2021-08-20
La Serie A riparte col dubbio Ronaldo, Mou tirato a lucido e l’Inter dimezzata
CR7 salta l'amichevole in famiglia: voci lo danno verso il Psg. I nerazzurri hanno venduto tanto, occhio a romane e Atalanta. L'attesa è finita, gli appetiti pantagruelici degli affamati di calcio, sfruculiati dai collaudi estivi, domani troveranno giusta soddisfazione con la ripresa della Serie A: si comincia con Inter-Genoa e Verona-Sassuolo alle 18.30, si continua con Empoli-Lazio e Torino-Atalanta in prima serata, e via sgambettando domenica e lunedì, in ossequio alla ripartizione oraria dei diritti televisivi. Una tre giorni di pallone, preludio a una stagione stuzzicante e incerta, mentre le società si rincorrono a colpi di telefonate e contratti - spesso trattando prestiti, i portafogli sono vuoti - per puntellare le rose incomplete. Con l'incognita Cristiano Ronaldo per la Juventus. Ma si parte con l'Inter, si diceva, e i nerazzurri dovranno reggere la pressione di ritrovarsi detentori del titolo con un detonatore sotto i loro augusti glutei che potrebbe attivarsi da un momento all'altro per svariati motivi, tra i quali: l'essersi ritrovati nel bel mezzo dei dissesti finanziari della famiglia Zhang, impossibilitata a spendere e nel contempo a far fronte ai debiti, la verifica delle capacità del nuovo allenatore Simone Inzaghi, giovane con lucida visione tattica e dallo stipendio contenuto, pronto a non far rimpiangere il mai amatissimo Antonio Conte. In soldoni: hanno ceduto Achraf Hakimi al Psg per 68 milioni, acquistando a 13 Denzel Dumfries dal Psv Eindhoven, laterale dalle spiccate qualità offensive, 25 anni, in cerca di un palcoscenico per consacrare le sue prospettive. Rimpiazzato Eriksen col milanista Chalanoglu. Hanno perduto il totem Romelu Lukaku, icona del torneo precedente, ma schiereranno dal primo minuto l'esperto Edin Dzeko, che conosce l'Italia, segna e fa segnare, sa giocare persino meglio del gigante belga. Intanto si attende l'ultimo colpo sul fronte offensivo: Joaquin Correa dalla Lazio o Marcus Thuram. Poi c'è la Juve e il suo mercato al risparmio: soltanto due arrivi, Manuel Locatelli a centrocampo e il giovane carioca Kaio Jorge. Non accadeva dal 1987, in panchina sedeva Rino Marchesi e l'acquisto bomba fu il «principe di Galles» Ian Rush, attaccante, in verità un fiasco. La rosa dei bianconeri è però la più folta, competitiva e completa, al redivivo Max Allegri - uomo che ben conosce le vicende della Signora - il compito di far quadrare lo scacchiere trovando redditizia collocazione al gioiellino Federico Chiesa, rivelazione di Euro 2020, a Dejan Kulusevski e a un Paulo Dybala in procinto di rinnovare il contratto. Tutto questo se CR7 non gioca scherzi: la stampa estera sostiene possa accasarsi al Psg, al Real o al Manchester City, per giunta ieri Cristiano ha saltato l'ultima amichevole precampionato, non presentandosi ufficialmente perché «segue un percorso personalizzato», destando però preoccupazione nei fan. Perderlo sarebbe uno smacco d'immagine ma, se davvero finisse a Parigi, Mauro Icardi acquisterebbe subito il biglietto aereo per Torino. L'aplomb di mister Stefano Pioli è imperturbabile prima del debutto, lunedì sera, del suo Milan contro una Sampdoria non irresistibile. I rossoneri sono a metà del guado. Dovranno dimostrare che la brillante stagione trascorsa non è stata una casualità, gestendo campionato e impegni di Champions. Il deus ex machina Zlatan Ibrahimovic sta recuperando dall'infortunio al ginocchio, all'alba dei 40 anni, se davvero terrà fede alla promessa di somigliare a Benjamin Button e doserà le sue apparizioni con sapienza, potrà alimentare la sua leggenda a suon di gol e carisma. Nell'attesa, scalpita Olivier Giroud, arrivato dal Chelsea per compiere ciò che a Mario Mandzukic non era riuscito: sostituire lo svedese con profitto o, perché no, allestire con lui una coppia insidiosa. Ci sono altre variabili: capire se Mike Maignan sarà all'altezza di Gigio Donnarumma tra i pali, valutare - l'ufficialità è di ieri sera - l'apporto di Alessandro Florenzi per godere di un jolly talentuoso sulle fasce, scovare un altro numero 10 che dia il cambio a Brahim Diaz e un centrocampista dal fisico poderoso, si parla di Bakayoko, per quando Franck Kessie sarà impegnato in Coppa d'Africa. A Bergamo, con l'arrivo di Musso in porta e Demiral in difesa, la formazione rimane più o meno invariata. La missione di Gian Piero Gasperini sarà confermare il ruolo dell'Atalanta tra le grandi d'Europa, così come per Luciano Spalletti a Napoli quella di ricostruire un ambiente pervaso dalle incertezze dopo che Rino Gattuso se ne è andato sbattendo la porta. La squadra è versatile e giovane, Spalletti di solito porta a casa la pagnotta della qualificazione alla Champions, sul futuro peseranno le decisioni di Lorenzo Insigne. Nella capitale c'è fermento. La Roma ha azzeccato il colpo mediatico dell'anno, mister José Mourinho, grande alchimista nella comunicazione carismatica. Ma ha pure speso circa 100 milioni, ingaggiando la punta Tammy Abraham dal Chelsea al posto di Dzeko e Matias Vina in luogo dell'infortunato Spinazzola. Lo Special One ha ottenuto molto dal mercato. L'obiettivo è piazzarsi a ridosso della prima, rifocillando il gioco con chiusure e contropiede, peculiarità del tecnico portoghese. Una delle incognite maggiori di inizio ostilità resta la Lazio di Maurizio Sarri. Il mercato dei biancocelesti è inerte, i contratti di Hysaj, Felipe Anderson, Radu e Romero non sono stati ancora depositati in Lega perché la società è bloccata dall'indice di liquidità, ma la questione, pare, dovrebbe risolversi. Sarri è specialista nel pungolare le formazioni in divenire con le sue invenzioni strategiche, urgono però almeno due o tre acquisti per rimanere competitivi tutto l'anno.