2022-07-27
Con 35 gradi «percepiti» c’è la Cig
Andrea Orlando (Imagoeconomica)
La misura contro il «rischio caldo» annunciata ieri dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Daniele Franco in cdm: «Il deficit è inferiore di 14,3 miliardi grazie alle maggiori entrate».«Non è tanto il caldo, quanto l’umidità»: fino a oggi era un luogo comune estivo, ora sarà una parte della normativa sul lavoro. Ieri sono infatti arrivate le linee guida Inail per la «Gestione del rischio caldo», visto l’aumento del rischio di infortuni sul lavoro in relazione all’aumento delle temperature. La risposta, tuttavia, suona grottesca: si è infatti deciso che le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della Cigo anche quando il termometro superi i 35° «reali o percepiti». L’annuncio è stato dato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha twittato: «Per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori arriva la cassa integrazione per temperature sopra ai 35 gradi reali o percepiti. I fenomeni climatici estremi aumentano il rischio di infortuni sul lavoro e abbiamo dato una pronta, urgente e necessaria risposta». Resta da capire come verranno misurati con tanta precisione i gradi «percepiti»...Intanto ieri, in Consiglio dei ministri, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha annunciato che il deficit sarebbe calato di circa 14,3 miliardi di euro grazie alle maggiori entrate fiscali: «Il monitoraggio, aggiornato con le informazioni disponibili sui versamenti del 30 giugno, segnala uno scostamento positivo valutato in circa 11,1 miliardi a cui si aggiunge la componente extra-tributaria per la quale si stima una variazione positiva di circa 3,2 miliardi. Le maggiori entrate tributarie derivano, in particolare, dal risultato dei versamenti in autoliquidazione e dalla sostenuta dinamica dell’Iva (legata all’aumento dei prezzi dell’energia conseguenza dell’inflazione)», si legge dalla relazione. Le risorse su cui dunque può contare il governo Draghi, senza scostamenti di bilancio, per il nuovo decreto Aiuti bis saranno di circa 14,3 miliardi. Queste saranno destinate a finanziare provvedimenti contro il caro energia, l’inflazione il Covid e la siccità. Stando alle prime indiscrezione, nel nuovo decreto saranno rinnovate alcune misure già stanziate in precedenza, soprattutto sul lato energetico per le famiglie, le imprese e gli enti locali. Parliamo dei crediti di imposta, degli sconti carburante e dell’azzeramento degli oneri generali sulle bollette. Oltre a queste si sta ragionando se riproporre i 200 euro in busta paga o se invece concentrare più risorse sui tagli Iva degli alimenti. Tra le ipotesi in campo c’è infatti l’azzeramento fino al 31 dicembre dell’Imposta sul valore aggiunto per i beni di prima necessità come pane, pasta, latte e olio (attualmente tassati al 4%), e in aggiunta si pensa anche di dimezzare l’Iva per altri beni come la carne, il pesce e le uova che attualmente vedono un’imposta pari al 10%. La decisione finale su quali misure inserire nel nuovo decreto sarà influenzata anche dalle richieste avanzate dalle varie parti sociali. Ieri Draghi ha infatti visto le associazioni imprenditoriali che hanno portato all’attenzione del governo alcuni temi a loro cari. Si va dalla riduzione dei costi per l’energia, al rinnovo del taglio sulle accise per i carburanti, al tema della siccità, al mondo delle energie rinnovabili, arrivando fino ai bonus edilizi e i relativi crediti bloccati. Argomento quest’ultimo sottolineato da diverse associazioni tra le quali anche la Cna che ha ricordato al ministro Franco la necessità di trovare una soluzione per «il riconoscimento alle imprese che hanno già fatto i lavori», di quanto gli spetta, dato che hanno «anticipato i soldi per conto dello Stato». Oltre alle associazioni imprenditoriali il governo incontrerà oggi anche i sindacati che già si sono detti critici sui 200 euro, dato che questa misura presenta «numerose criticità e rischia di non venire erogata proprio alle categorie più fragili e bisognose», scrivono in una nota la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti.
Luciana Littizzetto (Getty Images)
Hartmut Rosa (Getty Images)
Luca Palamara (Getty Images)