2025-10-02
Commissione Covid, 15 sigle premono per le indagini su effetti avversi e vaccini
Finora in Aula si è affrontato solo l’inizio della pandemia, ma realtà come i comitati Ascoltami e Arbitrium chiedono di anticipare le audizioni sui danneggiati. Ok di Marco Lisei.Non vogliono che si perda altro tempo, l’attenzione della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione Covid deve occuparsi degli eventi avversi post vaccino che hanno colpito troppi italiani. Per questo, una quindicina di associazioni (altre si stanno muovendo) hanno scritto ai commissari chiedendo di anticipare le discussioni che, secondo l’attuale calendario, non sarebbero iniziate prima della metà o fine 2026. A presentare le richieste sono realtà come Arbitrium, il comitato Ascoltami, Comilva, Ali avvocati liberi, Cln, Ciatdm e altre sigle che riuniscono professionisti o semplicemente cittadini a vario titolo danneggiati dal vaccino e dalle misure emergenziali. Il presidente della commissione, il senatore di Fdi Marco Lisei, ha deciso di ascoltare le istanze della società civile, anticipando le audizioni. Si parla di tempi stretti, «confido in un paio di mesi. Le opposizioni fanno ostruzionismo su tutto, ci vogliono impedire di procedere anche su questo, ma non ci riusciranno», fa sapere Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid. È stato il partito del premier Giorgia Meloni a chiedere di aprire il tema degli effetti avversi nell’ufficio di presidenza che si è riunito due giorni fa. «Pd, M5s, l’opposizione nel suo complesso non era d’accordo, quando sentono parlare di eventi avversi subito obiettano che “non bisogna ascoltare chi parla senza fondamento scientifico”. Invece Fdi e gli altri commissari della coalizione hanno detto che è doveroso accogliere le richieste di chi si ritiene danneggiato dal vaccino Covid», spiega Buonguerrieri. Non c’era votazione, Lisei ha aperto ufficialmente il tema eventi avversi e dettato il nuovo corso delle audizioni che si alterneranno con quelle già in programma sul filone medico scientifico della (non) preparazione dell’Italia alla pandemia, dello sperpero di denaro pubblico con gli acquisti effettuati durante l’emergenza sanitaria.Un’ulteriore conferma si è avuta nell’audizione di due giorni fa del professor Massimo Antonelli, direttore del dipartimento di Scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione del Policlinico Gemelli, già componente Cts. «Ha confermato la totale impreparazione e sottovalutazione dell’Italia ad affrontare la pandemia», commenta Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fdi e componente della commissione Covid. Dopo l’allarme lanciato dall’Oms il 5 gennaio 2020, solo a marzo il Policlinico e quindi tutti gli altri ospedali «si sono attivati autonomamente per creare “percorsi sporchi e puliti”».Dopo il via libera dell’ufficio di presidenza si acquisiranno documenti, studi, fascicoli processuali ancora aperti relativamente agli eventi avversi, poi si partirà con l’ascolto delle associazioni dei danneggiati che da anni chiedono la parola. «Troppo importanti sono state le ricadute sui diritti primari, quali quelli del lavoro, della salute, della libera espressione e della mobilità che le politiche vaccinali hanno comportato nel corso degli anni pandemici e non solo», evidenzia il Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione (Comilva). L’associazione Avvocati liberi sollecita «a calendarizzare al più presto le attività di indagine in ordine alla vicenda dei cosiddetti vaccini anti Covid, in esecuzione della legge istitutiva della commissione stessa», segnalando che «è dovuto dalle istituzioni agli italiani». Arbitrium, pronto soccorso giuridico per la tutela dei diritti inviolabili, ricorda che fino ad oggi la commissione di inchiesta «si è limitata ad analizzare solo ed esclusivamente la prima fase della gestione pandemica, omettendo del tutto la trattazione della questione relativa alle misure sanitarie», quali esclusione dalla vita sociale, sportiva, di relazione, sospensione dal lavoro, vaccinazione dei sani, e relative conseguenze.Il Coordinamento internazionale associazioni