2024-06-12
Cade il tabù della destra. Adesso tocca all’Europa
Eri Ciotti (Imagoeconomica)
Svolta cruciale a Parigi: i gollisti assieme a Rassemblement national alle Politiche. Si spacca il fronte contro gli alleati di Meloni e Salvini. Ancora più difficile escludere i conservatori dal futuro governo Ue. Gli Usa vogliono indebolire il potere dei socialisti a Bruxelles. E il Quirinale...L’idea di un’alleanza tra i partiti della destra francese alle legislative, convocate da Emmanuel Macron per la fine del mese, inizia a concretizzarsi. Ma c’è chi rema contro. Ad esempio i baroni, più o meno decaduti dei Républicains (Lr), partito membro del Ppe. Ma il suo presidente, Éric Ciotti, non molla. Ieri al tg delle 13 di Tf1, Ciotti ha fatto una dichiarazione che ha avuto l’effetto di una bomba: «Abbiamo bisogno di un’alleanza pur restando noi stessi [...] Un’alleanza con il Rassemblement National». Il presidente di Lr ha anche spiegato di avvertire «la necessità di servire il Paese che è in pericolo» perché stretto a tenaglia tra «questa alleanza contro natura degli Insoumis» (la costituenda coalizione di estrema sinistra) che difende delle idee che «rasentano l’antisemitismo» e «il blocco macroniano che ha portato il Paese alla situazione attuale». Ciotti ha precisato di voler «preservare» i deputati Lr uscenti e avere «un gruppo importante» all’Assemblea Nazionale.L’uscita di Ciotti è arrivata poche ore dopo le dichiarazioni del presidente di Rn, Jordan Bardella. «Tra i candidati che il mio movimento politico sosterrà alle legislative», ha detto Bardella, «non ci sarà solo gente del Rassemblement National, ma anche persone provenienti dai Républicains». Il leader di Rn ha anche invitato i Républicains a «smettere di fare la stampella politica di Emmanuel Macron». Dopo l’intervista di Ciotti su Tf1, Bardella ha scritto su X che «l’unione fa la Francia».Come accennato, le dichiarazioni del presidente dei Républicains hanno scatenato un putiferio all’interno del partito e tra alcuni dei suoi ex membri, saltati sul carro macroniano in cerca di gloria. Il primo a contestare la scelta di Ciotti è stato il capogruppo Lr all’Assemblea Nazionale, Olivier Marlex che, su X, ha scritto che «Éric Ciotti parla per sé» e «deve lasciare la presidenza di Lr». Anche il presidente del Senato, Gérard Larcher, ha chiesto le dimissioni. L’invito è stato rispedito ai mittenti e Ciotti ha ricordato : «Il mio mandato mi è stato affidato dai militanti e solo i militanti me lo potrebbero ritirare». L’alleanza Lr-Rn è stata bocciata anche dai senatori dei Républicains per mezzo di un comunicato, diffuso nel pomeriggio, e da alcune vecchie volpi del partito. Due senatori hanno deciso di lasciare il partito. L’attuale presidente della regione Ile-de-France, Valérie Pécresse, già candidata Lr alle presidenziali dove ha ottenuto un misero 4,78% di suffragi al primo turno si è opposta all’alleanza, così come il suo omologo alla regione Auvergne-Rhone-Alpes, Laurent Wauquiez, per anni sparito dalla politica nazionale. A metà pomeriggio si è fatto sentire anche il capolista Lr alle europee, François-Xavier Bellamy secondo il quale «abbandonare oggi il nostro colore politico sarebbe una scelta inutile per il Paese». Tra gli ex Républicains Xavier Bertrand, il presidente della regione Hauts-de-France, ex ministro del lavoro di Nicolas Sarkozy, ha invitato Ciotti a «chiarire» la sua posizione. Tra i ranghi governativi, gli ex Lr hanno sparato a zero. Bruno Le Maire, titolare delle Finanze francesi, ha teso la mano a quei candidati dei Républicains «che rifiutano il collaborazionismo». Ancora più duro il ministro dell’interno Gérald Darmanin che ha dichiarato che Ciotti ha firmato «gli accordi Monaco e sprofondato la famiglia gaullista nel disonore». A sostegno di Ciotti si è invece espresso Guilhem Carayon, presidente dei giovani Lr. L’ex premier Édouard Philippe - macroniano di destra, leader del micropartito Horizons - ha detto di considerare Bardella come favorito, ma ha anche «teso la mano» ai Repubblicani, dichiarando di considerare «costernante e contronatura» la possibile alleanza con il Rn.Le dichiarazioni di Ciotti hanno scatenato le sinistre che hanno rilanciato la solita retorica del ritorno del fascismo. Contro la decisione del leader Lr si sono scagliati anche l’Unione degli Studenti Ebrei di Francia e il rettore della grande moschea di Parigi, Chems-eddine Hafiz. Quest’ultimo ha invitato i fedeli islamici a votare il 30 giugno e il 7 luglio contro la «crescita inquietante dell’estrema destra».Sempre a destra, Marion Maréchal, la neo eletta capogruppo di Reconquête al Parlamento europeo, ha pubblicato su X una nota che ha raffreddato gli animi. Dopo aver spiegato il senso dell’incontro da lei avuto lunedì con Bardella e Marine Le Pen, la responsabile Reconquête ha detto di essere stata informata ieri pomeriggio da Bardella «del rifiuto del Rn del principio stesso di un accordo». Secondo lei il motivo della rottura è dovuto al rifiuto dell’Rn di essere associato «direttamente o indirettamente» a Eric Zemmour che, nel 2022 dopo essere stato eliminato al primo turno delle presidenziali, aveva attaccato Le Pen. Maréchal ha detto di aver anche incontrato il Nicolas Dupont-Aignan, leader del mini partito sovranista Debout La France (Dlf). Chi sperava nella creazione di una «unione delle destre» deve esserci rimasto male. Ma Oltralpe le elezioni si svolgono sempre su due turni e i candidati in ballottaggio hanno bisogno di «riserve di voti». Scorte che sono mancate spesso al Rn per vincere. Chissà che il mancato accordo tra Rn e Reconquête sia un modo per «tenere in vita» il partito zemmourriano e avere poi voti di destra da indirizzare al secondo turno sul candidato più a destra possibile. Qualche elettore di destra dovrà tapparsi il naso per votare, ma sarebbe un sacrificio più lieve rispetto a quello di non poter eleggere un candidato compatibile al proprio colore politico.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.