Piazza Affari, che non ha mai superato del tutto il crac Lehman Brothers, soffre la volatilità legata al Covid. Ma non mancano buone occasioni. L'esperto: «Opportunità con le Pmi»; 19 prodotti per reagire alla crisi.
Piazza Affari, che non ha mai superato del tutto il crac Lehman Brothers, soffre la volatilità legata al Covid. Ma non mancano buone occasioni. L'esperto: «Opportunità con le Pmi»; 19 prodotti per reagire alla crisi.Da inizio anno Piazza Affari è in negativo del 25% e insieme a quella spagnola è fra le Borse peggiori d'Europa. Migliore la situazione a tre anni dove la discesa è stata «solo» del 10,6%, ma se si amplia l'orizzonte temporale i numeri di Piazza Affari ci restituiscono un quadro impietoso. Dai massimi del maggio 2007, prima della crisi Lehman Brothers, la Borsa italiana a oggi è ancora sotto del 50%. A gennaio però stava riuscendo a tornare vicino ai livelli del 2007, quando in Europa e in Italia è arrivato il coronavirus. Per la Borsa italiana è così giunta una rapida discesa di quasi il 40% e un piccolo rimbalzo dal punto di minimo di circa il 9%. «Come Soldirxpert scf e consulenti finanziari indipendenti già pre Covid-19 il nostro consiglio ai risparmiatori è da molti anni quello di essere attenti al peso da dare all'Italia in portafoglio», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti della società di consulenza, «Il peso della Borsa italiana vale sull'azionario mondiale (indice Msci world) poco più dell'1% e società singole come Microsoft o Apple valgono quasi tre volte di più. Anche per quanto concerne l'azionario europeo, sull'indice Ftse Europe l'Italia pesa solo il 5,5% circa», sottolinea l'esperto. «Riguardo l'Italia, la Borsa ha insegnato che le società quotate possono in molti casi essere più decorrelate dall'andamento dell'economia nazionale perché magari molto orientate all'export oppure operanti in settori resilienti o in crescita. Nella tabella abbiamo inserito alcune quotate che seguiamo da più tempo», spiega. «In seguito alla caduta delle Borse mondiali per il diffondersi della pandemia», aggiunge Bernardo Calini, consulente finanziario di Gamma capital markets, «il mercato italiano risulta per ora tra quelli che hanno perso di più da inizio anno. Le motivazioni sono riscontrabili nella particolare connotazione dei titoli quotati, con il settore finanziario che ha un peso ben superiore rispetto a settori più difensivi quali il farmaceutico e l'healthcare. È noto come nelle fasi di incertezza, le vendite risultino spesso indiscriminate in tutti i settori, creando indirettamente interessanti opportunità nel settore delle piccole e medie aziende. I listini italiani sono disseminati di titoli di cosiddette “multinazionali tascabili", che nei prossimi mesi saranno probabilmente oggetto di nuovi flussi provenienti dal rilancio delle sottoscrizioni dei Pir (piani individuali di risparmio)». In effetti i singoli titoli da tenere d'occhio non mancano. Alcuni di questi già oggi stanno facendo bene. È il caso, per esempio, di Enel (+20% in un anno, +70% in tre) o di Falck renewables (+53% in 12 mesi e +375% negli ultimi 36). Su anche Diasorin, Sesa e Inwit, tutti con rendimento sopra il 100%. Il problema non è dunque trovare le opportunità, ma è stare attenti alla grande dose di volatilità che Piazza Affari presenterà nei prossimi mesi.
(IStock)
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Antonio Tajani (Ansa)
Alla Triennale di Milano, Azione Contro la Fame ha presentato la Mappa delle emergenze alimentari del mondo, un report che fotografa le crisi più gravi del pianeta. Il ministro Tajani: «Italia in prima linea per garantire il diritto al cibo».
Durante le Giornate Contro la Fame, promosse da Azione Contro la Fame e inaugurate questa mattina alla Triennale di Milano, è stato presentato il report Mappa delle 10 (+3) principali emergenze alimentari globali, un documento che fotografa la drammatica realtà di milioni di persone colpite da fame e malnutrizione in tutto il mondo.