per la tutela dei diritti dei minori (Ciatdm) ha scritto che occorre «affrontare con sguardo scevro da pregiudizi il percorso medico-scientifico nonché giuridico che ha condotto all’adozione di obblighi vaccinali sull’intera popolazione, compresa quella delle fasce più giovani, con limitazioni ai diritti fondamentali inedite per uno Stato di diritto, e ciò sulla scorta di dati del tutto insufficienti o, in alcuni casi, addirittura sfavorevoli in termini di costi/benefici». Anche il Comitato referendario «Per mio figlio scelgo io» ha chiesto «di fare luce sulla correttezza delle informazioni e raccomandazioni diffuse per l’età pediatrica e sulle evidenze scientifiche ad oggi documentate, che hanno riscontrato lo sviluppo di miocarditi e pericarditi negli adolescenti a seguito della vaccinazione per Covid-19». Nelle lettere inviate nei giorni scorsi il tema delle politiche sanitarie adottate è una delle questioni che si chiede di esaminare con più urgenza. «Gli auditi ci devono spiegare il perché di molte scelte, come il rifiuto di riconoscere protocolli di cure domiciliari in nome della “massima precauzione, non abbiamo abbastanza evidenze scientifiche”, e poi si sono vaccinati anche i sani con farmaci sperimentati per pochi mesi», dichiara Simona Cucchiella, presidente di Cln, il comitato di liberazione nazionale che aveva scelto questo nome provocatoriamente per la liberazione dalle politiche emergenziali. I cittadini voglio risposte, anche per una necessaria «rappacificazione sociale», se mai sarà possibile sulla questione vaccino.
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
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La Fondazione per la scuola italiana, ente non profit finanziato da privati, ha lanciato un bando da 600mila euro per sostenere le venti filiere più significative del modello di formazione tecnico-professionale 4+2. L’iniziativa è realizzata con il supporto scientifico dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire).
Con l’ultimo Decreto legge Scuola, il percorso 4+2 — che consente di conseguire il diploma in quattro anni e proseguire con due anni di specializzazione presso gli ITS Academy — è entrato a regime, affiancando i tradizionali percorsi quinquennali. Il bando è rivolto agli istituti capofila che abbiano sottoscritto un accordo di rete con gli altri soggetti della filiera. Le candidature devono essere presentate entro il 24 ottobre e saranno valutate da una commissione di esperti nominata dalla Fondazione.
La graduatoria terrà conto di diversi criteri, tra cui il numero di ore di laboratorio nelle discipline STEM e nelle imprese, la progettazione di unità didattiche interdisciplinari, la formazione specifica dei docenti, il sistema di monitoraggio, i progetti di economia circolare e quelli di internazionalizzazione. Le venti filiere vincitrici, selezionate nel limite di cinque per indirizzo e tre per regione, potranno investire i fondi per rafforzare la didattica innovativa, avviare programmi di scambio con l’estero e potenziare l’orientamento dei diplomati.
«L’obiettivo non è solo premiare i progetti più efficaci, ma diffondere buone pratiche replicabili a livello nazionale», ha spiegato il presidente della Fondazione, Stefano Simontacchi, sottolineando anche l’attenzione alle aree svantaggiate nella ripartizione dei fondi.
Secondo Francesco Manfredi, presidente di Indire, il consolidamento del modello 4+2 passa da «un accompagnamento scientifico qualificato, monitoraggi costanti e un lavoro metodologico condiviso». L’obiettivo è costruire percorsi formativi capaci di rispondere meglio alle esigenze culturali e professionali delle nuove generazioni.
Il bando si inserisce nell’accordo tra la Fondazione e Indire per l’attuazione del Piano nazionale di accompagnamento alla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale. Parallelamente, la Fondazione porta avanti il programma EduCare per sostenere singole scuole con progetti su laboratori didattici, efficientamento energetico e sicurezza infrastrutturale.
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Beppe Sala (Imagoeconomica)
Claudio Del Monaco (Ansa)