2025-09-05
Cardinale Müller: «Con Trump sta tornando la legge naturale»
Nel suo intervento alle «Tavole di Assisi», il cardinal Gerhard Ludwig Müller sferza l’Uk: «Anche Adolf Hitler rinchiudeva chi pregava per i perseguitati». Ai fedeli: «Riconosciuti i diritti inalienabili, una cooperazione tra Stato e Chiesa è possibile. Ma se c’è conflitto, si ubbidisce a Dio».«I cattolici devono essere grati all’amministrazione Trump, grazie alla quale la legge morale naturale è tornata a fondamento dall’azione statale». È una presa di posizione piuttosto netta, quella espressa dal cardinale Gerhard Ludwig Müller nel suo intervento alle «Tavole di Assisi» (Tavolediassisi.it), la due giorni dei cristiani conservatori promossa da Simone Pillon e realizzata nella città umbra questo fine settimana - precisamente alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, presso il Cenacolo francescano - con la partnership anche della Verità, e che vedrà la partecipazione, tra gli altri illustri ospiti (quali Rod Dreher, Roberto Vannacci, Costanza Miriano), del nostro vicedirettore Francesco Borgonovo. Diversamente da quanto sperato, a causa di concomitanti impegni in Polonia, il porporato tedesco, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede, non è fisicamente presente al fine settimana.Tuttavia, come indica anche il programma della manifestazione, ha comunque voluto inviare alle centinaia di partecipanti un videomessaggio tutt’altro che tiepido o scontato. In un discorso d’una decina di minuti, infatti, Müller ha inteso toccare numerosi tasti rilevanti. In primis, quello del ruolo della Chiesa «istituzione visibile e sacramentale, inseparabile da Cristo come suo capo», la quale, pur «assolutamente indipendente da qualsiasi potere secolare», può comunque trovare una «cooperazione fruttuosa con lo Stato, ad esempio nei settori dell’educazione e della formazione e nelle istituzioni sociali e caritatevoli», se «lo Stato adempie il suo mandato di servire il bene comune della società, e se il potere statale riconosce i diritti umani inalienabili come base e limite delle sue azioni nei rami esecutivo, legislativo e giudiziario».Questa «cooperazione fruttuosa», purtroppo, non è sempre stata possibile; e per evidenziarlo, il cardinale ha richiamato la «storia recente delle ideologie atee». In particolare, nel messaggio inviato alle «Tavole di Assisi», il porporato si è voluto soffermare sull’esperienza del regime nazionalsocialista di Adolf Hitler, nel corso del quale «i nazisti sapevano in coscienza che uccidere persone innocenti è un crimine davanti a Dio agli uomini, ma hanno intorpidito la loro coscienza con la loro ideologia razziale, sostenendo che gli ebrei e gli altri popoli non erano pienamente umani - e che quindi la legge non uccidere, iscritta nel cuore di ogni essere razionale, in quel caso non si applicava». «Allo stesso modo», ha proseguito Müller, gli ideologi abortisti «sanno che il bambino nel grembo materno è un essere umano, una persona, che non può essere ucciso, ma per nascondere il crimine sostengono che i bambini nel grembo materno non sono ancora pienamente umani e possono quindi essere uccisi se necessario».Un accostamento non lieve che il cardinale ha rilanciato anche per quanto riguarda gli arresti che si fanno, in Inghilterra, a quanti pregano in prossimità delle cliniche abortiste; arresti che ricordano, ha sottolineato, la vicenda del beato Bernhard Lichtenberg, il quale «morì sotto custodia della Gestapo nel 1943, semplicemente per aver pregato nel Duomo di Berlino per gli ebrei perseguitati e altri perseguitati». Fatto un duro richiamo anche all’ideologia gender e al cosiddetto cambio di sesso («spinge a una miseria fisica e a una sofferenza per tutta la vita»), il cardinale - tornando a quanto si diceva in apertura, - ha elogiato l’operato di Donald Trump, schieratosi appunto contro l’ideologia gender più volte, cosa che ha rimesso «la legge morale naturale nuovamente a fondamento dell’azione statale».Infine, citando un recente discorso di Papa Leone XIV, Müller ha sottolineato «che la coscienza dei politici cattolici non può essere divisa in una sfera privata - in cui obbediscono a Dio e secondo gli insegnamenti della Chiesa - e una sfera pubblica in cui seguono la logica dei giochi di potere dei loro partiti, come era l’uso nel Partito democratico». Parole certamente collegate alla politica americana, ma valide anche a latitudini più prossime alla nostra: chi ha orecchi per intendere, intenda. Prima di salutare i partecipanti alle «Tavole di Assisi», il cardinale tedesco ha ricordato quale deve essere l’impegno dei cattolici in politica: «Cooperare alla costruzione di una comunità giusta, libera, sociale e solidale tra il nostro popolo e la nostra comunità globale delle Nazioni, come il Concilio Vaticano II lo ha descritto nella Gaudium et Spes, con l’insegnamento sociale della Chiesa fin dai tempi di Papa Leone XIII». Insomma, ha aggiunto il porporato, la priorità è quella di seguire «le parole di Gesù» rendendo «a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». E quando vi fosse un conflitto tra autorità statale e coscienza religiosa, ha concluso Müller, «si applica l’interpretazione autentica di questa parola di Gesù da parte della Suprema autorità magisteriale di San Pietro davanti al Sinedrio. Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini».
Ecco Edicola Verità, la rassegna stampa del 5 settembre con Carlo Cambi