2021-07-17
Sul certificato verde l’Aula resta esclusa. E intanto sale l’isteria per i casi tra i tifosi
Il pass sarà introdotto per decreto entro fine luglio. Allarme focolai coi reparti vuoti. Silvio Brusaferro: «Il virus corre tra i ragazzi».In caso di contatto con un positivo resta l'obbligo di isolamento fino a due settimane.Lo speciale contiene due articoli.Finito quello di calcio, con la collaborazione psicologica dei virologi rockstar e del ministro Roberto Speranza (un Mancini trasandato) è cominciato il campionato Europeo di Covid. Anche qui siamo in semifinale: dopo avere battuto il Belgio, nel quartiere romano di Monteverde sono stati segnalati 16 casi di virus cinese per via delle scene di giubilo davanti al maxischermo del Clifton Pub. Si parla di focolaio, con il contagio di 91 persone nei giorni successivi, numeri che danno all'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato, l'assist per annunciare: «Sono stati giorni di pazza gioia, ne pagheremo le conseguenze». E agli ambienti scientifici per aggiungere: «Meglio preparaci a tornare in zona gialla». In Italia la variante Europei si sovrappone alla Delta e avanza su un piano inclinato, destinata a finire in porta. Se l'allarmismo è ai massimi livelli per i festeggiamenti del 2 luglio, è prevedibile che dopo la semifinale con la Spagna, la notte magica di Wembley con l'Inghilterra e soprattutto la passerella sul bus scoperto a Roma (nota come trattativa Stato-Bonucci), esploderà la psicosi Nazionale. Un identico metodo era stato utilizzato per demonizzare i festeggiamenti interisti dello scudetto, con risultati confortanti ma deludenti per le Cassandre: in giugno i contagi sono scesi ai minimi termini. Basta avere pazienza per qualche giorno, poi si avranno i dati. Nell'attesa, la spinta verso un Green pass di stampo macroniano è sempre più forte e contrasta con un'evidenza scientifica inconfutabile: grazie ai vaccini le terapie intensive degli ospedali sono vuote. Eppure il catastrofismo impera. Da Parigi Walter Ricciardi (nella dura strategia dell'Eliseo c'è lo zampino del consulente italiano) lancia anatemi: «Anche se si è vaccinati si può essere infetti, la variante Delta buca perfino il doppio ciclo vaccinale. Bisogna bloccare i voli senza se e senza ma». Ieri si è scatenato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, che ha sbandierato l'Rt come i fanatici del rigorismo europeista agitavano lo spread: «L'Rt è in crescita, è passato in una settimana da 0,66 a 0,92, fra una settimana potrebbe essere a 1,24. L'età media dei contagiati scende a 28 anni, sono in centinaia a rischio ricovero. L'evoluzione in agosto si prospetta con una crescita delle terapie intensive, è possibile che si superi il 10%. Crescono i Comuni con almeno un caso». Numeri che non presuppongono l'isteria, ma la vicenda di Monteverde - luogo noto ai più per le passeggiate in vespa di Nanni Moretti nel film Caro diario - moltiplica l'ansia collettiva diventando funzionale alla voglia matta di chiavistello della sinistra lockdown. Entro il 26 luglio si prevede la stretta: zone gialle ripristinate con ipotetico divieto di ristorazione al coperto, passaporto vaccinale obbligatorio per i trasporti a lungo raggio (in aereo e in treno) e per la partecipazione a eventi sportivi e di spettacolo, per palestre, discoteche. Il governo di Mario Draghi attuerà il giro di vite seguendo un iter sperimentato in passato: martedì sarà il tema della famosa «cabina di regia» prevista dopo il Consiglio dei ministri, con successivo Dcpm destinato a bypassare il parlamento come da cattiva abitudine di Giuseppe Conte, ereditata dal successore. Le cinque regioni a rischio sono Sicilia, Sardegna, Campania, Lazio e Veneto. Anche Abruzzo e Marche sono in bilico. Il Green pass con l'armatura rischia di sostituire nei fatti l'obbligo vaccinale, improponibile perché anticostituzionale. Matteo Renzi ha già cominciato a suonare la grancassa: «Crescono i contagi e cresceranno molto nelle prossime settimane. Ma il vaccino funziona. Dunque vacciniamoci e chiediamo al governo di avere una strategia simile a quella di Macron in Francia. Chi ha gli anticorpi entra ovunque, chi non li ha deve subire limitazioni. In zona rossa ci ritorni chi non vuole vaccinarsi». Mariastella Gelmini, ministro di Forza Italia, chiede «coesione e condivisione per definire la via italiana all'uso del green pass».Su questo tema, nel centrodestra Forza Italia è isolata. Matteo Salvini invita alla calma: «Di green pass parleremo quando e se ci sarà necessità di farlo. Chiediamo attenzione e rispetto delle regole, ma non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo. La situazione è positiva, il piano vaccinale corre. Archiviati i ritardi di Conte e Arcuri, chi vuole mettersi in sicurezza può farlo». Federico Mollicone (Fdi) è meno diplomatico: «Un governo che impone l'obbligo di un documento all'entrata dei locali? Sembra di leggere un romanzo di Aldous Huxley o George Orwell. Invece è l'Italia di Speranza, che adotta metodi liberticidi da comunismo cinese». Anche le due anime del Movimento 5 stelle sono perplesse. Sul green pass alla francese Draghi dovrà stare alla larga dal parlamento, in caso contrario l'Europeo del Covid sarebbe una disfatta.