2024-07-29
Caro Mattarella, alfiere dei diritti a giorni alterni
Giammarco Tamberi e Sergio Mattarella (Ansa)
Caro presidente Mattarella, oso scriverle questa umile cartolina perché ho scoperto che lei ormai è diventato un supereroe. Me ne sono accorto leggendo le sempre misurate cronache dei nostri colleghi: lei infatti «vola alto come Tamberi», sopporta «senza défaillance tour de force che lascerebbero senza fiato un ragazzo», ha «i bioritmi alle stelle», «un’attenzione e una sensibilità uniche», «mai una parola fuori posto» e anche se non lo sa ha già «vinto il primo oro all’Olimpiade». Pare che qualche sobrio collega l’abbia vista anche eccellere nel lancio del giavellotto, brillare nella ginnastica ritmica e soprattutto camminare sulle acque della Senna. Però non lo dicono, perché sono timidi. In compenso consumano l’intera riserva salivare ogni volta che lei apre bocca. L’altro giorno, per dire, lei ha parlato degli studi sull’invecchiamento dicendo che «è una disciplina che mi riguarda personalmente», e tutti giù a darsi di gomito: ma come è spiritoso il presidente, com’è ironico, ma quanto fa ridere. Il Corriere ha parlato addirittura di «battute gigionesche». Ovvio: non solo lei ormai vola più in alto di Tamberi, regala anche sorrisi più di Checco Zalone. Noi ovviamente siamo entusiasti di avere per quattordici anni al Quirinale un supereroe come lei, anzi già che ci siamo quasi quasi proponiamo anche un terzo mandato, un quarto, un’elezione a vita, in modo da salvaguardare fino in fondo la democrazia, come piace fare a lei. Ci chiediamo soltanto se si potesse togliere quella funzione per cui il supereroe che è in lei entra in azione a intermittenza.Ricorda per esempio Superpippo quando finiva le arachidi e tornava a essere il solito Pippo? O Paperinik che tornava il solito Paperino? Ecco lei è così: se c’è da difendere un giornalista aggredito da CasaPound diventa supereroe; se c’è da difendere un giornalista aggredito da qualche islamico violento o qualche occupatore di case rom, invece il supereroe sparisce. Se c’è da prendersela con i poliziotti che alzano le mani contro un corteo di studenti, lei diventa supereroe; se c’è da prendersela con i centri sociali che sfasciano la testa ai poliziotti, il supereroe sparisce. Se c’è da difendere la libertà di circolazione da chi vuole difendere i confini dall’invasione di stranieri, lei diventa supereroe e paladino dei diritti; se c’è da difendere la libertà di circolazione di chi non si vuol vaccinare, il supereroe scompare. E i diritti vanno a farsi benedire. Lei è un supereroe double face.Anzi, a corrente alternata, come l’albero di Natale. Ora si accende, ora si spegne. Picchia sugli amici di Putin epperò poi è pappa e ciccia con Lula, grande amico di Putin. Dovrebbe essere il massimo rappresentante della sovranità italiana, eppure vuole «consacrare la sovranità europea». È un paladino del Parlamento, però si oppone alla commissione d’inchiesta sul Covid perché «l’attività del Parlamento non si deve sovrapporre a quella della magistratura» (come se le commissioni d’inchiesta su mafia, P2, terrorismo, etc non fossero mai esistite). Sarà pur vero come dicono i suoi sempre misurati cantori che lei «non sbaglia mai una parola». Però ogni tanto ne perde qualcuna. Ed è per questo che, sommessamente, mi sono permesso di scriverle. Perché anche noi vorremmo qualche volta vedere arrivare in nostro aiuto un supereroe. E non un presidente sotto forma di Pippo (con la o, mi raccomando).
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