispetto per le sue opinioni. Matematici che non annoverano alcun teorema eponimo nella loro disciplina riscuotono il plauso generale con teoremi non proprio pitagorici che suonano come filastrocche: no mask, no vax, no pass, no brain. Qualcosa davvero si è mosso nella società italiana se si avverte l'esigenza di simili maestri del pensiero e dell'eloquio. Io ho una certa riluttanza ad allargarmi troppo. Ho pubblicato un libro sulla cosiddetta pandemia, La grande paura, che i lettori di questo giornale hanno potuto anche acquistare in edicola, ma lì mi sono limitato a fare il mio mestiere: ho parlato di passioni, di politica, di scienza, di etica, di educazione, citando altri maestri (Platone, Aristotele, Kant, Arendt, …) e riservando le mie opinioni di cittadino (che siamo di fronte a una truffa colossale e criminale) al prologo, ai margini del testo. Forse però posso, anzi devo, fare di più. Perché un cittadino ha il dovere di informarsi sui temi di grande rilevanza pubblica e non può demandare ad altri decisioni che ci coinvolgono tutti con la scusa che non ne sa abbastanza. Se non ne sa abbastanza legge, studia, si documenta, e se quel che così impara non è presente nella conversazione comune lo mette in circolo. Veniamo a noi, dunque, e, visto che ho due patrie, mettiamo in circolo alcune notizie relative agli Stati Uniti, sulle quali in Italia si mantiene un prudente silenzio. Peter McCullough è vicedirettore del Baylor University medical center di Dallas, condirettore di due riviste scientifiche e autore di un migliaio di pubblicazioni. A fine giugno è comparso in un video in cui afferma che a suo parere siamo nella fase due di un'operazione bioterrorista. Nella fase uno, un virus non molto pericoloso ha girato per il mondo e si sono ostacolate tutte le cure precoci ed efficaci (idrossiclorochina, ivermectina, …) che potevano far guarire almeno l'85% dei pazienti (in America, questo avrebbe voluto dire l'85% di oltre 600.000 morti.) Nella fase due, avendo spazzato via ogni concorrente, si è imposta una terapia genica sperimentale che sta facendo enormi danni. Quanti danni? Questo lo sappiamo (in parte) da una fonte indipendente e non sospetta, perché governativa: Vaers, che raccoglie i dati di tutte le reazioni avverse ai vaccini. Siccome è una raccolta passiva (devi proprio volerglielo dire che è successo qualcosa), si ritiene che i suoi numeri siano abbondantemente sottostimati. Ma non importa: confrontiamo dati omologhi. Fra il 14 dicembre 2020 e l'11 giugno 2021 Vaers ha riportato 5.993 morti associate ai vaccini Covid; nei ventidue anni precedenti (messi insieme) non ne aveva riportate altrettante associate a tutti i vaccini (messi insieme). L'Europa ha un'agenzia analoga: si chiama Eudravigilance e al 17 luglio riportava 18.928 morti per quattro vaccini Covid (e 1.823.219 reazioni avverse). Andiamo avanti. Robert Malone è un altro dottore e ricercatore che ha inventato la tecnica mRna usata nei vaccini Pfizer e Moderna. Qualche giorno fa, in una lunga intervista, ha sostenuto che i vaccini potenziano il virus. Lo aveva detto anche il premio Nobel Luc Montagnier, ma non era stato ascoltato. Il consiglio di Malone? Sospendere la campagna vaccinale. Quel che invece si è verificato è che il suo nome è stato rimosso dalla voce Wikipedia per «Rna vaccine». Sono solo alcuni dei tanti scienziati che hanno cercato di dire la loro su questo tema e sono stati tacitati. I primi firmatari della Dichiarazione di Great Barrington, emanata il 4 ottobre 2020 e contraria a mascherine, distanziamenti e lockdown, sono professori di epidemiologia a Oxford, Harvard e Stanford. Uno di loro, in seguito, ha detto: pensavo che, con le mie credenziali, se dicevo qualcosa mi avrebbero ascoltato; invece mi hanno solo attaccato personalmente. C'è da chiedersi perché: se i governi e i loro servi sono tanto sicuri del fatto loro, perché tanta aggressività, perché tanto veleno? Siccome i media mainstream hanno spesso costruito i loro appelli sulla base di storie pietose, vere o false che fossero, chiuderò questa prima tornata osservando che le (vere) storie pietose non mancano fra le vittime del vaccino. Jummai Nache, del Minnesota, è un'infermiera che ha ricevuto la seconda dose Pfizer l'1 febbraio. Il 6 febbraio è stata ricoverata ed è iniziato il suo calvario; ora le sono state amputate le mani e le gambe e ha istituito una colletta per pagare le spese ospedaliere. Maddie De Garay, dell'Ohio, ha dodici anni e ha pure ricevuto il vaccino Pfizer. Risultato: è su una sedia a rotelle, non digerisce ed è nutrita con un sondino. Potrei continuare, ma per il momento basta.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.