2024-06-05
Centinaia di migliaia di clandestini fatti entrare in Italia come regolari
Alle centinaia di richieste di ingresso su domanda delle imprese, formulate ai sensi del decreto flussi, non corrispondono altrettanti contratti stipulati. Il picco di questa anomalia è in Campania. La Meloni consegna il dossier al procuratore nazionale antimafia. Ieri pomeriggio, quando ho letto la relazione che il premier ha tenuto in Consiglio dei ministri, sono saltato sulla sedia. Nella mia carriera ne ho viste tante e mi sono occupato di un’infinità di truffe e mascalzonate, ma quella denunciata da Giorgia Meloni ieri, prima davanti al procuratore nazionale antimafia e poi a Palazzo Chigi, di fronte ai responsabili dei vari dicasteri, le supera tutte. In breve, il gruppo tecnico che agisce presso la presidenza del Consiglio e in collaborazione con i ministeri dell’Interno, degli Esteri, del Lavoro, dell’Agricoltura e del Turismo, si è accorto che qualche cosa nel decreto flussi che regola l’immigrazione regolare non funzionava. A fronte di centinaia di migliaia di richieste di ingresso in Italia su richiesta di imprese che dichiaravano di avere un lavoro da offrire allo straniero, alla fine risultavano molti meno contratti stipulati. Non stiamo parlando di uno scarto di poche unità e nemmeno di qualche migliaio di differenza, ma di decine se non centinaia di migliaia. In pratica: in Italia negli ultimi anni abbiamo registrato un flusso migratorio apparentemente regolare che, in realtà, era costituito non da persone che sarebbero state impiegate in agricoltura, nel turismo, nell’edilizia oppure nell’industria, ma da extracomunitari che, una volta entrati in Italia, non avrebbero avuto alcun posto né reddito. Una truffa, una presa in giro nei confronti dello Stato. Un fenomeno che, evidentemente, è gestito dalla mafie che, come nel caso del Superbonus (e in parte del reddito di cittadinanza), hanno trovato il modo per aggirare il sistema e dar vita ad attività criminali.I dati che Giorgia Meloni ha portato al procuratore antimafia Giovanni Melillo e che poi ha ribadito in Consiglio dei ministri, non lasciano spazio a dubbi. La camorra e forse anche altre associazioni criminali si sono infilate in quello che si è rivelato un business: far arrivare dal Bangladesh centinaia di migliaia di immigrati fingendo che, per loro, fosse pronto un lavoro, incassando decine di migliaia di euro in cambio di un ingresso comodo, senza barconi e senza rischi. Come tutto ciò sia stato possibile e di quali coperture abbiano goduto le organizzazioni malavitose lo spiegheranno i magistrati. Ma una cosa è certa: il fenomeno ha riguardato in misura maggiore la Campania, ossia la Regione dove è più alta la disoccupazione e dove vi era la più ampia richiesta di sussidi per i disoccupati sotto forma di reddito di cittadinanza. Un vero controsenso, con tante richieste di permessi di lavoro e con altrettante richieste di aiuti economici a causa della mancanza di lavoro.Secondo le statistiche prodotte dal presidente del Consiglio, nel 2022 il totale delle domande del decreto flussi per lavori stagionali ha sfiorato quota 200.000: 192.265 per l’esattezza. E nel 2023 si è arrivati a 282.176 domande, diventate 336.508 quest’anno. La Campania ha richiesto contratti per 89.000 persone nel 2022, 157.000 l’anno scorso e 123.000 quest’anno, cioè cinque volte i lavoratori occupabili in Puglia, in Sicilia o in Veneto. Stessa storia per quelli non stagionali: 49.000 nel 2022, 137.000 nel 2023 e 86.000 quest’anno. In pratica, leggendo questi dati, si capisce che la Campania assorbe poco meno della metà dei lavoratori richiesti con il decreto flussi.Però, poi, basta girare pagina e leggere quanti siano i contratti di lavoro effettivamente stipulati rispetto ai visti d’ingresso richiesti e si scopre il trucco, anzi la truffa. In Liguria, Trentino e Friuli Venezia-Giulia, l’assorbimento si aggira intorno all’80%, in Sardegna, Emilia-Romagna, Piemonte e Valle d’Aosta siamo al 70%, in Umbria, Toscana, Marche e Abruzzo si arriva al 60% e poi ci sono Veneto, Lazio e Lombardia intorno al 50-40%. E le altre Regioni? Beh, lasciamo perdere Puglia, Sicilia, Basilicata e Molise che stanno sopra il 30% e la Calabria che sta al 20%. La Campania ha una percentuale che è pari al 2,8%. In pratica, a Napoli e dintorni si richiedono decine e a volte centinaia di migliaia di lavoratori ma poi, quando questi arrivano, nessuno trova un’assunzione. Ad aspettarli c’è la criminalità, la stessa che ha organizzato l’operazione per sfruttare la legge.Ufficialmente questi stranieri sono in regola e non sono da considerare clandestini, richiedenti asilo o altro. Ma un secondo dopo aver toccato il suolo patrio, fanno quello che fanno tutti: finiscono a ingrossare le fila degli irregolari e anche della manovalanza al soldo delle associazioni a delinquere.
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