
(...) sperato che lei portasse un contributo importante nel rimettere diritto questo mondo al contrario, ecco, le confesso che siamo rimasti delusi nel vederla ricorrere a una raffica di querele contro chi l’aveva attaccata. Proprio così: dalle raffiche di mitra alle raffiche di querele. Non ce l’aspettavamo: pensavamo che un generale dei parà, un comandante degli incursori, un militare abituato alle battaglie, sapesse affrontare i suoi avversari senza mettersi al riparo dei bolli in tribunale, come un Renzi qualsiasi. Invece.
Invece lei l’ha fatto. Ha scelto un avvocato di grido, Massimiliano Manzo, principe del foro di Firenze, e gli ha fatto inviare citazioni a pioggia. Fra i primi raggiunti l’onorevole Pier Luigi Bersani, che le aveva dato del «coglione» e un (per ora anonimo) utente di X (la ex Twitter) che l’aveva criticata in un post. Ora, si capisce, gli attacchi fanno male. Danno fastidio. E dal punto di vista formale non c’è nulla da eccepire sul suo diritto di denunciare e farsi risarcire. Ma ci resta la delusione: speravamo infatti che la sua battaglia portasse frutti un po’ diversi dalla bega in tribunale. Speravamo che ci portasse a una maggiore libertà di poter parlare e pensare. Per questo abbiamo contestato il ministro Crosetto che l’ha rimossa subito dopo l’uscita del libro. Per questo abbiamo difeso il suo diritto di scrivere parole forti. Per questo abbiamo contrastato chi, da quelle parole, si è sentito offeso. Per questo abbiamo irriso chi raccoglieva firme per farla tacere. E tutto questo per permetterle di querelare Bersani e mister X in tribunale?
Che tristezza. Le scriviamo questa cartolina con affetto perché abbiamo letto davvero e apprezzato il suo libro. E perché credevamo che lei potesse interpretare i sentimenti di un certo popolo che si aspetta un cambiamento vero in questo Paese. Ci aveva affascinato l’uomo di sani principi, il militare senza paura, capace di parlare chiaro su immigrazione, sicurezza, ambientalismo, famiglia e gay. Possibile che ora il soldato che ha affrontato a viso aperto le pallottole dei terroristi in Somalia e Iraq abbia bisogno di ripararsi dietro un avvocatone per una parolaccia sparata da Bersani?
Le confesso che qualche perplessità ci era già venuta: dopo l’esordio roboante, infatti l’abbiamo vista in tv battere rapidamente in ritirata, perdendo talk dopo talk la sua carica dirompente, innestando mille retromarce, cospargendo di borotalco e prudenza le affermazioni taglienti del Mondo al contrario. Avevamo letto le sue parole rivoluzionarie e ci siamo ritrovati i suoi toni quasi democristiani. Avevamo incontrato un duro combattente da trincea e ci siamo ritrovati le patinate fotografie su Chi. Avevamo trovato un simbolo della libertà di linguaggio e ci siamo ritrovati uno che fa querele a raffica. Ci permetta di essere un po’ perplessi. Se tutto ciò era solo per vendere tante copie del libro, poteva dircelo.