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/certificato-verde-aula-resta-esclusa-2653804171.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="liniezione-non-evita-la-quarantena-caos-sul-lasciapassare-ai-guariti" data-post-id="2653804171" data-published-at="1626461967" data-use-pagination="False"> L’iniezione non evita la quarantena. Caos sul lasciapassare ai guariti Il vaccino salva dal Covid grave, ma non dalla quarantena. Un caso tra i tanti. I genitori immunizzati di due adolescenti che hanno ricevuto la prima dose, scoprono che un loro figlio è positivo. Si aprono una serie di domande: devono fare la quarantena o possono andare a lavorare? Se disdicono la seconda dose per il figlio positivo, cosa fare per l'altro, se è negativo? Forti del loro green pass, mentre contattano il medico, cercano sul web come comportarsi. Inutile porsi tante domande. Il sito del ministero e dell'Istituto superiore di sanità hanno una sola risposta, la stessa, da marzo 2021: non c'è differenza tra l'essere vaccinati o no. Se hai un contatto con il positivo, ti liberi dopo 10 giorni con un test negativo o dopo 14 senza tampone. La regola, però, non vale per il personale sanitario che, in assenza di sintomi, può continuare a lavorare, con le dovute protezioni, anche in corsia (ma qui c'è carenza di personale). Il ministero della Salute sbandiera la necessità del green pass quasi anche per andare a prendere un gelato, è pronto a mettere l'obbligo vaccinale, si bea dei dati con quasi la metà della popolazione immunizzata, spinge per iniettare le dosi anche agli adolescenti, ma per chi ottiene il tanto agognato lasciapassare la vita non cambia, se è stato a contatto con un positivo. Tutto è fermo a marzo «quando si pensava di eradicare il virus non facendolo circolare», osserva Carlo Signorelli, ordinario di Igiene all'Università di Parma e Vita salute del San Raffaele. Oggi però «il contesto epidemiologico è cambiato - continua - si va verso una situazione endemica, in cui il virus circola perché si accetta il rischio di infezioni non gravi». Cambiando il contesto, la norma, «già disattesa, è da aggiornare». Invece viaggiamo su un'altra traiettoria e così anche i 5 passeggeri con green pass del volo Malta-Pescara atterrato con 9 positivi a bordo, sono finiti in quarantena per 14 giorni con gli altri 65. Idem per tutti i 30 arrivati da Londra con due positivi in aereo. Sono a rischio estate anche i giovani che avranno la seconda dose a fine agosto. L'essere vaccinati, l'aver ricevuto anche una sola dose, fa una differenza pratica che il ministero non riconosce a livello amministrativo. Del resto, se si dovessero aggiornare le linee guida, come succede in altri Paesi, si dovrebbe far la fatica di copiare risposte già note al mondo scientifico. La più ricorrente riguarda chi è guarito dal Covid e fa la prima dose dopo 3 mesi ed entro i 6 dalla guarigione. Le linee guida e i siti di volenterose Asl regionali si affrettano a ricordare che in queste persone basta una sola dose di vaccino, ma dopo una sola inoculazione, a questi cittadini non arriva il green pass. Discorso analogo anche per chi si trova positivo dopo la prima dose di vaccino: la seconda non è più necessaria, ma il green pass non si può scaricare. Con quarantene di 10 giorni - 14 se non si fa il test - vacanze e aperture diventano impossibili, per non parlare delle scuole a settembre. Ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, su SkyTg24, nel rassicurare i genitori delle centinaia di ragazzi praticamente asintomatici in quarantena in varie parti del mondo dove sono in vacanza, ha finalmente dichiarato che «se dopo un tampone una persone con ciclo vaccinale completato è negativa, deve essere libera, e a livello europeo dobbiamo sbrigarci». Basterebbe darsi una mossa anche solo in Italia e aggiornare le linee guida per chi è vaccinato o guarito. Non servono task force o sforzi sovrumani. Basta farsi un giro nei siti istituzionali di altri Paesi. In America, per i vaccinati, non solo non è prevista la quarantena, ma non si richiede nemmeno il test perché il rischio di trasmissione è basso, negli immunizzati. In Inghilterra, da agosto, prevedono di evitare la quarantena per i vaccinati e gli under 18 che hanno avuto contatto con un positivo.