2019-07-04
C’è pure la Colombia nel futuro di Alitalia. Di Maio: «Su Atlantia nessun pregiudizio»
Il vicepremier cita Avianca e dice: «Entro il 15 si chiude. Con Delta, Mef e Fs, manifestazioni da Toto, Lotito ed Efromovich».L'ultimo asso nella manica che il vicepremier Luigi Di Maio ha per salvare Alitalia si chiama German Efromovich, primo azionista della compagnia aerea colombiana Avianca.È purtroppo chiaro a tutti che, giunti al quarto rinvio per la presentazione delle offerte, il governo entro il 15 luglio debba trovare una soluzione definitiva. «Il 15 luglio si chiude», ha detto Di Maio ieri al vertice su Alitalia al ministero dello Sviluppo economico alla presenza dei commissari straordinari della società e dei sindacati, «chi vuole presentare manifestazioni di interesse lo deve fare adesso e uscire allo scoperto. E deve essere chiaro che la vicenda Alitalia non è una vicenda politica, ma un'operazione di mercato. Quindi chi vuole manifestarsi ed uscire allo scoperto lo faccia e non pensi di usare altre leve. Non esistono pregiudizi, ma non si accettano ricatti», ha ribadito Di Maio.Il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier sa benissimo che se non arriverà una manifestazione di interesse concreta entro il 15 luglio la partita su Alitalia sarà persa. «Fs ha circa al 35%», ha ricordato Di Maio, «Delta tra il 10% e il 15%, il Mef attorno al 15%, lievemente superiore a Delta. La somma che dovrà essere restituita dalla gestione commissariale al Mef subito dopo potrà essere investita», ha spiegato il vicepremier. Per ora, ha aggiunto il ministro, sono arrivate «manifestazioni ufficiali d'interesse di Carlo Toto, Claudio Lotito, German Efromovich. In questi ultimi giorni è possibile siano pervenuti altri interessamenti».Ad ogni modo Delta potrebbe aumentare nel tempo la sua partecipazione in Alitalia. «Il lasso di tempo passato è stato necessario per Ferrovie per sondare alleati e soluzioni finanziarie», ha detto il vicepremier secondo quanto riportano fonti sindacali secondo cui la speranza di Di Maio sarebbe quella che gli americani possano in futuro investire ancora di più sulla nostra compagnia di bandiera. Sempre secondo fonti sindacali con cui avrebbe parlato il vicepremier e che hanno partecipato all'incontro di ieri, inoltre, a oggi le risorse messe in campo dai pretendenti di Alitalia - Mef, Fs e Delta - sono di circa un miliardo di euro, che, ribadisce Di Maio, è il minimo soddisfacente.Tra i nuovi potenziali soci sì è ad esempio parlato tanto del coinvolgimento di Atlantia nel capitale sociale di Alitalia. Di Maio aveva anche sottolineato in passato che inserire la compagnia del gruppo Benetton nella compagine azionaria di Alitalia sarebbe stato un errore perché, una volta revocata la concessione autostradale al gruppo, l'ex compagnia di bandiera avrebbe avuto un socio particolarmente debole. Sul tema è anche intervenuto ieri il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in un'intervista a Radio anch'io su Rai Radio 1. Atlantia «non usi il dossier Alitalia come ricatto», ha detto.Fatto sta che ieri Di Maio ha ribadito che da parte di Atlantia non è mai arrivata una formale manifestazione di interesse. «Da Atlantia non abbiamo alcun atto formale, non ha presentato alcuna manifestazione di interesse all'attenzione di Fs per Alitalia», ha detto ieri durante l'incontro al Mise. «Voler stare da soli è una scelta sbagliata», ha detto ieri Fabrizio Palenzona, presidente di Assaeroporti, a margine della tavola rotonda «La capacità aeroportuale», parlando dell'ipotetico ruolo di Atlantia nella trattativa per il salvataggio di Alitalia. «Nell'ambito di questa scelta sbagliata ci poteva essere un partner con spalle pesanti che aveva l'esperienza e la capacità di assicurare una gestione più efficace del sistema ed è stato allontanato dal tavolo. Secondo me è una stupidaggine», ha sottolineato Palenzona.Di certo il tempo stringe. Secondo fonti interpellate dall'agenzia Mf Dowjones, al 30 giugno sarebbero rimasti 435 milioni di euro nella cassa di Alitalia, più 100 di fondo deposito.La situazione preoccupa sempre di più i sindacati, presenti ieri all'incontro con Di Maio. Su Alitalia «occorrono risposte chiare sugli investimenti, sulle rotte e soprattutto sulla tutela del personale», ha detto Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl. «I tempi si stanno allungando troppo. Se il 15 luglio si intende davvero chiudere il cerchio sulle offerte vincolanti, bisogna conoscere bene quali sono le differenze tra le tre offerte pervenute, il piano industriale e come si intende rilanciare la nostra compagnia di bandiera», ha detto.«Ci aspetteremmo a luglio un nuovo incontro su Alitalia per avviare un confronto serio sul piano industriale», ha aggiunto ieri Maurizio Landini, segretario generale della Cgil presente al tavolo al Mise. «Non va bene quello che si legge sulla stampa», ha aggiunto il sindacalista spiegando che «per noi, come si è già detto, oltre a zero esuberi e nessun taglio dei contratti serve capire che piano industriale stanno mettendo in piedi che non può essere di tagli di flotta», ha concluso.
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