2025-09-08
Caro Decaro, lei la politica la fa solo con certa gente...
Caro Antonio Decaro, le scrivo questa cartolina per confortarla: so che le è costato tanto accettare la candidatura alla presidenza della Regione Puglia. Ma come?, dico io. Uno come lei, con il suo curriculum democratico, accetta di lasciare le istituzioni europee (nelle quali era stato democraticamente eletto per restarci cinque anni), e non le lasciano nemmeno democraticamente scegliere chi si candida in Regione negli altri partiti? Come si permettono? Avs ha addirittura deciso di candidare Nichi Vendola contro la sua volontà. E se tanto mi dà tanto scommetto che pure altri partiti hanno compilato le liste senza prima chiedere il permesso a lei. Ma le pare? Come osano? Che democrazia è mai quella in cui si candida chi vuole anziché chi piace a lei?Per fortuna, democraticamente parlando, è riuscito a far fuori il suo amico nonché compagno di tante battaglie Michele Emiliano. Anche perché quello screanzato aveva osato raccontare di averla portata dalla sorella di un boss mafioso. Lei aveva negato, poi erano spuntate le foto, ma insomma, si sa, che certe visite si fanno ma non si dicono. Per cui: Emiliano out. Invece con Vendola non ce l’ha fatta: Nichi si candiderà «per spirito di servizio», anche se solo per qualche mese, in attesa di trasferirsi al Parlamento nazionale, in modo da non darle troppa ombra. Il famoso spirito di servizio a scadenza, come lo yogurt. Ma intanto si sa che, da quelle parti, siete abituati a chiedere i voti degli elettori per una cosa per poi farne subito un’altra: non ha fatto così anche lei con il Parlamento Ue?Comunque leggevo i giornali in queste ore e capivo il suo enorme tormento nell’accettare questa candidatura. La descrivono come «riluttante», «recalcitrante», «sofferente», addirittura «piangente», «costretto a candidarsi» ma col «dolore» nel cuore. E così volevo esserle vicino: non è facile, in effetti, sopportare certe «costrizioni», come quello a candidarsi a governatore della Puglia, e soprattutto certe umiliazioni, come quella di non poter scegliere tutti i candidati al Consiglio regionale di maggioranza e (perché no?) di opposizione. Che poi, a dirla tutta, quel Vendola lì, non era quello che ridacchiava al telefono sui morti dell’Ilva? Si capisce che non vale nulla: se uno deve fare una figuraccia, infatti, non la fa al telefono. Va a farla di persona. Come lei con la moglie del boss.Barese, 55 anni compiuti a luglio, figlio di un assessore socialista, laurea in ingegneria civile, già impiegato all’Anas, lei entra nel palazzo come assessore tecnico proprio di Emiliano, nel 2004. Da quel momento si innamora della politica: prima pippocivatiano poi renziano quindi riformista, in consiglio regionale nel 2010, in Parlamento nel 2013, quindi sindaco dal 2014 al 2024 e infine europarlamentare. Ha lasciato Bari in mezzo alle polemiche: un suo assessore rimosso dopo l’inchiesta per truffa aggravata, la bufera sulla municipalità dei trasporti, una consigliera arrestata per voto di scambio. Lei ne è uscito immacolato, ha fatto il pieno di voti e ora torna indietro. Dicono addirittura che sogni di fare le scarpe alla Schlein. Nel frattempo, come la segretaria, ha scritto un libro. Titolo: Fare politica insieme alle persone. Ora si consiglia ristampa con titolo aggiornato: Fare politica insieme alle persone (purché il cognome non inizi per E. o per V.).
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