2023-09-23
Borrell intona il «De Profundis»: «Sugli sbarchi l’Unione può finire»
L’Alto rappresentante: «C’è chi non vuole mescolarsi». Roma respinge le accuse.Poche idee ma confuse: l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il socialista spagnolo Josep Borrell, rilascia una lunga intervista al Guardian nella quale attacca alcuni Paesi europei e spalanca le porte all’immigrazione. Secondo Borrell, «Si temeva che la Brexit fosse un’epidemia, e non lo è stata. È stato un vaccino. Nessuno vuole seguire l’uscita dei britannici dall’Unione europea. La migrazione è una frattura più grande e potrebbe essere una forza dissolvente per l’Unione europea. Non siamo stati in grado finora di concordare una politica migratoria comune». Borrell scopre l’acqua calda, e certifica la sua inadeguatezza: doveva essere lui, infatti, a tentare di costruire una politica migratoria comune. Invece la colpa del naufragio dell’Europa sulle politiche migratorie è, ovviamente, di qualcun altro: «Ci sono alcuni membri dell’Unione», sottolinea Borrell, «che sono di stampo giapponese: non vogliamo mescolarci. Non vogliamo migranti. Non vogliamo accettare persone dall’esterno. Vogliamo la nostra purezza». Se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere per questa frase di Borrell, che fa venire voglia di spedirlo per qualche anno in Giappone. Ma non è tutto: Borrell dice che altri Paesi, come la Spagna, hanno una lunga storia di accettazione dei migranti, e siamo certi che è solo un caso se il socialista spagnolo fa l’elogio della sua terra. D’altra parte, un esponente di spicco delle istituzioni europee dovrebbe avere almeno il coraggio di dire chiaramente a chi si riferisce quando parla di «alcuni membri dell’Ue», ma il nostro lancia fendenti restando sul vago. «Il paradosso», dice ancora Borrell, «è che l’Europa ha bisogno di migranti perché abbiamo una crescita demografica bassa. Se vogliamo sopravvivere dal punto di vista lavorativo, abbiamo bisogno di migranti». A Borrell replica a muso duro il governo italiano: «Il socialista Borrell», argomenta il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante, di Forza Italia, «attacca alcuni Stati membri europei, colpevoli a suo dire di voler mantenere la loro “purezza”. La strategia di Borrell e dei suoi sodali europei e italiani è chiara: colpevolizzare l’Italia bollandola come disumana e indifferente rispetto alle tragedie che avvengono nel Mediterraneo, sottovalutare l’enorme sforzo che il nostro Paese ha fatto negli anni e continua a fare in termini di accettazione e accoglienza di centinaia di migliaia di migranti irregolari, impedire con espedienti irrilevanti che si stipulino ed entrino in funzione gli accordi raggiunti con i Paesi nordafricani in funzione anti partenze. Insomma Borrell e altri», aggiunge Ferrante, «provano a creare le condizioni per accusare il governo italiano di non riuscire a gestire un fenomeno che invece è globale e che solo Onu e Ue, enti sovranazionali, possono fronteggiare nella sua complessità. L’alleanza con i socialisti europei, con questi socialisti europei, anti italiani, ideologici e faziosi, non può durare un minuto di più. Mi auguro che le prossime elezioni europee segnino la fine del compromesso storico tra Ppe e Socialisti, che rafforzino l’area popolare, liberale, conservatrice consentendo alla stessa di prendere le redini di un’Europa che sbanda tra datati egoismi e deleteri ideologismi. L’Europa dei padri fondatori non può essere delegittimata e distrutta dai Borrell di turno».
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)