2023-05-01
È braccio di ferro negli Usa sul tetto del debito
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Joe Biden e Kevin McCarthy (Ansa)
Mercoledì scorso, i deputati del Gop sono riusciti ad approvare un disegno di legge articolato. Da una parte, tale misura permette un innalzamento del tetto del debito. Dall’altra, prevede una riduzione di quasi cinque trilioni di dollari di spesa pubblica.
Mercoledì scorso, i deputati del Gop sono riusciti ad approvare un disegno di legge articolato. Da una parte, tale misura permette un innalzamento del tetto del debito. Dall’altra, prevede una riduzione di quasi cinque trilioni di dollari di spesa pubblica.Nel dettaglio, si impone anche la revoca di alcune misure adottate dall’amministrazione Biden in vari settori: dagli aiuti economici per il Covid al prestito studentesco. Nonostante la defezione di quattro deputati repubblicani, l’approvazione di questo disegno di legge rappresenta una significativa vittoria politica per lo Speaker della Camera, Kevin McCarthy.Certo, è chiaro che, così com’è, tale provvedimento non ha alcuna speranza di diventare legge: al Senato c’è una maggioranza democratica pronta bloccarlo e, in ogni caso, Joe Biden apporrebbe il veto presidenziale. Il punto è tuttavia un altro. Approvando questo disegno di legge, McCarthy vuole costringere Biden a sedersi al tavolo e negoziare. Finora, l’inquilino della Casa Bianca si era sempre rifiutato di farlo. La sua idea è infatti che il tetto del debito debba poter essere innalzato senza condizioni: una posizione che i repubblicani non sono affatto disposti ad accettare. È così quindi che, negli ultimi giorni, è cominciata ad emergere qualche crepa nel fronte dem. Nonostante la Casa Bianca continui a dirsi irremovibile, Politico ha riportato giovedì che alcuni democratici moderati starebbero esortando il presidente americano a scendere a patti con gli avversari repubblicani. D’altronde, a seguito delle ultime elezioni di metà mandato, il Congresso è spaccato in due: quindi qualsiasi provvedimento che il Senato dovesse adottare unilateralmente sul tema sarebbe prevedibilmente affossato dalla Camera dei rappresentanti. Inoltre, sempre secondo Politico, «gli alleati di Biden si aspettavano che il tentativo di McCarthy di approvare un ampio disegno di legge sul tetto del debito fallisse».L’inquilino della Casa Bianca si trova quindi adesso in una posizione decisamente scomoda. Se un accordo non verrà trovato celermente, gli Stati Uniti rischiano il default. «Sta diventando più probabile che gli Stati Uniti possano andare in default sul proprio debito già all'inizio di giugno, se il Congresso non agisce», ha riferito pochi giorni fa la Cnn. Nelle prossime settimane, si prospetta quindi innanzitutto una guerra di nervi tra la Casa Bianca e la Camera per trovare un compromesso. Ma il presidente dovrà prevedibilmente far fronte anche alle divisioni in seno al suo stesso partito, tra chi vuole un’intesa con il Gop e chi, al contrario, non ne vuole sapere. In tal senso, è probabile che McCarthy farà di tutto per accentuare queste divergenze interne e mettere così Biden ulteriormente in difficoltà. E, in tutto questo, sembra profilarsi all’orizzonte una crisi non poi così dissimile da quella del 2011 ai tempi della presidenza di Barack Obama.