2022-09-22
La mamma di Grillo jr tartassata in aula sulla battuta spinta
La Tadjk in tribunale: «Quella notte dormivo, non sentii nulla» La parte civile incalza sui commenti volgari del figlio di Beppe.Parvin Tadjk è la mamma di Ciro Grillo e moglie del fondatore del Movimento 5 stelle. Dormiva in una casa accanto a quella nella quale si sarebbero consumati i presunti abusi sessuali denunciati dalla giovane italonorvegese e da una sua amica. Ieri mattina Tadjk ha attraversato il capannello di cronisti e telecamere senza rilasciare dichiarazioni. L’avvocato di parte civile, Dario Romano, che difende la presunta vittima insieme con Giulia Bongiorno (assente perché convalescente dopo aver avuto il Covid), ha tentato subito lo scontro, attuando una strategia che La Verità aveva anticipato nel novembre scorso: puntare su un precedente risalente a quando il figlio era sedicenne e si trovava in Nuova Zelanda per ragioni di studio. Ciro, in una scuola di Auckland, si era lasciato andare a commenti poco commendevoli in classe sulle figlie del vicepreside del Macleans college. Sembra che abbia detto in giro che, con linguaggio ancora più esplicito, se le sarebbe volute portare a letto. Sul punto, la parte civile ha fatto un lungo esame della testimone durante il quale ha sostenuto che nella chat della Nuova Zelanda (depositata agli atti del processo) ci fossero delle minacce di stupro, mentre invece per le difese la frase rivolta alle ragazze era «me le scoperei», pronunciata in inglese. La polemica ha scatenato anche un siparietto con la Corte che, dopo l’insistenza della parte civile, ha chiesto alla Tadjk quale significato desse alla frase pronunciata dal figlio. La mamma di Ciro, raccontano i legali presenti in aula, ha risposto più o meno così: «Me lo vedo mio figlio che pronuncia questa frase, che è sicuramente maleducata, triviale. Ma è una frase che ho sentito e che sento tutt’ora dire da voi uomini», con il presidente della Corte che si è quasi scusato a nome del genere maschile. Nel resto della testimonianza la donna ha confermato quanto era già agli atti: non ha sentito niente quella notte. L’avvocato Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia, ha fatto rilevare che se la madre di Ciro avesse sentito rumori provenienti dall’appartamento dei presunti abusi sarebbe senz’altro intervenuta. «Stiamo parlando di un abuso», ha precisato il legale della difesa, «che è stato descritto con urla, spinte, ribellione eccetera». «Inoltre, la finestra dell’appartamento dove si sarebbe consumata la violenza sessuale era aperta, l’hanno confermato tutti», ha aggiunto il legale di Corsiglia. «Loro erano in camere divise da un muro e quando i ragazzi rientravano bussavano per segnalare che erano rientrati. Inoltre, la colf ha detto di averli visti la mattina. Due dei ragazzi le hanno riferito che accompagnavano le ragazze e che poi sarebbero tornati a pranzo. Poi hanno pranzato tutti assieme. È stata una giornata assolutamente normale». I fatti contestati risalgono alla notte fra il 16 e il 17 luglio 2019 in Sardegna, in un appartamento del Pevero in Costa Smeralda. Secondo la Procura, l’italonorvegese e la sua amica milanese avrebbero subito gli abusi sessuali di cui sono accusati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Sul banco dei testimoni ieri hanno deposto, oltre alla madre di Ciro, anche l’amica Maria Cristina Stasia e la governante della famiglia Grillo, Rosa Marilù Avila Jimenez, che quella notte alloggiavano nello stesso appartamento della mamma di Ciro e altri testimoni, tra cui le due dipendenti della farmacia di Palau dalle quali la ragazza sostiene di aver acquistato il 18 luglio la pillola del giorno dopo. «Una delle signore partiva molto presto la mattina e alle 6 e mezzo è uscita di casa», ha riferito ancora Cuccureddu, sintetizzando la testimonianza di Stasia. La donna «ha detto di essere passata davanti alla veranda dove c’era una delle ragazze con un accappatoio e un asciugamano sulla testa e che aveva le gambe sul tavolo. Hanno incrociato gli sguardi ed era tranquilla. Stava lì, non le ha chiesto aiuto». L’orario del racconto (che ha soddisfatto la difesa dell’imputato) colloca l’episodio dopo il primo rapporto che la vittima avrebbe avuto nel bagno della casa con Corsiglia, che per il giovane era consensuale. Importante per le difese anche la testimonianza delle due farmaciste. Entrambe hanno confermato quanto avevano detto a verbale: il farmaco è stato venduto una prima volta la mattina del 18 luglio, ma la farmacista non ha escluso che a fare l’acquisto sia stato un uomo, mentre la collega che ha effettuato la vendita il 19 luglio ricorda di aver venduto il contraccettivo a una coppia. Testimonianze che per le difese non permettono di confermare il racconto della ragazza.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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