2022-10-05
In Brasile montano le accuse di brogli. Gli Stati Uniti strizzano l’occhio a Lula
Per i sostenitori di Bolsonaro, i risultati sarebbero stati truccati. L’esito del voto tocca anche sugli scenari geopolitici: il leader ha criticato le sanzioni a Mosca e mantenuto i legami con Putin. In contrasto con gli Usa.L’esito elettorale è stato stravolto: così i supporter di Jair Bolsonaro, presidente uscente e leader del Partito Liberale che rappresenta la destra, hanno commentato l’esito del primo turno delle elezioni brasiliane che si è tenuto domenica e che porterà il presidente e lo sfidante Lula al secondo turno previsto il 30 ottobre. Una competizione cruciale non soltanto per il Brasile, ma anche per gli equilibri geopolitici che si giocano intorno agli Stati Uniti guidati da Joe Biden, che in queste settimane stanno facendo la conta degli alleati nella guerra pro Ucraina. Tra questi, non c’è Jair Bolsonaro, critico nei confronti delle sanzioni alla Russia («non hanno funzionato») e prudente nei confronti di Putin e della guerra: «La mia posizione è di equilibrio; ciò ci ha consentito di acquistare fertilizzanti dalla Russia (fondamentali per il settore agricolo brasiliano, ndr)». Nel Paese si parla di brogli: non è una novità, in una terra tormentata già in occasione della prima elezione di Bolsonaro, avvenuta nel 2018 poche settimane dopo essere stato accoltellato da uno squilibrato durante una manifestazione elettorale, mentre il suo più temibile sfidante - Lula, appunto - finiva in carcere. Ma stavolta le voci si fanno più insistenti e anche la Folha di S. Paulo, il più autorevole quotidiano brasiliano, titola sui «bolsonaristi», che «radicalizzano il discorso sulle frodi e chiedono un’azione militare», mentre poco prima del voto sono state arrestate 34 persone per frode elettorale: gran parte degli arresti sono legati a tentativi di compravendita di voti, ha reso noto il ministero della Giustizia, che ha sequestrato l’equivalente di 17.000 euro.L’esito elettorale anche questa volta è stato una sorpresa. Così come nel 2018 Bolsonaro ottenne la vittoria nonostante i sondaggi dessero Lula per favorito fino alla sua incarcerazione, anche stavolta il leader del partito dei lavoratori (Pt), che ha già governato il Brasile dal 2003 al 2011, era dato per vincente al primo turno con addirittura 16 punti di distacco rispetto a Bolsonaro, che in realtà si è piazzato poco dietro, tallonandolo di soli 5 punti. «Il presidente uscente doveva vincere al primo turno», sostengono i bolsonaristi, portando come prova l’esito delle elezioni legislative che si sono tenute insieme con le presidenziali, e che hanno visto ben 14 governatori (su un totale di 27) della coalizione di Bolsonaro eletti e altri 5 in vantaggio: «È strano che gli elettori abbiano votato per Bolsonaro nella scheda delle legislative e per Lula in quella delle presidenziali», dicono i comitati. È diventato virale un video che mostra graficamente un capovolgimento dei risultati parziali definito «sospetto»: dall’inizio dello spoglio fino al 35% di schede scrutinate, Bolsonaro era in testa con una forchetta di vantaggio dai 7 ai 4 punti percentuali rispetto a Lula, assottigliata man mano che si procedeva con il conteggio delle schede, quando poi, intorno al 66% di schede scrutinate, Lula ha raggiunto e poi superato il presidente uscente. Secondo il Partito dei Lavoratori, la variazione è dovuta al fatto che il Nord Est, area del Paese che vota per Lula, è stata scrutinata per ultima. Il presidente uscente, che da settimane dichiara che sarebbe stato eletto al primo turno, ha fatto buon viso a cattivo gioco davanti alle telecamere, pur affermando di attendere il parere delle Forze armate sul voto. «C’è sempre la possibilità che possa accadere qualcosa di anomalo in un sistema completamente computerizzato», ha accennato, senza parlare esplicitamente di brogli. L’Observador Folha/Quaest ha monitorato migliaia di gruppi Telegram e Whatsapp e ha rilevato come dal pomeriggio di domenica al lunedì alle 13, le parole «frode», «militari», «forze armate» ed «esercito» siano state quelle più menzionate nelle chat brasiliane, con un picco tra le 20 e le 22 di domenica, quando, a spoglio in corso, sarebbe avvenuto il sorpasso di Lula. Il messaggio più virale evidenzia che, «per ogni 12% di schede scrutinate, se Lula saliva dell’1%, Bolsonaro scendeva dello 0,5%». I fact-checker lavorano alacremente in queste ore, e hanno smentito come «fake» diverse notizie controverse.In questo clima arroventato i brasiliani affrontano i 26 giorni che li separano dal secondo turno. Bolsonaro porta in dote un’economia in robusta crescita, che anche nel 2022 tiene nonostante l’incognita macroeconomica dell’inflazione: il Pil è cresciuto dell’1,2% nel secondo trimestre di quest’anno rispetto al periodo precedente, trainato principalmente dal settore dei servizi, e il Brasile attira gli investitori stranieri, soprattutto nel settore dell’energia, confermandosi decima economia al mondo. Oltre alle accuse di nepotismo ed omofobia, il presidente uscente sconta il sostegno di Donald Trump, oltre a pagare la sua scelta di voler «lasciare alla popolazione la libertà di decidere e di essere pienamente responsabile delle proprie azioni durante la pandemia». Bolsonaro è l’unico leader mondiale che rivendica di non essere vaccinato: arrivato a New York a settembre dello scorso anno per partecipare alla 76esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente è stato fotografato mentre mangiava una pizza per strada con il suo staff, non potendo accedere a locali e ristoranti senza green pass. Lula invece si porta dietro le accuse di corruzione e riciclaggio culminate nell’azione giudiziaria Lava Jato («Operazione Autolavaggio») del 2016, che gli sono costate 580 giorni di carcere e i rapporti ambigui con la Cina, che sta tentando di strappare agli Stati Uniti, a colpi di massicci investimenti, l’influenza geostrategica nel Paese. Sarà forse per questo che altissimi funzionari dell’amministrazione Biden, maestri di realpolitik, hanno incontrato Lula a ridosso del voto.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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