Anche se parte sotto cattivi auspici, è l’unica possibilità che abbiamo per conoscere almeno una parte di verità sulla pandemia. Magari non farà giustizia, ma permetterà di ascoltare in Parlamento la voce di medici preparati e non allineati con il pensiero unico.
Anche se parte sotto cattivi auspici, è l’unica possibilità che abbiamo per conoscere almeno una parte di verità sulla pandemia. Magari non farà giustizia, ma permetterà di ascoltare in Parlamento la voce di medici preparati e non allineati con il pensiero unico.Nell’ottobre 2022 a Bruxelles si è svolto un dialogo surreale. Jenine Small, funzionaria Pfizer che si è presentata in sostituzione di Alberto Bourla, amministratore delegato che aveva di meglio da fare, a una specifica domanda del deputato olandese Rob Roos che ha chiesto se il vaccino Pfizer Covid è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato, ha risposto «Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza». In realtà la velocità della scienza è molto lenta e necessita di controlli che non devono essere aggirati, o si creano farmaci inutili e pericolosi. Lo stesso concetto, i cosiddetti vaccini non impediscono la trasmissione e quindi le restrizioni erano follia, è stato riconosciuto dallo stesso Bill Gates in quel di Davos. Anche Mario Giordano a Fuori dal coro ha abbondantemente dimostrato il concetto. Questa affermazione ormai è ufficiale. Dimostrare l’inefficacia dei farmaci e la loro pericolosità sarà il compito arduo della Commissione di inchiesta, ma un punto di partenza ce l’abbiamo. Sono tra i pochissimi medici che hanno segnalato dall’inizio che questi farmaci non avevano capacità di impedire di contrarre e trasmettere la malattia. Non era scritto su nessun punto della scheda tecnica che avrebbero avuto la capacità di farlo. Aver fatto questa affermazione corretta è uno dei motivi della mia radiazione. Quindi, Andrea Scanzi e David Parenzo che hanno augurato ai non inoculati di diventare poltiglia verde, di morire per la gioia di vederli morire e di avere qualcuno che sputi sulla loro pizza in quanto sciocchi malvagi che rischiavano di infettare tutti gli altri e di prolungare l’epidemia, hanno detto fesserie, sono ufficialmente tre tizi con capacità cognitive insufficienti a decifrare la scheda tecnica di un farmaco. Peccato che anche il Papa infelicemente regnante abbia affermato la stessa cosa, il vaccino è un gesto d’amore è una frase completamente priva di senso: gli impiegati del Vaticano sono stati i primi a dover farsi inoculare amorevoli farmaci in fase sperimentale con effetti collaterali sconosciuti, grazie ai quali un’epidemia che da sola si sarebbe estinta è stata resa praticamente eterna, sia grazie alle varianti selezionate dai cosiddetti vaccini, sia perché gli inoculati tridosati superati i primi 8 mesi di protezione, dal nono mese in poi si ammalano più facilmente di Covid come ha ricordato il dottor Frajese citando le riviste mediche The Lancet, The New England Journal of Medicine e Nature. Quando Draghi ha affermato che chi non si vaccina muore e fa morire ha fatto un’affermazione falsa, esattamente come il falso hanno scritto e firmato i Presidenti degli Ordini dei medici quando hanno ordinato ai colleghi di farsi iniettare per immunizzarsi farmaci che non immunizzavano. Il presidente Sergio Mattarella ha negato le libertà più elementari ai non vaccinati in quanto, evidentemente, non in grado di decifrare la scheda tecnica del farmaco. La corte Costituzionale ha dato ragione a tutti questi signori, blindando definitivamente ogni speranza di giustizia. Ingiustizia è fatta, fatta e blindata.La Commissione nasce sotto i peggiori auspici. Come scrivo ripetutamente nei miei libri bisogna combattere con quello ce si ha e si combatte per vincere. La commissione è un’anatra zoppa, ma è tutto quello che abbiamo e non è stato facile ottenerla, sia pure azzoppata. Tra i 15 componenti