2021-08-09
A Cava dei Tirreni il sindaco amico di De Luca sta devastando un bosco. E gli ambientalisti tacciono
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Parco Ludico Croce a Cava dei Tirreni
Nel comune in provincia di Salerno stanno distruggendo un parco di castagni, con il benestare della soprintendenza e il silenzio dell'associazioni ambientaliste. I cittadini hanno presentato un esposto in procura. «La terra rimossa serve a coprire la discarica di Cannetiello».Uno splendido bosco di castagni devastato dalle ruspe, con la complicità di una giunta di centrosinistra e nel più totale silenzio delle associazioni ambientaliste. E' quello che sta succedendo a Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno dove ogni giorno continuano a scavare e a deturpare il paesaggio. Stiamo parlando di disboscamento di centinaia di alberi di castagno e di rimozione di una rilevante quantità di terreno. Il cartello posto all'inizio del cantiere recita 'Scavo per parco ludico naturalistico Croce'. Fine lavori 31 luglio 2021. Uno scavo a distanza di quasi 12 anni. In tutto questo tempo i proponenti non sono stati in grado di implementare un progetto che ha visto il coinvolgimento di una conferenza dei servizi e persino il parere favorevole di Italia Nostra. Tanto che i cittadini hanno deciso di presentare un esposto in procura contro le politiche di Tiziano Servalli, sindaco della città, sostenuto dal Partito democratico e considerato molto vicino al governatore della regione Campania Vincenzo De Luca. La storia ha ormai quasi vent'anni. Si tratta infatti di un vecchio progetto presentato nel 2004 con il nome di Parco Ludico Naturalistico che fu approvato in via definitiva nel 2009 con la vecchia amministrazione Gravagnuolo. Il piano è rimasto inapplicato per 12 anni, anche se nell'ultimo decennio è stata costruita una struttura in cemento. E' riemerso però con l'amministrazione Servalli quando è stata definita un'area destinata a 'Parco Ludico Naturalistico', per di più modificando la vocazione agricola-boschiva dell'area. Così nel 2010 il comune di Cava de' Tirreni ha rilasciato il titolo edilizio per la realizzazione di una struttura ricettiva alla società Altobello Costruzioni. La superficie coperta – come si legge nell'esposto - «è pari a circa mq 1326.00 per cui circa 450 mq a piano con un volume pari a 4.376.00 mc. La superficie del parco è di 415.126 mq di cui ben 409.626 ricadono in zona tutelata. E, vista le dimensioni dell'area di sedime del fabbricato dotato di piano interrato destinato a garage e centro benessere di circa 450.00 mq, per l'esecuzione dell'opera si dovrà procedere all'eliminazione di centinaia di ceppaie di castagno, in quanto come detto primo, l'area allo stato risulta essere costituito da un bosco». Anche la soprintendenza di Salerno non ha mosso rilievi. E anzi, scrivono i ricorrenti, «ha manifestato la sua completa illogicità nel valutare con parametri nettamente contrapposti questa procedura, dal momento che al contrario per tutte le altre procedure, anche meno rilevanti, ha usato criteri di assoluto rigore. La valutazione infatti avrebbe dovuto essere quella della tutela paesaggistica riferita all'aspetto visibile del territorio e per tale giudicata in maniera imparziale ed univoca. In tal senso la Convenzione europea sul paesaggio, nonché il Codice Ambientale forniscono una definizione di paesaggio imperniata sull'elemento della percezione e del significato identitario della porzione di territorio considerata». Insomma non si potrebbe assolutamente costruire nella zona. Per di più il terreno dello scavo «attualmente viene smaltito presso il sito denominato " Cannetiello" posto a pochi metri dall'area interessata dove è in corso una bonifica ambientale». La terra rimossa, infatti, serve a coprire la discarica di Cannetiello. «Terra vergine e pregiata per rivitalizzare una discarica di immondizia distruggendo un bosco» dicono i cittadini. Chi vive vicino al parco sa di avere un territorio vincolato sia dal punto di vista paesaggistico che idrogeologico. Le nuove costruzioni, così come le ristrutturazioni sono soggette ai pareri specifici prima della commissione locale del paesaggio e poi della soprintendenza. Mai nessuno si era spinto così oltre. Sarebbero migliaia i casi analizzati dalla Soprintendenza dove sono stati espressi pareri negativi esaltando le bellezze naturalistiche presenti sul territorio. Mentre in questo caso è stato valutato compatibile la realizzazione in un bosco di una struttura enorme dove sono state distrutte centinaia di ceppaie di castagno. Lo scandalo maggiore è rappresentato dalla disparità di valutazioni che riguarda la procedura dell'ultimo condono edilizio Legge 326/03 non attuabile a Cava de' Tirreni nelle zone vincolate paesaggisticamente e che sta causando migliaia di abbattimenti di immobili residenziali sul territorio. Ebbene la domanda è : cosa cambia tra una struttura ricettiva e un immobile oggetto di condono ? Perché una viene riconosciuta la compatibilità paesaggistica e per le altre no?
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(Totaleu)
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