All’evento è intervenuto, con un messaggio, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha espresso «gratitudine per il lavoro prezioso svolto da Azione Contro la Fame nelle aree più colpite dalle emergenze alimentari». Il ministro ha ricordato come l’Italia sia «in prima linea nell’assistenza umanitaria», citando gli interventi a Gaza, dove dall’inizio del conflitto sono state inviate 2400 tonnellate di aiuti e trasferiti in Italia duecento bambini per ricevere cure mediche.
Tajani ha definito il messaggio «Fermare la fame è possibile» un obiettivo cruciale, sottolineando che l’insicurezza alimentare «ha raggiunto livelli senza precedenti a causa delle guerre, degli eventi meteorologici estremi, della desertificazione e dell’erosione del suolo». Ha inoltre ricordato che l’Italia è il primo Paese europeo ad aver avviato ricerche per creare piante più resistenti alla siccità e a sostenere progetti di rigenerazione agricola nei Paesi desertici. «Nessuna esitazione nello sforzo per costruire un futuro in cui il diritto al cibo sia garantito a tutti», ha concluso.
Il report elaborato da Azione Contro la Fame, che integra i dati dei rapporti SOFI 2025 e GRFC 2025, individua i dieci Paesi con il maggior numero di persone in condizione di insicurezza alimentare acuta: Nigeria, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Bangladesh, Etiopia, Yemen, Afghanistan, Pakistan, Myanmar e Siria. In questi Paesi si concentra oltre il 65% della fame acuta globale, pari a 196 milioni di persone. A questi si aggiungono tre contesti considerati a rischio carestia – Gaza, Sud Sudan e Haiti – dove la situazione raggiunge i livelli massimi di gravità.
Dal documento emergono alcuni elementi comuni: la fame si concentra in un numero limitato di Paesi ma cresce in intensità; le cause principali restano i conflitti armati, le crisi climatiche, gli shock economici e la fragilità istituzionale. A complicare il quadro contribuiscono le difficoltà di accesso umanitario e gli attacchi agli operatori, che ostacolano la distribuzione di aiuti salvavita. Nei tredici contesti analizzati, quasi 30 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta, di cui 8,5 milioni in forma grave.
«Non è il momento di tagliare i finanziamenti: servono risorse e accesso umanitario per non interrompere gli interventi salvavita», ha dichiarato Simone Garroni, direttore di Azione Contro la Fame Italia.
Il report raccoglie anche storie dal campo, come quella di Zuwaira Shehu, madre nigeriana che ha perso cinque figli per mancanza di cibo e cure, o la testimonianza di un residente sfollato nel nord di Gaza, che racconta la perdita della propria casa e dei propri cari.
Nel mese di novembre 2025, alla Camera dei Deputati, sarà presentato l’Atlante della Fame in Italia, realizzato con Percorsi di Secondo Welfare e Istat, che analizzerà l’insicurezza alimentare nel nostro Paese: oltre 1,5 milioni di persone hanno vissuto momenti di scarsità di risorse e quasi 5 milioni non hanno accesso a un’alimentazione adeguata.
Dal 16 ottobre al 31 dicembre partirà infine una campagna nazionale con testimonial come Miriam Candurro, Germano Lanzoni e Giorgio Pasotti, diffusa sui principali media, per sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere la mobilitazione di aziende, fondazioni e cittadini contro la fame nel mondo.
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2025-10-09
Dimmi La Verità | Francesca Pascale: «Non sono una fan di Giorgia Meloni ma il Governo è nel giusto»
Ecco #DimmiLaVerità del 9 ottobre 2025. Ospite Francesca Pascale. L'argomento del giorno è: "Gaza, Flotilla, Francesca Albanese, diritti civili, politica e preziosi ricordi del presidente Berlusconi".
A Dimmi La Verità con Francesca Pascale parliamo di Gaza, diritti civili, politica e di Silvio Berlusconi.