c’è la signora Licia Ronzulli, campione dell’obbligo di inoculazione di farmaci sperimentali con effetti collaterali spaventosi e in parte ancora ignoti, ma ci sono Claudio Borghi e Lucio Malan, come fanno notare con orrore tutte le voci allineate. La commissione non farà giustizia, è impensabile. Nessuno chiederà perdono, nessuno finirà in prigione, e non ci saranno risarcimenti ai danneggiati, e questo è atroce perché i danneggiati ne hanno un bisogno disperato, non solo per pagarsi cure e aiuti, ma anche per avere la prova che il proprio dolore valga qualcosa. Non ci saranno risarcimenti perché data la gravità di quello che è sato fatto, non basterebbe il denaro del Pil. Gli asfaltati dal regime, per usare la dizione di Max Del Papa, che fa purtroppo parte del loro numero, non avranno giustizia. L’unico tribunale che abbia mai fatto un po’ di giustizia, sia pure parziale, è stato quello di Norimberga, dopo una guerra vinta. La tragedia covid è stata mondiale e i suoi autori non hanno perso la guerra, sono sempre al comando del mondo. Siamo noi che abbiamo perso la guerra, l’abbiamo persa quando abbiamo ceduto sovranità nazionale a sempre più dubbi organismi sovranazionali, Onu, Oms, Ue, cui si è aggiunto Davos, che decidono della nostra vita, della nostra etica, del nostro diritto di uscire di casa e delle nostre guerre. Abbiamo perso la guerra quando abbiamo ceduto sovranità personale ai cosiddetti esperti a cominciare ovviamente dai medici per finire con gli esperti dei cosiddetti studi di genere, rilanciati dagli insegnanti dei nostri figli, che spiegano ai bambini che il sesso è una scelta oppure un’opinione. Abbiamo perso la guerra quando abbiamo permesso l’imbarbarimento e l’omologazione dell’informazione e dello spettacolo. Abbiamo perso la guerra quando abbiamo permesso la digitalizzazione del mondo pensando che fosse carino poter guardare in qualsiasi momento la nostra serie televisiva: senza la digitalizzazione non sarebbe stato possibile rinchiuderci in casa, senza i nostri stessi cellulari, pagati da noi, non è possibile controllarci. Abbiamo perso la guerra quando abbiamo permesso l’obbligo di vaccinazioni pediatriche su cui ci sono interessi economici enormi affidandoci a calibri come Beatrice Lorenzin e Roberto Burioni. Abbiamo perso la guerra perché il popolo non vuole una commissione.Gli editori mi confermano che i libri sulla pandemia e sulla vaccinazione non hanno mercato. Chi è stato ingannato, chi ha permesso sul proprio corpo o sul corpo del proprio figlio una pratica inutile e pericolosa, spesso non lo vuole sapere. Come spiega George Orwell, tanto più alto livello di menzogna di una società, tanto più violento è l’odio contro chi dice la verità. La commissione è un’anatra zoppa perché metà degli italiani non è andata a votare, e quando non si vota il messaggio che passa non è «vi disprezzo tutti», ma «fate pure di me quello che volete, tanto non mi interessa». Quest’anatra zoppa che abbiamo intensamente voluto e per la quale abbiamo intensamente combattuto, ha lo scopo di dire la verità. La verità sarà detta da medici estremamente preparati in Senato. Sarà detta davanti alla senatrice Ronzulli, che una volta tanto non potrà interrompere, sarà detta davanti al popolo. Lo scopo di questa commissione anatra zoppa è mettere dei paletti per cui il disastro già successo non possa succedere in futuro, perché l’Italia non aderisca al pass vaccinale europeo, perché nessuno osi più richiudere popolo, perché prima o poi sia possibile far saltare anche l’obbligo vaccinale pediatrico. La vittoria non è un cavaliere sul suo sfolgorante cavallo bianco, ma un soldatino pieno di fango e striscia verso i reticolati un centimetro alla volta. Quindi, per favore, non sparate sulla nostra anatra zoppa, è tutto quello che abbiamo e, soprattutto, forse possiamo ancora vincere.
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.






