2023-06-12
Il calcio italiano è tornato in alto. Ma mancano le coppe
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Le quattro finali perse, compresa quella degli azzurrini sconfitti dall'Uruguay al mondiale Under 20, ci restituiscono un bilancio negativo. Ora serve dare continuità a partire dalla Nazionale di Roberto Mancini, impegnata in Nations league, e dalla prossima stagione, per dimostrare che la cavalcata di quest'anno non è stata solo un caso.Poteva essere una stagione da incorniciare per il calcio italiano. Una di quelle che rimangono per sempre scritte nelle pagine degli annali e scolpite nella memoria di tutti. E invece sarà ricordata come la stagione delle finali perse. Tre su tre a livello di club. Quattro su quattro se ci aggiungiamo gli straordinari e bravissimi azzurrini che al mondiale Under 20 in Argentina, dopo un percorso incredibile, hanno visto svanire il sogno di diventare campioni del mondo perdendo a quattro minuti dalla fine contro l'Uruguay.Il rammarico maggiore nasce dalla possibilità concreta che, per come si sono sviluppate le singole partite, in ognuna di esse si è avuta la netta sensazione di potercela fare, anche e soprattutto in quella che chiunque ci dava per spacciati, ovvero la finale di Champions league tra l'Inter e il Manchester City. A Istanbul, i nerazzurri sono stati in grado di arginare la strapotenza degli inglesi, ma al momento decisivo sono mancate le giocate di quei giocatori che in partite del genere sanno fare la differenza, vedi Lautaro Martinez e Lukaku. Ed è un vero peccato perché il Manchester non ha giocato una delle sue migliori partite, e questo forse ha sorpreso lo stesso Simone Inzaghi che aveva preparato una gara intelligente e difensiva, soprattutto nel primo tempo, quando con un po' più di coraggio e di intraprendenza si sarebbe potuto osare qualcosa in più per colpire gli inglesi. L'Inter ha preso forza e ha cominciato a crederci, spinta dai 20.000 tifosi che hanno riempito e colorato la curva dell'Ataturk Stadium, man mano che passavano i minuti e che il City non riusciva a trovare varchi, merito di una grande organizzazione difensiva dell'Inter, di un Acerbi in grado di annullare quasi l'alieno Haaland, di Barella e Brozovic bravi a contendere il palleggio ai centrocampisti di Guardiola. Lo stesso Inzaghi, nella conferenza stampa post partita ha detto: «La prima impressione è che nel primo tempo potevamo far meglio in fase di possesso, poi nel secondo tempo abbiamo sviluppato benissimo. La cosa che mi rende più orgoglioso è aver affrontato così il City». E anche Lautaro Martinez, unico giocatore dell'Inter ad essere intervenuto in zona mista dopo il match ha detto: «Il City ha fatto una partita più bassa rispetto al livello che hanno dimostrato quest'anno, perché noi li abbiamo messi in difficoltà. Noi abbiamo avuto delle occasioni ma non siamo riusciti a fare gol. Per quello hanno vinto loro». A dimostrare la grande prestazione dell'Inter e la difficoltà della sua squadra nel conquistare il trofeo, sono arrivate anche le parole di Guardiola. «Lo sapevo che l'inter avrebbe fatto una partita del genere. Loro sono fortissimi in tutti i reparti e hanno tutto per stare in una finale di Champions league» ha detto il tecnico catalano alla sua terza Champions da allenatore dopo le due conquistate con il Barcellona nel 2009 e nel 2011.Per gli inglesi si tratta della prima Champions della loro storia, dopo un decennio trascorso a spendere miliardi di petroldollari e fior di giocatori acquistati. Vittoria del City sull'Inter che si unisce a quella di pochi giorni prima del West Ham sulla Fiorentina in Conference league, in questo doppio confronto Italia-Inghilterra. Una sorta di rivincita inglese dopo quell'Europeo vinto dalla Nazionale di Roberto Mancini a Wembley nel 2021. Così come a Istanbul, anche dalla finale del 7 giugno alla Eden Arena di Praga, la Fiorentina è tornata a casa con più di un rimpianto. La viola aveva tutte le carte in regola per portare a Firenze un trofeo dopo tanti anni: il primo dalla Coppa Italia vinta nel 2001, il primo internazionale dalla Coppa delle Coppe conquistata nel 1961. La poca esperienza in partite così pesanti, alla fine dei conti, ha fatto la differenza con il West Ham.E poi la Roma. La squadra che, risultati alla mano, ci è andata più vicino di tutte, visto che i giallorossi hanno perso la finale di Europa league contro il Siviglia ai calci di rigore. A Budapest il 31 maggio Mourinho e i suoi giocatori hanno dovuto fare i conti anche con delle decisioni arbitrali non proprio fortunate, ma ciò non deve rappresentare un alibi. La Roma è arrivata alla finale con i cerotti, contro un avversario che con questa competizione ha un certo feeling, avendone messe in bacheca sette.
Ecco #DimmiLaVerità del 7 novembre 2025. Il deputato di Fdi Giovanni Maiorano illustra una proposta di legge a tutela delle forze dell'ordine.
Un appuntamento che, nelle parole del governatore, non è solo sportivo ma anche simbolico: «Come Lombardia abbiamo fortemente voluto le Olimpiadi – ha detto – perché rappresentano una vetrina mondiale straordinaria, capace di lasciare al territorio eredità fondamentali in termini di infrastrutture, servizi e impatto culturale».
Fontana ha voluto sottolineare come l’esperienza olimpica incarni a pieno il “modello Lombardia”, fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato e sulla capacità di trasformare le idee in progetti concreti. «I Giochi – ha spiegato – sono un esempio di questo modello di sviluppo, che parte dall’ascolto dei territori e si traduce in risultati tangibili, grazie al pragmatismo che da sempre contraddistingue la nostra regione».
Investimenti e connessioni per i territori
Secondo il presidente, l’evento rappresenta un volano per rafforzare processi già in corso: «Le Olimpiadi invernali sono l’occasione per accelerare investimenti che migliorano le connessioni con le aree montane e l’area metropolitana milanese».
Fontana ha ricordato che l’80% delle opere è già avviato, e che Milano-Cortina 2026 «sarà un laboratorio di metodo per programmare, investire e amministrare», con l’obiettivo di «rispondere ai bisogni delle comunità» e garantire «risultati duraturi e non temporanei».
Un’occasione per il turismo e il Made in Italy
Ampio spazio anche al tema dell’attrattività turistica. L’appuntamento olimpico, ha spiegato Fontana, sarà «un’occasione per mostrare al mondo le bellezze della Lombardia». Le stime parlano di 3 milioni di pernottamenti aggiuntivi nei mesi di febbraio e marzo 2026, un incremento del 50% rispetto ai livelli registrati nel biennio 2024-2025. Crescerà anche la quota di turisti stranieri, che dovrebbe passare dal 60 al 75% del totale.
Per il governatore, si tratta di una «straordinaria opportunità per le eccellenze del Made in Italy lombardo, che potranno presentarsi sulla scena internazionale in una vetrina irripetibile».
Una Smart Land per i cittadini
Fontana ha infine richiamato il valore dell’eredità olimpica, destinata a superare l’evento sportivo: «Questo percorso valorizza il dialogo tra istituzioni e la governance condivisa tra pubblico e privato, tra montagna e metropoli. La Lombardia è una Smart Land, capace di unire visione strategica e prossimità alle persone».
E ha concluso con una promessa: «Andiamo avanti nella sfida di progettare, coordinare e realizzare, sempre pensando al bene dei cittadini lombardi».
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Francesco Zambon (Getty Images)