2020-04-07
Con i nostri campi a rischio carestia i sindacati corteggiano gli immigrati
Mentre Francia e Germania arruolano gli «inattivi» da Covid, Cgil e ministro dell'Agricoltura bocciano i voucher e l'utilizzo dei percettori di reddito: «Servono più migranti». E intanto i raccolti marciscono.L'agricoltura italiana è ostaggio di Cgil, Cisl e Uil e di chi - utilizzando il virus - vuole regolarizzare tutti gli immigrati, clandestini compresi. È una scelta contro natura nel senso che i tempi dei campi non aspettano. Tra una settimana vanno trapiantati i pomodori, le orticole sono pronte, la prima frutta deve essere raccolta e le fragole cominciano a marcire sulle piante, sono iniziate le risemine per ammortizzare un po' i danni delle gelate degli ultimi giorni di marzo. Ma mancano almeno 200.000 operai agricoli. Si era pensato ai voucher, bocciati, e poi ad avviare al lavoro chi prende il reddito di cittadinanza, bocciata anche questa idea. E allora? Mentre in Italia si perde tempo nel resto d'Europa dove c'è lo stesso problema hanno scelto soluzioni rapide ed efficaci. Da noi la crisi agricola rischia di diventare devastante. Nei supermercati ci sono sempre più prodotti d'importazione, gli altri Paesi stanno facendo dumping e approfittano della mancanza di prodotto nazionale. La Cia ha lanciato un allarme: su quattro agnelli venduti per Pasqua tre sono esteri arrivano da Romania, Spagna, Marocco, ma anche dalla Nuova Zelanda. I pastori sono allo stremo perché si aggiunge anche la crisi del latte e dei caseifici. La chiusura di bar, ristoranti, pasticcerie, ha azzerata la filiera. Bisognerebbe che il sistema agroalimentare fosse messo nelle migliori condizioni: la Lega ha proposto un tavolo d'emergenza per l'agroalimentare con l'ex ministro Gian Marco Centinaio, il Pd ha detto sì ma intanto il governo, i partiti che lo sostengono e i sindacati stanno facendo ostruzionismo a due misure indispensabili per arginare a crisi di manodopera nei campi: il ripristino dei voucher e l'utilizzo di chi prende il reddito di cittadinanza. È quello, al contrario, che ha scelto di fare Didier Guillaime ministro agricolo francese che ha creato una piattaforma per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro agricolo rivolta a chi in Francia è rimasto disoccupato causa virus. In quattro giorni ha avuto 60.000 adesioni. Julia Klockner ministro agricolo tedesco ha chiesto a chi lavorava nella ristorazione ora in lockdown di andare a dare una mano alle aziende agricole. Detto fatto: i Länder tedeschi hanno organizzato le assunzione e già 40.000 sono al lavoro. E così nei nostri supermercati di sono i prodotti esteri, alla faccia degli appelli a consumare italiano! La nostra ministra Teresa Bellanova invece segue un'altra strada: «Io scelgo il modello italiano che significa regolarizzare i flussi dei migranti. Bisogna dirlo che abbiamo bisogno dei migranti, bisogna regolarizzare tutti. Penso a chi viene dalla Romania (dei 200.000 operai stagionali che mancano nei campi quasi la metà viene da lì, anche perché sono cittadini comunitari, ndr) per questo ho incontrato l'ambasciatore rumeno e spero con i corridoi verdi di riuscire a far arrivare i lavoratori, ma penso anche ai ghetti dove ci sono i clandestini, dove sta montando la rabbia. Lì se non ci pensa lo Stato ci penserà la mafia». Del resto la Cgil dell'Umbria e quella della Lombardia con una serie di Ong rivendicano: «Bisogna dare i sussidi a tutti regolari e non regolari; c'è da considerare che anche gli irregolari sono costretti dal virus a rimanere in Italia». Si spiega l'ostruzionismo di Cgil, Cisl e Uil ai voucher da ripristinare per consentire alle aziende agricole di far lavorare studenti, pensionati, disoccupati in attesa che si riesca a far tornare i lavoratori che vengono dall'Est Europa: tutti comunitari, non sono migranti ma «trasfertisti». I rumeni e i polacchi sono organizzati in squadre e vanno a lavorare sempre nelle stesse aziende. Il muro contro i voucher che sono stati chiesti a gran voce da Coldiretti e Confagricoltura ha prodotto alla commissione bilancio del Senato la bocciatura di un emendamento che Forza Italia aveva presentato al Cura Italia. Gian Maro Centinaio (Lega) ha però pronto un altro pacchetto di emendamenti da presentare direttamente in aula domani quando a palazzo Madama si voterà il Cura Italia. «Nel caso non passassero al Senato», spiega Guglielmo Golinelli, giovane deputato della Lega e membro della commissione agricoltura della Camera, «abbiamo pronte altre proposte sui voucher a Montecitorio quando arriverà il decreto per la conversione. Io sono un imprenditore agricolo e questi non si rendono conto che rischiano di affondare il settore. I romeni non sono dei migranti: sono degli operai specializzati che arrivano con regolare contratto stagionale. Il vero scandalo è che paghiamo il reddito di cittadinanza e ci manca la manodopera; altro che regolarizzare i migranti». Come al solito la burocrazia non perde occasione per mostrare la sua ottusità. Nel Cura Italia per lavorare in campagna si concede di poter reclutare saltuariamente e a titolo gratuito i parenti fino al sesto grado. Lo stesso decreto però non consente di spostarsi. Molti agricoltori lamentano che gli operai sono stati multati! E ora rischiano anche l'eccesso di velocità perché ormai è corsa contro il tempo per cercare di rimediare alle gelate, per non perdere i raccolti.