2025-02-28
L'Emilia-Romagna vuole cambiare il calendario scolastico
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Nel riquadro, l'assessore all'Istruzione dell'Emilia-Romagna Isabella Conti (Ansa-IStock)
La Regione a guida dem propone di trasformare le vacanze della scuola introducendo una lunga pausa tra Natale e Pasqua, e tenere le lezioni anche in estate. Valditara sfavorevole.«Spring break». Pausa primaverile.L'assessore al Welfare e all'istruzione in Emilia Romagna, Isabella Conti, ha proposto tra i progetti di sua competenza di sospendere l'attività scolastica tra Natale e Pasqua, e di recuperare i giorni di pausa, posticipando la chiusura della scuola e anticipandone l'apertura.A suo giudizio, infatti, le vacanze estive troppo lunghe non farebbero bene ai ragazzi, senza contare poi che il calendario italiano con 14 settimane di break estivo non è in linea con molti Paesi europei. Pertanto, adottando la sua scelta, ci si metterebbe finalmente al loro livello. Non sarebbe dello stesso parere, invece, il ministro Valditara, che già lo scorso novembre ha chiarito la propria posizione durante una delle sue visite istituzionali: «C'è una maggiore flessibilità regionale, ma credo che complessivamente il calendario, così come concepito oggi, difficilmente verrà modificato in futuro».Senza addentrarsi nella spinosa questione che chiamerebbe in causa potestà legislative concorrenti e non, in tema d'istruzione, viene da chiedersi come balenino in testa certe idee di fronte a contesti diversi da quelli in cui sono nate e ormai consolidate.Ragioni climatiche, lavorative, sociali, stili di vita differenti, anche per disponibilità di risorse diverse, difficilmente si potrebbero tradurre in un provvedimento che non ne terrebbe conto. È pur vero che il calendario scolastico governativo prevede 200 giorni di lezione minimo perché l'anno scolastico sia valido, ma stravolgere completamente le abitudini di un Paese, sotto l'ombrello delle petizioni, potrebbe rivelarsi azzardato. Sembra, infatti che l'assessore Conti sia stata «convinta» a proporre la rimodulazione del calendario scolastico regionale da due iniziative a firma di docenti e genitori, ben sintetizzate, tra l'altro, nella lettera che Cosmo Damiano Modugno, portavoce del coordinamento dei presidenti di consiglio d'istituto di Bologna, ha indirizzato al neo governatore dell'Emilia Romagna, Michele de Pascale, al sindaco Matteo Lepore e agli assessori regionale, metropolitano e comunale alla scuola, al fine di ridurre il rischio che il lungo periodo estivo, con le tante settimane senza scuola, possa comportare una perdita di competenze, che grava principalmente sulle fasce più fragili della popolazione, sugli studenti e sulle studentesse che a casa non possono godere di adeguati stimoli e sostegno educativi».Resta da capire in quale maniera la Regione Emilia Romagna intenderebbe conciliare l'eventuale riorganizzazione scolastica periodale di fronte agli esami di fine anno, ad esempio.Si svolgerebbero con le lezioni in corso? E i docenti a cosa dovrebbero dare precedenza, in quel caso, agli esami o alle lezioni? Dove dovrebbero trovarsi materialmente alcuni di essi, in sede a insegnare, o fuori sede a esaminare?Forse il ministro aveva profondamente riflettuto su tutto questo, prima di dichiararsi sfavorevole.Inoltre, viene da chiedersi in che modo l'eventuale rimodulazione del calendario scolastico inciderebbe sul dispendio energetico estivo, tra condizionatori e altro. Il tutto non senza considerare i cantieri aperti per i lavori in tutta la Regione per la creazione della linea tranviaria, i quali non pochi disagi stanno causando all'economia e alle categorie sociali tutte, tra strade impraticabili, negozi infrequentabili e polmoni inquinati da polveri varie. Proporre tutto questo d'estate, quando la stagione delle piogge s'impigrisce forse non è una brillante idea. Il senso di responsabilità dei genitori può rimediare e accomodare, ma il clima non si modifica per proposta politica. I fattori che condizionano la convivenza della comunità civile non possono prescindere da valutazioni del territorio nazionale. Allinearsi al Nord Europa, come suggerisce l'assessore Conti, presupporrebbe essere il Nord Europa.E così non è.
Benjamin Netanyahu (Ansa)
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