2023-09-04
Caro Figliuolo, gli alluvionati stanno aspettando
Francesco Paolo Figliuolo (Imagoeconomica)
Caro generale Figliuolo, le scrivo questa cartolina con un po’ di apprensione: lei ha confessato di essere un «impulsivo», «permaloso», che si lascia andare spesso a «scatti d’ira». Perciò temo di venire infilzato dalla sua penna d’alpino. Ma non posso fare a meno di chiederle quando le sia sorta questa difficoltà nel fissare le date. Mi riferisco, come può immaginare, alle sue parole sui soldi per l’Emilia-Romagna.Lei, in quanto commissario post alluvione, dovrebbe avere tutto chiarissimo, tempi compresi. Invece ha dichiarato: «Inutile che adesso venga a dare date. Non abbiamo date perché dobbiamo mettere a punto procedure e piattaforme». Credo che nel sentirla gli alluvionati abbiano pensato di mettere a punto loro una piattaforma. Ma solo per buttare lei, benedetto Figliuolo, in fondo all’Adriatico.Li perdoni, ma sa: quelli che perdono tutto, a volte, hanno «scatti d’ira» quasi come i generali degli alpini. Noi, più pacatamente, cerchiamo di capire quando le sia venuta questa allergia per le date. Perché ricordavamo un Figliuolo tutto diverso. Quando era commissario per la campagna vaccinale, per dire, sparava date a raffiche. Ogni momento. Erano passati pochi giorni dal suo insediamento, 13 marzo 2021, e lei già proclamava: «Entro l’estate tutti vaccinati». Poi il 25 maggio 2021: «A settembre tutti vaccinati». E il 5 novembre 2021: «Entro Natale tutti vaccinati». Si dava obiettivi ambiziosi, a quei tempi: «Basta buttare dosi, vaccineremo il primo che passa», diceva. Lei voleva vaccinare ovunque: a casa, a scuola, in ufficio, in vacanza. E ogni volta fissava una data: «Dal 16 dicembre 2021 vaccineremo i bambini. 500.000 dosi al giorno fino a Natale». Ora mi chiedo: dove è finita tutta quella sua baldanza? Come mai nel distribuire i soldi è tanto più lento che nel distribuire vaccini?Lei dirà: i vaccini servivano per sopravvivere. Ma i soldi forse no? Le ricordo, per altro, che sull’efficacia dei vaccini lei stesso ebbe a esprimere qualche dubbio. Se lo ricorda? 16 aprile 2021, era in Piemonte, con il governatore Cirio di fianco. «Mai nella storia dell’uomo», disse, «decine di milioni di dosi di vaccino sono state somministrate senza saperne esattamente l’esito». Voce dal sen fuggita? Confessione improvvisa? Chi lo sa. Resta il fatto che se lei distribuisse i soldi con la rapidità con cui distribuiva i sieri, beh, l’esito sarebbe assai più certo. Di effetti avversi se ne riscontrerebbero pochi. Perché non lo fa?Mi chiedo per altro a che serva tutta la sua passione per la logistica se poi le ci vuole tanto tempo per trasportare del semplice denaro. Lei ha detto addirittura che trova la logistica «romantica». E la logistica dei quattrini per chi ha bisogno, invece, le fa schifo? In un memorabile libro intervista a Beppe Severgnini, ha spiegato che, oltre che «impulsivo» e «permaloso», si ritiene anche «vanitoso», «egocentrico» e che ha «una certa considerazione» di sé stesso. Ebbene: dove sono finiti oggi questa sua vanità e questa sua «certa considerazione» di sé stesso? Sotto gli stivali militari? Nascosti in fureria? «Quando gli elementi vanno a posto», ha confessato, «mi sembra di ascoltare la musica». Chissà se adesso, dopo questa sua ultima uscita, riesce ancora a sentire la musica. O soltanto le pernacchie.