2024-02-19
Cara Bonino, la sua caccia alla poltrona ora fa ridere
Emma Bonino e Pierferdinando Casini (Ansa)
Cara Emma Bonino, le scrivo questa cartolina perché so che per lei questa è una settimana importante: sabato infatti si svolge a Roma la convention che lancerà la sua lista «Stati Uniti d’Europa». Del resto lo sappiamo che questa è la sua nuova fissa: prima l’aborto, poi l’eutanasia, ora il turboeuropeismo. Tutte battaglie che hanno una cosa in comune: fanno vivere lei e ammazzano noi. Ho letto però che la preparazione del raduno è piuttosto complicata: Renzi accetta l’invito, Calenda no, e il suo partito già di per sé non oceanico si spacca in tre. Così a me è venuto un dubbio: ma come si fa a sognare di unire l’Europa se non si riesce a unire Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi? Con rispetto parlando: non le sembra esagerato quel titolo: Stati Uniti d’Europa? Non era più credibile: Stati divisi d’Europa? Oppure: Stati litigarelli d’Europa? Oppure il più realistico: una poltrona vo’ cercando (come sempre)?La sua carriera parla chiaro: lei è stata eletta ora con il centrodestra (1994), ora con il centrosinistra (2006), quando c’è stato bisogno persino con gli ex democristiani (2018), perché se c’è da prendere una seggiola la sua sbandierata laicità vale meno di un Tabacci. È stata nominata commissario europeo da Berlusconi, ministro da Prodi e da Enrico Letta, non ha esitato ad andare a braccetto con Rifondazione però poi a Bruxelles s’è seduta a fianco dell’estrema destra nel gruppo dei deputati indipendenti, noto anche come gruppo Bonino-Le Pen. Il 14 marzo 2021 ha lasciato +Europa: «Me ne vado a testa alta». Il 18 luglio 2021 è rientrata in +Europa. A testa bassa. «Troppa cupidigia», diceva prima. Poi la cupidigia deve esserle piaciuta. Quando Calenda ha rotto l’alleanza con lei, nell’agosto 2022, l’ha definito: «Truffaldino». Ora vorrebbe di nuovo l’alleanza con lui. Cupidigia e truffalderia, del resto, sono le basi perfette per gli Stati Uniti d’Europa. Così non ci si allontana troppo da quel che c’è già a Bruxelles.I giornaloni continuano a darle un credito spropositato. «Europee tutti in coda da Emma», titolava il Corriere della Sera. «Europa al bivio: coalizione antisovranisti»: la intervista a tutta pagina Repubblica. Del resto è noto che lei sa come vincere le elezioni. Trombata nella corsa alla presidenza del Piemonte (2000), trombata alle politiche del 2001, trombata alle regionali del Lazio del 2010 (battuta da Renata Polverini), nel 2018 ha preso il 2,55% dei voti, nel 2019 il 3,09%. Ovvio che tutti si mettono in fila per avere la sua benedizione. Ed è altrettanto ovvio che i sovranisti tremano di fronte a questa sua avanzata, che ancora una volta si annuncia inarrestabile dentro gli uffici dell’alta finanza e nelle redazioni dei giornali. Peccato solo per quel dettaglio del voto: se non ci fossero le elezioni, in effetti, lei non perderebbe mai.Perciò ci siamo permessi di scriverle. Siamo un po’ preoccupati: dopo le battaglie per aborto, divorzio, eutanasia e legge Zan che l’hanno fatta entrare nel cuore di Papa Francesco; dopo le battaglie per alzare l’età pensionabile e per l’immigrazione incontrollata che l’hanno fatta diventare una delle donne più amate dalla City; ora c’è la nuova sfida epocale: mettere d’accordo Magi e Della Vedova. E noi ci chiediamo con un filo di apprensione: in attesa di riunire tutta l’Europa, riuscirà a riunire quattro gatti (e tre elettori)?
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)